Città sostenibili ad Ecomondo. Patto dei Sindaci: dal Piano all'azione (con un occhio alla smart city)
Come procede l'adesione delle città italiane al Patto dei Sindaci e l'applicazione dei Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile? Intervista di Eco dalle Città a Vanni Bulgarelli del gruppo di lavoro Città Sostenibile di Agenda 21 Italia
10 November, 2011
Giovedì 10 novembre, Eco dalle Città ha intervistato Vanni Bulgarelli del gruppo di lavoro Città Sostenibile di Agenda 21 Italia che ha presentato l'incontro “Dal piano all'azione: esperienze a confronto” svoltosi presso lo spazio Città Sostenibili allestito all'interno di Ecomondo:
Come procede l'adesione delle città italiane al Patto dei Sindaci e l'applicazione dei Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile?
L'adesione al Patto dei Sindaci da parte dei comuni italiani sta andando, anche se si è un po' rallentata. Ha ormai raggiunto la vetta delle 1.300 adesioni, una quota consistente rispetto alle 3.000 adesioni a livello europeo ed extraeuropeo. Ad oggi sono stati presentati più di 180 piani e questo significa che l'adesione non è stata solo simbolica ma sostanziale.
Sul piano del merito, ci sono Piani molto interessanti, che costruiscono una prospettiva di gestione integrata dei sistemi energetici finalizzati alla riduzione delle emissioni e direi che sono molto positivi. Questi Piani si muovono sia su progetti diretti, realizzabili in tempi relativamente brevi, sia su misure che cambiano le regole, per esempio, quelle legate alla modifica dei regolamenti edilizi o urbanistici.
Ci sono però due criticità. La prima interna: nei piani per l'energia sostenibile non è presente in modo adeguato il tema dell'adattamento ma è molto presente il tema della mitigazione. Su questo aspetto lavorerà il Coordinamento nazionale delle Agende 21 per cercare di includere meglio e in modo più integrato le azioni per l'adattamento vista anche la situazione del nostro paese, sia sul lato degli eventi estremi sia sul lato del riscaldamento globale soprattutto delle città.
Dall'altro lato c'è l'esigenza di una politica nazionale che aiuti le città a raggiungere meglio i target che si sono posti dal Piano Clima perché altrimenti non li raggiungerà il Paese intero. Non capire che le città stanno facendo uno sforzo per raggiungere questi obiettivi è un errore perché, come emerge in moltissimi Piani, viene fuori in molto chiaro che arriva un messaggio fortissimo di cambiamento alle strutture economiche e sociali del Paese. Un cambiamento di fondo che parte proprio dalle città e da un diverso atteggiamento sui temi ambientali e sulla gestione delle risorse (rifiuti, acqua, energia...) che cambia i modelli economici e può cambiare anche in meglio le opportunità della crescita futura del nostro Paese. Non cogliere questa occasione è un grave errore, speriamo che il nuovo governo sappia cogliere meglio questa opportunità.
Rispetto alle città italiane, negli altri Paesi europei qual è l'adesione al Patto dei Sindaci e l'attuazione dei PAES?
In generale le città europee sono state molto più attente all'adesione: la Germania, l'Olanda, l'Austria, ad esempio, hanno aderito al Patto dei Sindaci con molta più cautela. Il grosso delle adesioni arriva dalle città italiane e spagnole che da sole fanno quasi due terzi dei Comuni aderenti su scala europea. Negli altri Paesi c'è stata più prudenza e maggiore attenzione. Da questo punto di vista però dobbiamo essere consapevoli dei ritardi ma anche delle grandi cose che sono state fatte: ci sono tante città italiane che non hanno nulla da invidiare alle altre città europee. Certo, in Europa, ci sono le eccellenze come Malmo e Friburgo, ma ci sono tante altre città che non fanno né di più né meglio di quanto non facciamo noi. Quindi dobbiamo guardare all'Europa sentendoci pienamente parte di questo processo.
Alcune importanti città italiane (Bari, Genova, Milano, Torino) si stanno candidando per diventare “Smart City”. Questo come si rapporta con il Patto dei Sindaci e i Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile?
Anche Smart City è progetto comunitario sui cui si sta costruendo un network di città. Purtroppo in Italia non sono ancora tante questa città, anche se Torino è tra le leader di questa azione, mentre altre città si stanno attrezzando. Bisogna allargare il concetto di Smart City , in fondo anche la gestione dei rifiuti può essere smart. In che modo? Riuscendo ad impiegare al meglio le nuove tecnologie telematiche ed informatiche e riesco ad applicarle in un circuito, in una rete, più larga, più lunga che introduca le città, non solo in un sistema di maggiore relazione anche fisica nei comportamenti e nelle strutture urbane, ma le colleghi con le altre città: le smart city vanno collegate alle smart grid nel senso di aree metropolitane in senso lato, più larghe.
Smart City si collega in modo molto organico ai ragionamenti ambientali e ovviamente in campo energetico con la possibilità di avere una città smart anche in termini di fisicità: avere edifici smart in termini di funzioni che questo edificio ospita significa poter gestire l'energia, l'ambiente, l'acqua, i rifiuti in modi molto più efficienti senza pensare che la tecnologia da sola risolva i nostri problemi. Noi dobbiamo avere una mentalità, una cultura, adatta a quel passaggio cruciale che è quello di essere più intelligenti e quindi per essere più intelligenti, anche più sostenibili cioé fare di più con meno e fare meglio, attraverso le tecnologie telematiche, informatiche e tutte le introduzioni delle nanotecnologie negli stessi materiali. Per questo parlavo della fisicità degli oggetti e delle case che possono dialogare tra di loro attraverso l'impiego di queste nuove tecnologie più intelligenti significa per noi diventare davvero dei sapiens sapiens anche nei nostri comportamenti, negli stili di vita. La tecnologia deve aiutarci anche a capire che la gestione delle risorse naturali è un elemento fondamentale e va asservita a questo obiettivo. Non vorrei che la tecnologia, come purtroppo è successo in epoche recenti e succede tutt'ora, sia invece una nuova schiavitù o un nuovo modello dispersivo e dissipativo delle energie. Abbiamo bisogno che la tecnologia sia al servizio della sostenibilità non all'opposto.
Comunicato stampa: Il Patto dei Sindaci fa il punto a Ecomondo