Provincia di Torino: quale aria respireremo nel 2015?
Presentato da Palazzo Cisterna il dossier "Uno sguardo all'aria 2010", contenente uno studio che simula le ricadute di tre possibili scenari antismog. L'assessore Ronco: "Siamo preoccupati per l’inerzia con cui il problema viene trattato, a differenza di quanto avviene a Roma e Milano"
30 November, 2011
Dello stato di salute dell’aria nell’area metropolitana torinese si è parlato oggi in Provincia nel convegno “La qualità dell’aria nell’agglomerato torinese: situazioni e prospettive”, durante il quale sono stati presentati i dati rilevati dalle centraline dell’ARPA nel corso del 2010 e nei primi mesi del 2011, il nuovo Indice della Qualità dell’Aria, e tre diversi scenari per la qualità dell’aria nel 2015.
I dati presentati dai tecnici dell'Arpa testimoniamo come la qualità dell'aria sia migliorata (ma non ancora in modo sufficiente per rispettare le normative) nel corso del 2010: il valore limite annuale di 40 mg/mc previsto per il biossido di azoto è stato superato nel 2010 nel 32% delle centraline (nel 2009 il valore era superato nel 46% delle postazioni) mentre, per quanto riguarda il PM10, il valore limite giornaliero è stato superato nel 2010 nel 70% delle stazioni Arpa (80% nel 2009). Stando invece ai dati dei primi 10 mesi del 2011, i valori segnerebbero una preoccupante inversione di tendenza.
Il convegno, come detto, è stata anche l'occasione per la Provincia per presentare il nuovo Indice della Qualità dell’Aria, che sarà consultabile sul portale internet www.provincia.torino.it a partire dal 1° dicembre. Il nuovo Indice -a differenza del precedente, che era calcolato in modo diagnostico ed era pubblicato ogni giorno in relazione a quello precedente– è di tipo previsionale ed è disponibile ogni giorno per le 48 ore successive. Rappresenta in modo sintetico lo stato della qualità dell’aria dell’agglomerato torinese attraverso un'indicazione numerica e cromatica: è calcolato su 5 livelli: 1 ottima, 2 buona, 3 accettabile, 4 cattiva, 5 pessima. Viene elaborato sulla base delle concentrazioni dei principali inquinanti presenti in atmosfera (PM10, biossido di azoto e ozono), calcolate su base oraria da un sistema modellistico gestito da ARPA Piemonte che, a partire dalle previsioni meteorologiche e dalla stima delle emissioni degli inquinanti, simula il trasporto, la deposizione e le trasformazioni chimiche degli stessi.
L'intervento di Rossella Prandi (Simularia Srl) e Alessandro Bertello (Provincia di Torino) si è focalizzato invece sulle ricadute di possibili politiche antismog, prendendo in esame tre possibili scenari.
Nel primo scenario -"Scenario traffico BAU (Business as usual) 2015"- si è simulato il beneficio atteso in termini di qualità dell’aria a seguito dell’innovazione tecnologica, che comporta il miglioramento degli standard emissivi dei veicoli. Si è assunta in particolare la sostituzione di 112 bus Euro0 della flotta GTT con un numero equivalente di bus EEV. La simulazione mostra che i benefici maggiori si hanno in prossimità della tangenziale, mentre nel centro di Torino le riduzioni nelle concentrazioni medie annuali sono dell’ordine del 10% per il biossido di azoto e del 5% per il PM10.
Il secondo scenario preso in considerazione è quello "Energetico Industriale 2015". Questo, oltre all’innovazione tecnologica dei veicoli, valuta gli effetti della programmata estensione della rete di teleriscaldamento nell’agglomerato torinese che porterà ad un totale di circa 80 milioni di metri cubi la volumetria allacciata. Lo scenario prevede inoltre modifiche ad alcune sorgenti puntuali, sia a seguito dell’avvio di nuove attività (es. inceneritore del Gerbido, centrale IREN Torino Nord e Nord-Est) sia alla dismissione (IREN Vallette) o riambientalizzazione di altre nell’ambito delle istruttorie AIA (IREN Moncalieri, Fenice Mirafiori). Complessivamente, per questo scenario, lo studio stima una riduzione del 29% degli ossidi di azoto, del 42% del biossido di zolfo e del 7% del PM10.
Il terzo ed ultimo scenario è stato nominato "Torino in movimento (MOV) 2015": uno scenario incentrato sulla mobilità sostenibile che ipotizza una riduzione della mobilità privata del 7% come conseguenza delle attività di mobility management (car pooling, ticket transport, car sharing) e una riduzione del 5% dei flussi privati solo sui centri storici dei 12 Comuni dell’agglomerato, a fronte dello sviluppo di politiche in favore della mobilità pedonale e ciclabile (bike sharing, piste ciclabili, ZTL…). Inoltre, è stato valutato l’effetto sulla mobilità delle persone che avrebbe la messa in esercizio delle 5 linee del Sistema Ferroviario Metropolitano, della seconda linea della metropolitana, oltre l'estensione fino a Nichelino e Rivoli della linea 1. Complessivamente, in questo scenario è stata stimata una riduzione del 37% delle emissioni di ossidi di azoto e del 21,4% di quelle di PM10 rispetto allo scenario base. Sotto queste ipotesi, le simulazioni indicano che si potrebbe realizzare una riduzione massima delle concentrazioni medie annuali di NO2 dell’ordine del 23% a Torino Sud, portando la qualità dell’aria nella zona sud dell’agglomerato sui livelli previsti dalla normativa europea.
“Le analisi indicano che il traffico veicolare si conferma la principale fonte emissiva. -ha commentato l’assessore provinciale all’Ambiente Roberto Ronco- In questo campo i miglioramenti sono inferiori alle attese: il motivo principale è legato alle emissioni reali su strada dei veicoli alimentati con motori diesel, che sono molto superiori agli standard previsti dalle Direttive EURO”. L’Assessore provinciale all’Ambiente ha inoltre sottolineato come gli studi illustrati nel seminario tenutosi a Palazzo Cisterna dimostrino che un decisivo miglioramento della qualità dell’aria sia ottenibile combinando tre grandi aree di intervento: l’estensione del teleriscaldamento, il potenziamento ed il ridisegno del sistema di trasporto pubblico (tale da ridurre del 21% il traffico veicolare privato), gli interventi sulle emissioni industriali. “Solo a fronte di misure ambiziose e strutturali di riduzione dei flussi veicolari, -ha sottolineato Ronco- potrebbe essere possibile raggiungere nel medio periodo gli obiettivi di qualità dell’aria fissati a livello europeo. Il taglio del 15% dei finanziamenti regionali a sostegno del trasporto pubblico non va certamente in quella direzione. Torino sarà anche la città più teleriscaldata d’Europa, ma rimane tra le più inquinate”. “Le condizioni meteorologiche del 2011 hanno favorito la concentrazione di sostanze inquinanti nell’atmosfera. –ha ammesso l’assessore provinciale all’Ambiente– Avendo la competenza sul coordinamento dei provvedimenti anti-inquinamento, siamo comunque preoccupati per l’inerzia con cui il problema viene trattato, a differenza di quanto avviene a Roma e Milano. I blocchi del traffico avranno uno scarso impatto reale, ma sono uno strumento per creare una consapevolezza diffusa del problema. Perché le micro polveri e il biossido d’azoto non hanno odore, ma incidono sulla salute di tutti noi. Inoltre, per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica, occorrerebbe che l’Indice previsionale che presentiamo oggi venga divulgato attraverso i pannelli a messaggio variabile posizionati nei principali ingressi stradali a Torino e in una serie di pannelli installati nelle stazioni ferroviarie e della metropolitana”.
Le maxiopere anti-smog “Aria più pulita nel 2015” - da La Stampa del 01.12.2011
Smog: la qualità dell'aria è migliorata, ma non basta ancora - da Torino Today del 01.12.2011