Riceviamo e pubblichiamo: chiuso da cinque mesi a Bari il Parco Naturale di Lama Balice
Il comunicato che segue è a firma dei 13 ex-dipendenti del Parco Naturale Regionale di Lama Balice attualmente chiuso poichè non è stato rinnovato il contratto ai suoi dipendenti, scaduto 5 mesi fa. L'unica nomina è stata quella del Direttore Carlo Latrofa, Dirigente Servizio Ambiente Provincia di Bari. Ma allora quale sarà il destino del parco e dei suoi dipendenti?
28 July, 2011
Sono passati esattamente 5 mesi, dalla scadenza del contratto dei 13 dipendenti del Parco Naturale Regionale di Lama Balice. E ancora tutto tace. Nonostante la nomina del Direttore, l’Architetto Carlo LATROFA, Dirigente Servizio Ambiente Provincia di Bari, non si è visto alcun spiraglio di luce, e ci si chiede cosa fa un direttore di un Parco, se non ci sono dipendenti? Che lavoro sta svolgendo o come mai sta percependo uno stipendio se il Parco non è fruibile?
Il parco con i suoi 500 ha, giace in uno stato di abbandono, la bellissima struttura di Villa Framarino è chiusa, con all’interno tutta l’attrezzatura acquistata mediante l’utilizzo del finanziamento di cui al Programma Triennale di Tutela Ambientale (P.T.T.A.) 1994/96 Area “E” - “Sviluppo Occupazionale Ambientale nel Mezzogiorno”, uno scandalo troppe volte denunciato ma che sembra essere caduto nel silenzio più totale.
Nulla si sa sulla stesura del piano e del Regolamento del Parco, finanziati con 50.000 euro dalla Regione Puglia; tutto tace sui 3 milioni di euro a disposizione per il Parco per i quali la Provincia di BARI non ha mai compilato le schede progettuali per poterne usufruire, tutto tace da parte della Presidenza del Parco: Prof.ssa Maria Maugeri.
Per non parlare della spesa di 199.000 euro per l’acquisto di elementi botanici, che non essendo stati piantati non si sa che fine hanno fatto, cosi come il fuoristrada acquistato e depositato chissà dove, e l’autobotte? Chi si è impossessato di tutto questo?
E tutti i libri della biblioteca del Parco, la strumentazione, il materiale scientifico, i macchinari e le attrezzature agricole, a che destino sono andate incontro? Siamo sicuri che tutto è rimasto integro?. Tante manifestazioni, tante proteste, denunce , e adesso i sindacati non esistono più, gli Enti si sono fatti da parte, e i 13 dipendenti lottano per poter trovare una nuova collocazione.
Ma nel cuore di tutti, dei giardinieri, delle guide, degli amministrativi, dei visitatori, dei turisti, delle scolaresche, il Parco continua a vivere con la speranza, che qualcuno intervenga, per evitare che la Regione Puglia, impegnata sul fronte dell’Ambiente e Occupazione, ancora una volta possa essere identificata come una grande fonte di finanziamenti che non scorrono a valle, ma che ritornano in cima.