Smog e infarti: il rischio aumenterebbe nelle prime sei ore dall'esposizione
Uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha incrociato i dati sulle tempistiche degli infarti registrati a Londra fra il 2003 e il 2006 con i livelli di inquinamento registrati negli stessi giorni: secondo i ricercatori, la maggior parte dei decessi sarebbbe avvenuta entro le sei ore dall'esposizione ai picchi di smog più alti
23 September, 2011
Uno studio pubblicato sul British Medical Journal dall'epidemiologo Krishnan Bhaskaran della London School of Hygiene and Tropical Medicine ha messo in relazione diretta l'inquinamento dell'aria e il rischio di infarto. Secondo il rapporto (The effects of hourly differences in air pollution on the risk of myocardial infarction), il rischio di improvvisi arresti cardiaci aumenterebbe in modo significativo entro le sei ore dall'esposizione ad alti livelli di inquinamento atmosferico.
L’indagine ha preso in considerazione 79.288 casi di infarto registrati tra il 2003 e il 2006, incrociando le tempistiche degli infarti con i dati di inquinamento (livelli di particolato PM10, ozono, monossido di carbonio, ossidi di azoto e altre sostanze) disponibili nell’ archivio britannico National Air Quality Archive.
Gli effetti dell’inquinamento sono stati studiati entro intervalli di tempo di 1-6, 7-12, 13-18, 19-24, 25-72 ore dall’esposizione, e ciò che è emerso dal confronto è che la maggior parte degli infarti era avvenuta proprio nella prima fascia, e che il rischio sembrerebbe calare progressivamente man mano che ci si allontana dal momento dell'esposizione.
"E’ ormai provato che lo smog uccide - ha ricordato il direttore di Legambiente Alberto Fiorillo - Solo nelle grandi città italiane ci sono circa 9000 morti l’anno attribuiti alle polveri sottili e all’ozono (secondo dati OMS). Lo smog colpisce i soggetti più deboli, già a rischio cardiovascolare e respiratorio, quindi non stupisce che la ricerca sul British Medical Journal evidenzi un aumento dei casi di infarto nelle sei ore seguenti l’esposizione ad aria inquinata. In Italia, però, né la cittadinanza né le autorità locali sembrano avere la percezione della gravità del problema. Chi ci amministra se ne infischia della sicurezza collettiva, i sindaci fanno poco o niente per contrastare l’emergenza smog, che come ogni anno si farà sentire, proprio ora che ci si rimette tutti in macchina dopo la pausa estiva".