Ue pronta a mettere in mora l'Italia per i rifiuti napoletani
È pronta una lettera di messa in mora all'Italia per la situazione rifiuti a Napoli. La decisione della Commissione europea avverrà giovedì prossimo. Il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano: "Ne ero a conoscenza da oltre una settimana, del resto quello dell’Europa è un atto dovuto". Legambiente: "Fare presto e bene, a partire dall’aumento e dal potenziamento della raccolta differenziata"
27 September, 2011
E' pronta la lettera di messa in mora all'Italia per la situazione dei rifiuti a Napoli. La Commissione Ue decidera' giovedì prossimo e, salvo cambiamenti dell'ultima ora, l'Italia avra' due mesi di tempo per reagire. Il passo successivo è la Corte di giustizia e le sanzioni. Lo hanno indicato all'agenzia Ansa fonti Ue vicine al dossier.
E' da mesi che il commissario Ue all'ambiente, Janez Potocnik, mette in guardia sull'emergenza rifiuti a Napoli, affermando che in assenza di miglioramenti non avra' altra scelta che proseguire con la procedura d'infrazione Ue e conseguenti sanzioni pecuniarie. Il 4 marzo 2010 infatti, l'Italia ha subito la prima condanna della Corte di giustizia Ue per "non aver adottato tutte le misure necessarie per smaltire i rifiuti". In caso di seconda condanna le sanzioni verrebbero applicate sulle carenze di gestione passate e future.
"Ne ero a conoscenza da oltre una settimana, del resto quello dell’Europa è un atto dovuto: il piano regionale è inadeguato e in ritardo". Così il vicesindaco di Napoli con delega ai rifiuti Tommaso Sodano a proposito della lettera di messa in mora. "In questa situazione - ha continuato Sodano - è ancora più difficile chiedere all’Europa di sbloccarci i fondi Por e Fas ma del resto lo spirito dell’Unione europea è quello di erogare i fondi non di toglierli. Quanto alla Regione – prosegue Sodano – l’assessore all’Ambiente Romano dovrebbe comprendere lo spirito con cui abbiamo contestato la pianificazione regionale tutta incentrata sull’incenerimento dei rifiuti. Persino gli industriali ritengono non plausibile la costruzione del termovalorizzatore di Napoli est - conclude - per questo continuo a invitare la regione a una maggiore sinergia anche nei confronti delle indicazioni date in sede europea".
“Ultima fermata, se confermata la lettera di mora darebbe un ultimatum di due mesi per cambiare registro. Eppure non c’è nulla da inventare, basta fare bene e presto seguendo quello che da anni l’Europa ci chiede: investendo, aumentano e potenziando la raccolta differenziata, attuando politiche di riduzione dei rifiuti senza lasciarsi distrarre da vecchi e nuovi sempre più fantasiosi supporti tecnologici. In Campania già ci sono esempi virtuosi di comuni che fanno la raccolta differenziata, bisogna partire da questo virtuosismo ed estenderlo per riacquistare la credibilità che merita questa regione e i cittadini che la abitano”. In una nota Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania commenta il richiamo Ue e la lettera di messa in mora all'Italia per l'emergenza rifiuti.
“Per non incorrere in pesanti sanzioni comunitarie – aggiunge Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - servono interventi strutturali per completare l’impiantistica per il trattamento dell’organico e per lo smaltimento dei rifiuti e per estendere la raccolta porta a porta in tutte le città medio grandi. L’Italia è imperdonabilmente assuefatta ai condoni, che premiano i furbi a discapito degli onesti, ma è bene ricordare che l’Europa non farà condoni e che le somme richieste andranno versate fino all’ultimo centesimo. Il nostro Paese investa oggi le risorse necessarie al superamento dell’emergenza campana, creando anche nuovi posti di lavoro, invece di ritrovarsi domani a spendere inutilmente i soldi dei cittadini per pagare le multe europee”.