Ma non si era detto basta CDR nella centrale Enel?
“Come mai la giunta regionale ha prescritto l’uso del combustibile da rifiuti nella centrale Enel Federico II di Brindisi, nonostante il Consiglio regionale avesse sospeso, lo scorso 20 luglio, l’uso del CDR anche nella centrale di Brindisi e nella cementeria di Galatina, fino all’approvazione del piano regionale dei rifiuti?”. Lo domandano alla Regione Puglia il segretario regionale Blasi e il capogruppo del Pd Decaro
02 August, 2011
“Come mai la giunta regionale ha prescritto l’uso del combustibile da rifiuti (CDR) nella centrale Enel ‘Federico II’ di Brindisi, nonostante il Consiglio regionale, approvando all’unanimità l’Ordine del giorno presentato dal Pd e poi integrato dall’assessore all’Ambiente, avesse sospeso, lo scorso 20 luglio, l’uso del CDR anche nella centrale di Brindisi e nella cementeria di Galatina, fino all’approvazione del piano regionale dei rifiuti?”.
Lo domandano il segretario regionale e il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Sergio Blasi e Antonio Decaro.
“Nella delibera (n. 1698) – evidenziano - con cui la giunta, lo scorso 26 luglio, ha espresso parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA), di competenza del ministero dell’Ambiente, alla centrale Enel ‘Federico II’ di Brindisi, sono previste alcune prescrizioni.
Tra queste, con grande sorpresa, ce n’è una che indica (in linea con il Piano energetico ambientale regionale) l’utilizzo di almeno il 5% di CDR in combustione mista”.
“Appare evidente che tale prescrizione – rilevano il segretario e il capogruppo Pd – è in assoluto contrasto con l’ordine del giorno approvato all’unanimità lo scorso 20 luglio e con il quale il Consiglio regionale, lo ribadiamo, sospendeva l’uso del CDR, anche nella centrale di Brindisi, fino all’approvazione del Piano regionale dei rifiuti”.
“Alla giunta regionale, pertanto, chiediamo di rimediare quanto prima e di spiegare il motivo per cui, nell’approvare il rilascio dell’AIA, non si sia tenuto conto del parere unanime espresso dal Consiglio regionale. Parere che vuole scongiurare il rischio che tutto il CDR della Puglia possa finire nella centrale di Brindisi. Motivo per cui – rilevano - è chiaro a tutti che occorre sospendere l’uso del CDR negli impianti non dedicati, almeno fino a quando non avremo capito, definitivamente, come chiudere tutto il ciclo dei rifiuti nella nostra regione”.
“Al Presidente Vendola – concludono Blasi e Decaro – chiediamo infine di intervenire affinché venga rispettata la volontà politica espressa dall’intero Consiglio regionale”.