Piste ciclabili, secondo i giudici di pace non sono adeguate
I giudici di pace avvertono il Comune: "L'amministrazione deve intervenire"
06 July, 2011
Una segnaletica stradale confusa, contradditoria, inadeguata. Da sistemare, insomma. Lo dice l'Ufficio del giudice di pace di via Francesco Sforza: la firma è quella del coordinatore Vito Dattolico. Il richiamo a Palazzo Marino è dunque chiaro.
I problemi sono diversi: biciclette parcheggiate, corsie ciclabili che si sovrappongono o costeggiano le strisce pedonali, attraversamenti misti, tracciati mal segnalati.
Sotto accusa alcuni tratti specifici. Ad esempio l'incrocio fra via Melchiorre Gioia e via Pirelli, dove non è chiaro se ad aver la precedenza siano i pedoni o i ciclisti. O alcuni cartelli che raffigurano le strisce bianche intersecate dal simbolo della bicicletta, a simboleggiare il collegamento fra tronconi di piste e corsie interrotte. Dattolico si chiede: "Il Comune vuole "equiparare" ciclisti e pedoni? Ma il codice della strada distingue, regola: non accomuna".
Nella lettera inviata all’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, Dattolico speiga: "Abbiamo ricevuto numerose proteste da parte dei cittadini". Il rischio è anche quello di finire in tribunale, se qualche cittadino insistesse e secondo l'avvocato ciò potrebbe significare cause perse da parte del Comune, con esborsi di denaro spiacevoli. Sarebbe meglio prevenire, dunque.
Maran intanto assicura: "Verificheremo la segnaletica per capire come renderla migliore e più comprensibile. Dobbiamo farlo riducendo il numero di pali in città e senza ingolfare ancora di più l’arredo pubblico".
Intanto il consigliere comunale dei Radicali, Marco Cappato, ha depositato ieri in Consiglio una videointerrogazione dove chiede chiarezza sulla neonata pista ciclabile di via Vittor Pisani: "È costantemente occupata da macchine e furgoncini parcheggiati; i cartelli e i semafori sono stati coperti da sacchetti neri di plastica". "La proteggeremo con i cordoli e manderemo vigili e carro attrezzi", la risposta di Maran.