Rifiuti in Campania, ufficiale la nuova procedura di infrazione per l'Italia
Arrivato da Bruxelles l'annuncio che si attendeva già da qualche giorno: l'Unione europea ha messo nuovamente in mora l'Italia per la mancata soluzione dell'emergenza rifiuti in Campania. Ora abbiamo due mesi di tempo per correre ai ripari, evitando il conferimento alla Corte di giustizia e nuove multe
29 September, 2011
Adesso è ufficiale. L'Unione europea ha inviato una nuova lettera di messa in mora all'Italia a causa del protrarsi dell'emergenza rifiuti nel napoletano. La notizia circolava già da qualche giorno, ma ora è arrivata la comunicazione formale da Bruxelles: la nuova procedura di infrazione è stata aperta perché il nostro Paese non ha rispettato gli adempimenti previsti da una sentenza di condanna della Corte di giustizia europea del 2010. La Corte si era pronunciata in seguito a una prima procedura di infrazione avviata nel 2007, e aveva imposto all'Italia di realizzare una rete di impianti di trattamento che permettesse di smaltire i rifiuti di Napoli in condizioni di sicurezza per l'ambiente e per la salute umana. Un obbligo che, secondo l'Ue, è rimasto sostanzialmente disatteso.
«La regione Campania manca ancora di un'adeguata rete di installazioni per lo smaltimento dei rifiuti - si legge nella nota ufficiale dell'Ue - Esistono problemi ricorrenti nella raccolta e gestione dei rifiuti a Napoli e in diversi altri Comuni della Campania, e circa 6 tonnellate di vecchie balle si trovano ancora in depositi temporanei». La Commissione riconosce che, dalla sentenza del 2010, la situazione ha subito un lieve miglioramento, ma sottolinea che gli impianti necessari per la soluzione definitiva dell'emergenza «sono ancora lontani dall'essere costruiti e i tempi forniti dalle autorità italiane sono spesso troppo vaghi».
A questo punto, l'Italia ha due mesi di tempo per evitare di finire di nuovo dinanzi alla Corte di giustizia europea. Se non sarà in grado di risolvere concretamente il problema, il Governo dovrà fornire tempestivamente almeno una risposta con le proprie giustificazioni. In caso di un deferimento alla Corte di giustizia, l'Italia rischia l'applicazione di nuove sanzioni, il cui importo sarebbe stabilito in base alla gravità e alla durata dell'infrazione.