Jack Macy (Programma Zero Waste, San Francisco) a Roma: «Anche qui si sta andando verso Rifiuti Zero»
Ma la raccolta differenziata nella Capitale, oggi al 24,3%, cresce a ritmi lenti (+7% in tre anni), e l'obiettivo 77% di San Francisco appare ancora molto lontano. Benvenuti (Ama) promette: «Omogeneizzeremo i diversi sistemi di raccolta»
12 October, 2011
«La rivoluzione Rifiuti Zero sta avvenendo anche in Italia». Jack Macy, coordinatore commerciale del progetto Zero Waste della città e della contea di San Francisco, prova a dare un messaggio positivo. Insieme a Paul Connett, ha cambiato il volto della città partendo proprio dalla gestione dei rifiuti e indicando come obiettivo a cui tendere l’azzeramento degli scarti non riciclabili.
Vedendo la situazione italiana, però, appare difficile credere che il nostro Paese – e tanto meno Roma – possano eguagliare San Francisco in poco tempo. Nella Capitale, la raccolta differenziata è oggi al 24,3%. È vero, come ci tengono a sottolineare Andrea De Priamo (presidente della Commissione Ambiente e Verde pubblico di Roma Capitale) e Piergiorgio Benvenuti (presidente di Ama), che la percentuale è aumentata in tre anni di oltre 7 punti (nel 2008 la raccolta differenziata era ferma al 17%), ma quanti anni ci vorranno per arrivare al 77% di San Francisco e delle migliori esperienze italiane a un ritmo del 2,5% all’anno? Nella città californiana, spiega Jack Macy, «ci sono voluti due anni e mezzo per testare il programma, e in tre anni abbiamo raggiunto le famiglie singole. Siamo partiti nel 2000 dal 50% di raccolta differenziata, nel 2008 eravamo al 75%, nel 2009 al 77% e l’obiettivo al 2020 è di arrivare al 100%».
In questi giorni, spiega Benvenuti, Ama ha esteso il Porta a porta ad altre 245.000 persone, per un totale di 665.000 cittadini coinvolti. Premessa che, confida il presidente di Ama, «può consentire a Roma di raggiungere risultati straordinari. È vero, ci sono tanti sistemi diversi di raccolta: li omogeneizzeremo, ascolteremo i comitati e cittadini per dare un servizio che sia il migliore possibile».
Su tutto il convegno, organizzato dall’associazione Fratelli d’Italia, incombe però lo spauracchio di Malagrotta. «C’è un bilancio storico da fare. La discarica rappresenta un problema grave che non è stato ancora analizzato con il rigore necessario. – ci tiene a sottolineare Sergio Apollonio, presidente del comitato Malgrotta – La discarica verrà chiusa, ma le acque superficiali e le falde sono inquinate e il sito va sorvegliato per trent’anni».
Relegato negli ultimi venti minuti dell’incontro, il «relatore d’eccezione» Jack Macy prova a spiegare la strategia Zero Waste, che ha tre effetti positivi: «Conservare le risorse, proteggere l’ambiente e noi stessi, creare posti di lavoro nel settore del riciclo». Diverse le azioni che portano ad azzerare gli scarti non riciclabili: «Per prima cosa, dobbiamo massimizzare la separazione dei rifiuti, preferibilmente con il Porta a porta. Poi dobbiamo riusare, riciclare, compostare. E infine, intervenire sulla consapevolezza dei cittadini, cercando di responsabilizzarli». L’obiettivo dei prossimi dieci anni a San Francisco è arrivare al 100% di raccolta differenziata, anche se, spiega Macy, «è difficile andare oltre il 90%. L’ostacolo principale per arrivare a Rifiuti Zero sono le aziende che producono prodotti o componenti non riciclabili».