Aumenta la produzione di rifiuti in Italia? Intervista a Corrado Abbate (Istat)
L’aumento della produzione di rifiuti urbani nel 2010 nei comuni capoluogo di provincia italiani secondo l’Istat. La parola all’Istituto Nazionale di Statistica. Intervista di Eco dalle Città a Corrado Abbate, dirigente statistiche ambientali dell’Istat: "Purtroppo i rifiuti seguono ancora l’andamento dei consumi". I dati dei 116 comuni capoluogo di provincia
15 September, 2011
Secondo gli indicatori ambientali urbani dell'Istat nel 2010 nei comuni capoluogo di provincia la quantità pro capite di rifiuti urbani è tornata a crescere in media dell'0,9% rispetto al 2009 (pari a 609,5 kg abitante). Il dato è in controtendenza: dopo tre anni di andamento decrescente nel 2010 i valori pro capite sono tornati a aumentare.
Quali sono le fonti da cui sono stati ottenuto i dati?
Sono gli uffici di statistica dei 116 Comuni i quali si rivolgono alle rispettive aziende di rifiuti.
Lei come spiega inversione di tendenza?
C’è una ripresa economica nel 2010 in qualche modo. Uscivamo da una caduta del 5% del PIL negli anni precedenti e quindi c’è anche una ripresa dei consumi. Il 2010 non è stato così disastroso come il 2008-2009. I rifiuti seguono non esattamente la stessa percentuale dei consumi ma in qualche modo la tendenza è quella: una piccola ripresa dei consumi che porta a una piccola ripresa dei rifiuti urbani che sono legati agli imballaggi dei consumi.
Dobbiamo aspettarci in Italia una ripresa generale della produzione di rifiuti?
Purtroppo i rifiuti seguono ancora l’andamento dei consumi. L’idea è che si andasse ad una “dissociazione”, ad un “disaccoppiamento” come si dice in gergo tecnico, vale a dire che i consumi crescano diminuendo i rifiuti. Questo ancora non avviene. I rifiuti, gli imballaggi, vanno pensati in modo che siano facilmente recuperabili. Utilizzare maggiormente prodotti che non abbiano imballaggi per il confezionamento (es. la plastica dei detersivi). E’ chiaro che non è così immediato e c’è un aspetto anche di produzione industriale che deve agevolare un minor uso di imballaggi, un minor uso di contenitori e quindi agevolare a una minore di raccolta di rifiuti totali ed eventualmente una maggior quantità di rifiuti riciclabili perché sono separati i materiali.
Per quanto riguarda le grandi città qual è la situazione?
Per quanto riguarda la raccolta complessiva ci sono due casi, che hanno aumentato di molto le quantità: Bari 4,2% e Genova 3,2%. Roma ha aumentato dell’1,9%, Firenze 1,5%. Dall’altro lato diminuiscono le quantità raccolte a Palermo del 5%, a Napoli dell’1,7% e Cagliari dell’1,3%. Nel complesso, tenuto conto della popolazione, c’è comunque un aumento dello 0,5% di produzione di rifiuti urbani pro capite nei 12 grandi comuni.
Per quanto concerne le percentuali di raccolta differenziata: aumenta a Genova del 3,8% (passa da 24 a 27,8), aumenta a Venezia del 2,5%, a Firenze dell’1,8, a Roma dell’1,3. Diminuisce a Bari (-1,4%), a Napoli e Milano scende dell’1,2%. Nel capoluogo lombardo la R.D. è passata dal 37,1 del 2009 al 35,9% nel 2010.