Le discariche bonificate di Manfredonia diventano un caso scientifico
La messa in sicurezza di 300 mila tonnellate di rifiuti conferite in tre discariche di Manfredonia diventano un caso di eccellenza scientifica a livello nazionale e europeo. Di tutto questo se ne è parlato il 4 luglio 2011 presso il Politecnico di Bari in un convegno intitolato “Dall'emergenza all'eccellenza: Bonifiche di Manfredonia 2010/2011”
05 July, 2011
La messa in sicurezza di 300 mila tonnellate di rifiuti in tre discariche per rifiuti (Pariti 1, Pariti Rsu, e Conte di Troia) a soli due chilometri dal comune di Manfredonia e che ricoprono un’area di 50.000 metri quadrati (pari a circa 7 campi da calcio), evitando ogni tipo di movimentazione e senza porre in pericolo la salute della popolazione di Manfredonia. E’ questa la sfida a cui sono stati sottoposti i tecnici e la regione Puglia.
Come ha confermato il presidente Vendola “quella che ieri è stata una situazione di emergenza, oggi è diventata un caso di studio internazionale come assoluta eccellenza per il modello di bonifica che è stata realizzata, una bonifica in situ con 300mila tonnellate di rifiuti che non sono stati spostati, per il tipo di esperienza che hanno fatto le maestranze che oggi sono tra le più richieste nel mercato del lavoro e perché il ciclo delle bonifiche non è un rammendo o un rattoppo, ma è un intero ciclo economico ambientale. Lo stesso intervento ora sarà previsto per alcune discariche che si trovano in area di Brindisi e di Taranto.
Archiviata la procedura di infrazione comunitaria
L’operazione ha evitato, una multa pari a 100 milioni di euro e una penale di 300 mila euro per ogni giorno di ritardo di consegna dei lavori. “La Puglia era sotto infrazione comunitaria – ha dichiarato Vendola - per i ritardi imperdonabili nel mettere in opera le bonifiche in una delle città emblematiche per quanto riguarda l’impatto ambientale dovuto ad un certo modello di industrializzazione. Manfredonia aspettava di poter respirare, noi siamo riusciti ad aprire i cantieri e ad operare quelle bonifiche. Oggi rappresenta un’esperienza del Sud migliore”.
La Commissione Europea aveva emesso nei confronti della Repubblica Italiana la procedura d'infrazione 1998/4802 (non corretta applicazione degli artt. 4 e 8 della direttiva 75/442/CEE relativa ai rifiuti, poi modificata dalla direttiva 9l/156/CEE) per le discariche pubbliche di rifiuti nel Comune di Manfredonia, poi archiviata dalla stessa commissione Europea il 6 aprile 2011, a seguito della messa in sicurezza.
Per la prima volta in Italia, un intervento di messa in sicurezza permanente mediante impermeabilizzazione totale del fondo e delle pareti della discarica
Ai fini della bonifica, per evitare lo spostamento dei volumi dei rifiuti abbancati nelle ex-cave (circa 300.000 mc), si è deciso di realizzare delle barriere fisiche per l'impermeabilizzazione laterale e di fondo delle discariche. Il tutto è avvenuto con la costruzione di un capping (cappello) di chiusura e con l’introduzione di un sistema di regimazione (regolazione e incalamento) delle acque meteoriche e del biogas.
“Il particolare interesse tecnico-scientifico dell'intervento di bonifica - hanno dichiarato i tecnici della bonifica - deriva dalla metodologia utilizzata per la realizzazione del tampone di fondo: è stata eseguita, al di sotto del corpo dei rifiuti, una doppia fila di perforazioni sub-orizzontali direzionate curve (HDD) per l'iniezione di calcestruzzo plastico di bassissima permeabilità. L'intervento di impermeabilizzazione così progettato è stato eseguito per una lunghezza fino a 130 m, a partire da un lato delle discariche, fino ad intersecare per due volte lo schermo verticale di perimetro in maniera da costituire una capsula di contenimento”.
Video New Before Italia - di Gianluca Sportelli