Ricorso al Tar contro la discarica di Pizzo del Prete
Un gruppo di cittadini ha intrapreso la battaglia legale contro la Regione. Il sindaco di Ladispoli li affiancherà nel ricorso, e presto potrebbe arrivare il sostegno di altri Comuni e del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino
01 September, 2011
Ricorso al Tar contro la discarica di Pizzo del Prete. A presentarlo, a fine luglio, è stato un gruppo di cittadini, alcuni appartenenti al Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, che in questi giorni hanno ricevuto il sostegno del sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta. E lo stesso Comitato deciderà probabilmente di affiancare i cittadini nella battaglia legale.
«Il ricorso si basa su una irregolarità procedurale: l’indicazione dei siti per la nuova discarica, infatti, è avvenuta richiamando nell’ordinanza della Polverini per la proroga di Malagrotta uno studio del Dipartimento Ambiente della Regione Lazio, che tutt’ora è solo un atto interno. E bisogna dire che comunque, anche secondo quanto emerge dallo studio, Pizzo del Prete non è un sito adatto a una discarica, visto che ricorrono sei circostanze escludenti su sette», spiega Massimo Piras, presidente del Comitato. «Ci si chiede perché la scelta dovrebbe cadere proprio su Pizzo del Prete, un sito che, nello studio redatto dalla Regione Lazio, è considerato uno dei meno adatti. A questo si aggiunge anche il problema della discarica provvisoria visto che Malagrotta chiuderà a fine anno e che la nuova dovrebbe essere pronta tra quattro anno. E, beffa nella beffa, sembra che in questi giorni si stiano effettuando anche dei lavori di sbancamento a Testa di Cane, praticamente a due passi da Malagrotta. Come dire insomma che Campidoglio e Regione Lazio continuano a scambiare il nostro territorio per la pattumiera della capitale. Un progetto scellerato contro cui siamo pronti a mobilitare i cittadini», rincara la dose Paliotta. La scelta dei siti, poi, sottolinea Piras, «va fatta tramite il Piano rifiuti, che però sia serio, e non contraddittorio come quello della giunta Polverini. L’indicazione dei siti, inoltre, dovrebbe spettare alla Provincia e non alla Regione».
Un progetto, quello della discarica di Pizzo del Prete, che causerebbe problemi non solo ambientali per i cittadini della zona Nord della regione: «Se da una parte tutti i Comuni del litorale a Nord di Roma puntano ad arrivare al cento per cento di raccolta differenziata, dall'altra si troveranno, loro malgrado, a cozzare ancora una volta contro l'intollerabile concezione che vede portare fuori dalla Capitale i problemi e mantenere invece i privilegi alla città capoluogo. A questo dobbiamo anche aggiungere il fatto che dobbiamo farci carico, con un trasferimento pro capite che è mediamente sei volte più basso di quello di Roma, dei servizi necessari per i molti cittadini che dalla Capitale si sono trasferiti nelle nostre città», continua Paliotta.
Intanto, nei prossimi mesi, insieme al Piano rifiuti sarà discussa la proposta di legge di iniziativa popolare numero 241, presentata dall’associazione Non bruciamoci il futuro (da cui è nato il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino), che renderebbe obbligatoria la raccolta porta a porta nel Lazio.