Meglio rinunciare all´Expo un baraccone vuoto di sostanza
di Jacopo Gardella - da La Repubblica del 15 luglio 2011
13 July, 2011
Questa EXPO non s´ha da fare. Pisapia ha perso un´occasione d´oro, a Parigi, di fronte al Bie non ha avuto il coraggio di alzarsi di fronte al Bureau International des Expositions e comunicare ufficialmente la rinuncia di Milano a realizzare l´Expo 2015. Certo, avrebbe dovuto giustificare alle autorità internazionali la sua improvvisa e inattesa decisione. E avrebbe dovuto, forse, pagare una sanzione per il ritardo con cui questa veniva comunicata. Ma avrebbe in compenso dato un segno di coraggio e di autonomia e una prova di saggezza, giacché togliersi dall´Expo significa sottrarsi a un ginepraio di problemi insoluti e insolvibili; ed evitare un esito destinato a essere deludente, anzi fallimentare, a causa del poco tempo ancora disponibile e del nulla di fatto fino a oggi, tre anni e mezzo da quel giorno di fine marzo 2008, quando Milano si aggiudicò la vittoria nello sprint finale con la turca Smirne.
La responsabilità del vergognoso ritardo ricade per intero sulle spalle della passata amministrazione, ma lo scorno dell´insuccesso, quasi inevitabile per la ristrettezza dei tempi, cadrà tutto sulle spalle di Pisapia; il quale, pur non essendo responsabile, si vedrà addossare tutte le colpe. Perché gettarsi in una simile avventura suicida? Il rinnovo dell´amministrazione comunale è un´ottima ragione per compiere una inversione di rotta.
L´Expo sarà un pletorico baraccone vuoto di sostanza. Tanti padiglioni, corrispondenti ad altrettanti Paesi espositori, metteranno in mostra i loro prodotti agricoli, floreali, ortofrutticoli come in un grande mercato o in una ricca mostra di fiori esotici. Sarà una manifestazione, probabilmente piacevole da visitare ma del tutto inutile per l´obiettivo che si è posta, "Nutrire il pianeta". Nessun serio studio è stato avviato e difficilmente potrà esserlo nel poco tempo che resta. Nessun concreto risultato è stato ancora raggiunto. E ormai si è persa ogni possibilità di incrementare l’"energia per la vita". I soldi (pochi) stanziati per l´Expo verranno spartiti fra astuti protagonisti, capaci di introdursi abilmente nei luoghi decisionali. Verranno suddivisi fra accorti organizzatori e solerti imprenditori, pronti a spenderli in opere effimere e appariscenti, utili soprattutto ai loro interessi. Niente sarà fatto per migliorare Milano, nessun atto verrà compiuto per il bene dei cittadini, nulla verrà intrapreso di duraturo e sostanziale per favorire il futuro destino della nostra città, per portare a termine una operazione seria, costruttiva, utile.
L´Assessore all´Expo, invece di disperdere tempo ed energie in una operazione destinata al naufragio, avrà più tempo per dedicarsi alla Cultura, all´Arte e allo Spettacolo: obiettivi di cui la città ha grande bisogno e da cui trarrà maggiore beneficio di quanto non possa offrire una raffazzonata Esposizione già zoppa in partenza. Fino ad oggi Pisapia si è mosso con cautela, risoluto e determinato. Adesso, se compie un gesto audace, se prende una decisione coraggiosa, avrà il merito non solo di essere un diplomatico abile, ma anche di dimostrarsi un condottiero senza paure.