Ai trenta all’ora nei controviali dei grandi corsi
Il Comune: diamo più spazio al “traffico slow”. Fra le novità previste dall’assessore Lavolta c’è anche il divieto di svolta a sinistra nei corsi principali della città: una manovra che crea sempre molte code. Con l'applicazione della zona a 30 chilometri l’ora a Mirafiori Nord calo del 70% dei giorni di prognosi - da La Stampa del 18.11.2011
18 November, 2011
Emanuela Minucci
Il traffico «slow» avanza (più veloce che mai). Le auto che vanno piano e danno la precedenza a pedoni e ciclisti anche in assenza si strisce piacciono ai cittadini. E le zone a 30 chilometri l’ora si estendono. Al punto che l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta, sollecitato da molti consiglieri, vuole dare a questo tema una vera svolta ecosostenibile. Non si interverrà per aree (come si fece tre anni fa, con successo, partendo da uno spicchio di Mirafiori Nord) ma partendo dai controviali dei grandi corsi: un modo per snellire il traffico del corso centrale e abbattere lo smog. L’assessore Lavolta ha già presentato una bozza del progetto al collega Roberto Ravello (Regione), mentre in Comune, ieri, il consigliere di Sel Marco Grimaldi caldeggiava il provvedimento. «Ne parleremo presto anche con il collega alla Viabilità Lubatti - ha detto ieri Lavolta - ma è mia intenzione vietare ovunque sia possibile la svolta a sinistra sui grandi corsi. Un modo per evitare incolonnamenti e diminuire lo smog».
Dopo l’esperimento di Mirafiori Nord, sono diverse le circoscrizioni che hanno chiesto al Comune di incastonare nel loro quartiere una «zona 30». A partire dal centro per finire a San Salvario. Insomma, la ricetta piace. Ed è facilmente riassumibile. E’ un quartiere di lumache a quattro ruote. Auto che scivolano pigre sull’asfalto non superando mai la velocità massima dei 30 l’ora.
In una metropoli, fino a poco tempo fa, l’invito a non superare la velocità di una bicicletta avrebbe fatto sorridere. E non solo i pedoni. Stavolta, però, a imprimere a questa tendenza di nicchia una velocità inversamente proporzionale a quella richiesta, è la stessa città dell’auto. Turin, dunque, che è «always on the move» cioè sempre in movimento, (così sta scritto anche sulla carta da lettere del sindaco) ha deciso di rallentare. Sulla scorta dell’esperienza di un quartiere come Mirafiori Nord (104 mila abitanti) che ha trasformato una sua rispettabile porzione in una Paperopoli edizione mignon, dove l’auto con maggior ripresa ha la grinta della 313 rossoblù. Un villaggio motorizzato a misura di bambino, insomma, come si può trovare soltanto nei fumetti. Per adattare questo sogno a una città vera si è dovuto scomodare il Politecnico. Poi si sono coinvolte le scuole. E tutti gli abitanti sono stati informati del progetto. Ora, due anni, dopo, si possono tirare le somme. In questo quartiere in cui la rivoluzione partì nell’agosto del 2009 si sono abbattuti gli incidenti del 70 per cento, e lo smog del 40.
Ma torniamo alla novità. Dal 2011 i cartelli con sopra scritto «zona traffic calming» arriveranno anche nei controviali. Si leveranno i semafori, si riasfalteranno le vie con bitume fonoassorbente per ridurre l’inquinamento sonoro, e nelle zone 30 più protette dal traffico (per esempio San Salvario) nasceranno anche chicane e aiuole capaci di rendere la vita impossibile a chi ama pigiare sull’acceleratore. In compenso migliorerà le giornate di bambini e anziani che vogliono riscoprire il proprio quartiere in edizione slow. Anche se può sembrare strano il paradiso dei pedoni non avrà nemmeno bisogno delle zebre disegnate sull’asfalto. Perché la regola che varrà in questi quartieri sarà che qualunque passante avrà la precedenza rispetto all’auto.
Mirafiori
«Qui siamo soddisfatti delle auto lumaca»
Emanuela Minucci
Loro sono stati gli apripista. E vanno fierissimi del loro quartiere a «traffico calmierato». Gente come Dario Manuetti, ex funzionario regionale fresco di pensione, sta dedicando molte energie a questa nuova cultura. Ha formato un comitato, stampa pieghevoli, organizza seminari. Il tutto con un obiettivo. Rendere il traffico sempre più accettabile (e per quel che si può, silenzioso e poco inquinante) nelle grandi città. «Pensi che in soli due anni nella zona compresa fra corso Siracusa, via Guido Reni, corso Orbassano abbiamo diminuito del 70 per cento i giorni di prognosi dovuti agli incidenti» spiega fiero. In compenso, nel suo quartiere, si sente di nuovo il rumore dei passi e il canto degli uccellini. Insomma una metamorfosi che vale proprio la pena. E che gli amministratori fanno bene a voler estendere il più possibile.
Il bello è che anche i bambini vorrebbero un traffico sempre più «slow». Proprio stamattina, infatti, gli allievi della scuola Sclarandi di via Baltimora inaugureranno una mostra e discuternanno di ecosostenibilità chiedendo che davanti alla loro scuola venga istituita la zona 20. Insomma, bisognerà passarci davanti a passo d’uomo. Sempre questa novità ha provveduto ad abbassare di due decibel il rumore nelle strade interne, mentre i giudizi soddisfatti sul provvedimento hanno oltrepassato il 70 per cento. Anche il senso di sicurezza (soprattutto degli anziani e dei bambini) è di gran lunga aumentato. Il mix di rotonde, nuove aiuole, dossi, ma soprattutto l’arrivo del limite di velocità, ha dunque trasformato un quartiere in una piccola oasi dove anche il prezzo delle case si è rivalutato: «Ora è una zona tranquilla, davvero residenziale, in cui è molto piacevole abitare» spiegano in via Castelgomberto. Ecco spiegato il motivo per cui il Comune vuole andare avanti. E’ vero, segnaletica e rifacimenti dell’asfalto costano. Ma si risparmia su altre voci, come quella - dici niente - del pronto soccorso.