Malagrotta inquinata da metalli e mercurio ecco il dossier shock sulla discarica
Un dossier dell'Ispra l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, lancia un nuovo allarme sull'area di Valle Galeria che comprende la discarica. I Verdi: "Da luglio una lettera annunciava i dati dell'Ispra" - da Repubblica.it del 27.09.2011
27 September, 2011
di Paolo Boccacci e Mauro Favale
Falde inquinate dalla presenza di metalli, arsenico e ferro e terreno contaminato dal mercurio, insieme a una pericolosa sostanza cancerogena, l'N-butylbenzenesulfonamide. Un dossier dell'Ispra, l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, vigilato dal ministero dell'Ambiente, lancia un nuovo allarme sull'area di Valle Galeria che comprende la discarica di Malagrotta.
Un documento di alcune centinaia di pagine che rappresenta un'allerta a poco più di tre mesi dalla chiusura prevista dell'impianto che da oltre trent'anni raccoglie i rifiuti di Roma. Il 31 dicembre, infatti, a meno di un rinvio in zona Cesarini, dovrà chiudere i battenti, come da tempo obbligano le leggi europee e italiane. E mentre il prefetto Giuseppe Pecoraro, nominato commissario straordinario, è alla ricerca di un luogo che raccolga (temporaneamente, almeno fino alla costruzione del previsto nuovo invaso che la Regione vorrebbe collocare in località Pizzo del Prete) le 1.500 tonnellate di rifiuti al giorno attualmente scaricate a Malagrotta, salgono le quotazioni di Monti dell'Ortaccio, poco distante, e di Pian dell'Olmo a Riano, località anch'esse di proprietà, come Malagrotta, dell'avvocato Manlio Cerroni che da sempre detiene il monopolio dello smaltimento dei rifiuti a Roma.
LO SPECIALE Sos rifiuti,m Roma ultimo atto
Per i tecnici dell'Ispra, però, "l'area di Malagrotta è caratterizzata dalla presenza di numerose attività che hanno un elevato impatto ambientale e sanitario. I risultati complessivi di Arpa Lazio (l'agenzia regionale per la protezione ambientale, ndr) rilevano uno stato di contaminazione diffuso delle acque sotterranee, sia interne che soprattutto esterne al sito, per i metalli e per inquinanti organici, con la presenza in alcuni piezometri (pozzi di rilevamento, in tutto 39, 9 interni e 30 esterni alla discarica, ndr) in elevate concentrazioni rispetto ai limiti fissati". L'elenco è lungo: "Solfati, ferro, manganese, arsenico, cromo totale, nichel, alluminio, piombo benzene, p-xilene, cloruro di vinile, 1,4-diclorobenzene, tetracloroetilene. Dalle analisi Arpa è stata riscontrata nella maggior parte dei casi anche la presenza della sostanza N-butylbenzenesulfonamide indicata come possibile marker di contaminazione da discarica di rifiuti solidi urbani". La situazione della contaminazione, continua l'Ispra, "è in peggioramento rispetto a quanto rilevato nel corso del monitoraggio del 2009". E non solo: "Il mercurio è presente in tutte le matrici ambientali analizzate".