Ondate di calore ogni 3 o 4 anni, la previsione dei satelliti dell'Esa
Presentati a frascati (Roma) i risultati di una sperimentazione condotta dall'Agenzia spaziale europea sul dieci città del continente. I dati registrati dai satelliti spaziali rivelano una probabile periodicità nelle ondate di calore e confermano l'importanza degli spazi verdi per il controllo della temperatura nelle aree urbane
29 September, 2011
Potrebbero ripetersi regolarmente, a intervalli di 3 o 4 anni, le ondate di calore come quelle che hanno investito molte città europee negli ultimi anni. Lo rivelano i dati satellitari presentati dall'Agenzia spaziale europea (Esa) e rilevati in dieci città europee. Il nuovo modello è stato presentato nel centro dell'Esa che coordina l'osservazione della Terra, l'Esrin di Frascati (Roma).
Il modello è stato messo a punto nell'ambito del progetto Urban heat islands and urban thermography (Uhi) lanciato dall'Esa e coordinato dall'Italia. Per 3 anni i ricercatori hanno monitorato, con sistemi di telerilevamento satellitare, la distribuzione del calore su Atene, Bari, Bruxelles, Budapest, Lisbona, Londra, Madrid, Parigi, Siviglia e Salonicco. In questo modo è stato possibile monitorare con continuità le variazioni della radiazione termica emessa dalle città, fino a poter prevedere di qualche giorno le ondate di calore in alcune aree urbane. Grazie a questa tecnica, ad esempio, i ricercatori sono riusciti a "pronosticare" con un giorno di anticipo due forti "bolle d'afa" a Salonicco, in Grecia, a metà agosto 2010. Nel 2003, invece, le rilevazioni hanno mostrato un'ondata di calore particolarmente intensa su una larga porzione del territorio europeo, a cominciare da Parigi (vedi la termografia notturna nella foto Esa). Secondo i ricercatori, fenomeni di questo tipo si ripetono piuttosto regolarmente ad intervalli di 3 o 4 anni.
La mappa della radiazione termica di Madrid ha mostrato, inoltre, che d'estate nella capitale spagnola la temperatura notturna dell'aria si abbassa sensibilmente in corrispondenza dei parchi. Questo, hanno sottolineato gli esperti, dimostra ancora una volta che le aree verdi influenzano fortemente la radiazione termica complessiva e la circolazione del calore nelle aree urbane. Non a caso, spiegano gli esperti, durante l'estate la temperatura nelle aree densamente urbanizzate può superare di molti gradi la temperatura delle zone rurali limitrofe. Un fenomeno noto come "isola di calore" e che diventa più evidente nelle ore notturne. Durante il giorno, infatti, le città accumulano la radiazione solare e rilasciano il calore dopo il tramonto, con pesanti ripercussioni sotto molti punti di vista: problemi di salute, aumento della domanda di energia, maggiore concentrazione degli inquinanti atmosferici e impennata del consumo idrico.
Altre informazioni sul sito dell'Esa.