Il programma Greenbuilding: buone pratiche per la riqualificazione energetica degli edifici
In Italia tiene banco il dibattito sul destino della detrazione Irpef del 55%, lo strumento finora più utilizzato per incentivare gli interventi di ristrutturazione energetica su case ed immobili commerciali. L'Europa, intanto, ha lanciato da diversi anni l'iniziativa Greenbuilding, che ha permesso di riqualificare numerosi edifici pubblici e privati. Ecco una panoramica dei casi più significativi
19 September, 2011
È di questi giorni l'ultimo, desolante quadro del livello di efficienza energetica degli edifici italiani. Lo ha pubblicato il gruppo Domotica, analizzando un campione di quasi 5mila abitazioni, che ha rivelato una scarsa diffusione di sistemi di isolamento termico, impianti termoidraulici di ultima generazione e sistemi per la produzione di energia rinnovabile. Lo stesso, stando ad altre rilevazioni, vale per gli edifici non residenziali (uffici, negozi, edifici pubblici, etc). Non stupiscono, allora i ripetuti inviti – da parte di operatori del settore, associazioni e dalle stesse istituzioni europee – ad avviare un programma diffuso di ristrutturazione energetica degli edifici esistenti. Sulla scorta, ad esempio, del programma Greenbuilding, una iniziativa dell'Unione Europea che permette a proprietari e utenti, sia privati che pubblici, di aderire volontariamente al progetto, impegnandosi a migliorare la performance energetica dei propri edifici.
Nell'ambito del programma Greenbuilding, sono già numerose le esperienze portate a termine in tutta Europa, sia da soggetti pubblici che privati, con risultati spesso sorprendenti. A Berlino, ad esempio, i 9 edifici dell'Università delle Arti, costruiti nel 1875, hanno subito una ristrutturazione energetica che ha permesso di ridurre i consumi del 25%, evitando l'emissione di oltre 1.100 tonnellate di Co2 all'anno. Il “miracolo” è stato possibile con interventi sul sistema di riscaldamento (sostituzione di valvole, regolazione del sistema di ventilazione, installazione di termostati) e sull'impianto di illuminazione (impiego di un sistema di controllo centralizzato, sensori di movimento, etc). Ad Atene, invece, l'edificio centrale della Banca del Pireo è stato riqualificato in modo da abbattere il consumo energetico annuo del 30%, grazie a un sistema di recupero del calore dissipato dall'impianto di condizionamento, all'introduzione di speciali veneziane alle finestre per schermare la luce solare e di altri accorgimenti. Oltre a permettere l'abbattimento delle emissioni annue di anidride carbonica, il progetto ha assicurato un risparmio economico stimato in circa 55mila euro l'anno.
A Lisbona, il programma europeo ha permesso di riqualificare una vecchia rimessa di autobus risalente al 1979, che grazie a un opportuno sistema di isolamento termico e all'installazione di impianti di illuminazione e condizionamento ad hoc, è stata trasformata in un palazzo di uffici. La ristrutturazione ha riguardato invece un ospedale di Arriondas, località spagnola nelle Asturie, dove è stato intrapreso un processo che dovrebbe portare l'edificio a soddisfare il 100% del proprio fabbisogno energetico con energia proveniente da fonti rinnovabili. Il progetto ha previsto l'installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda e di caldaie a biomassa, oltre alla realizzazione di interventi di risparmio energetico che hanno permesso di abbattere i consumi del 47%.
Anche in Italia non mancano buone pratiche elaborate nell'ambito del programma Greenbuilding che potrebbero essere prese a modello per un programma più esteso di riqualificazione energetica dell'edilizia esistente. A Faenza (Ra), ad esempio, gli interventi realizzati sulla sede della scuola primaria “A. Tolosano”, costruita nel 1950, hanno permesso di ridurre i consumi energetici per il riscaldamento di circa il 43%. Oltre a collegare la centrale termica della scuola a un sistema di telegestione già usato per altri edifici comunali, i progettisti hanno previsto un intervento sull’involucro edilizio, che ha permesso di migliorare la coibentazione del tetto, e la sostituzione della vecchia caldaia con un gruppo modulare di quattro dispositivi a condensazione, molto più efficienti. Il risparmio stimato si aggira sugli 11.200 euro l'anno. A Milano, invece, il centro direzionale Sant'Elia, di proprietà della banca Unicredit, ha visto ridurre i propri consumi energetici di circa il 32%, grazie alla sostituzione delle macchine frigorifere con gruppi più efficienti, la creazione di sistemi di accumulo termico e l'introduzione di sistemi di controllo a distanza. Altrettanto efficace l'intervento realizzato sull'edificio che ospita l'Itis “C. Zuccante” di Mestre (Ve), di proprietà della Provincia di Venezia. Nell'ambito del programma Greenbuilding, è stato progettato il rinnovamento del blocco amministrativo della scuola, che dovrebbe rappresentare un modello pilota per l'efficientamento di tutti gli edifici gestiti dall'amministrazione provinciale.
Le esperienze e le best practices, dunque, non mancano, anche se, su larga scala gli utenti tendono ancora a preferire interventi di basso impatto economico e logistico, come la sostituzione degli infissi o della caldaia. Secondo gli ultimi dati dell'Enea, infatti, sono stati ben 237mila gli interventi di risparmio energetico effettuati in Italia grazie al meccanismo incentivante della detrazione Irpef del 55%, per la maggior parte riguardanti la sostituzione degli infissi (quasi 115.000 interventi, pari al 49% del totale). Seguono la sostituzione di caldaie (circa 70.000 pratiche, ovvero il 30% del totale) e l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria (oltre 36.000 interventi, pari al 15% del totale). Meno gettonate, probabilmente per i costi elevati, la coibentazione di strutture opache orizzontali (circa il 4% delle pratiche ricevute, per quasi 10.000 interventi) e verticali (5.000 interventi, pari al 2% del numero complessivo). Eppure, analisi effettuate sugli edifici del programma Greenbuilding (Carlo Bonnet, Politecnico di Milano), rivelano che nella maggioranza dei casi sono le misure a carico dell'involucro edilizio a dare i risultati maggiori. Nonostante il successo dell detrazione del 55%, che nel 2009 ha permesso di evitare l'emissione in atmosfera di oltre 320mila tonnellate di CO2, dunque, gli Italiani continuano a preferire interventi meno costosi, ma anche meno efficaci dal punto di vista del risparmio energetico. Che si tratti di installare dei doppi vetri, o di realizzare un tetto verde, comunque, la parola d'ordine resta "riqualificare", dal momento che il comparto edilizio è responsabile del 40% dei consumi europei e, come ha sottolineato l'indagine Domotica in questi giorni, gli immobili italiani sono dei veri e propri "colabrodo". La proroga della detrazione del 55% per i prossimi tre anni e l'introduzione di un Conto energia per le rinnovabili termiche, entrambe promesse dal Governo per i prossimi mesi, potrebbero essere i primi passi in questa direzione.
Maggiori informazioni sul programma europeo Greenbuilding: cliccare qui.
Ulteriori dettagli sulle esperienze italiane: la pagina dedicata sul sito www.eerg.it.
In allegato il rapport Greenbuilding plus (in inglese), contenente le analisi condotte dal Gruppo di ricerca sull'efficienza negli usi finali dell'energia (eErg) del Politecnico di Milano su 80 edifici europei partecipanti al programma.