Legambiente: “In Puglia solo un comune riciclone". E Nicastro: "Puntiamo su Ecotassa"
Sottolinea Legambiente che la raccolta differenziata in Puglia è al 18%, in Campania al 30%. L’assessore Nicastro: “Ancora molto lavoro da fare” ma replica “la Puglia punta all'auto-sostenibilità e alla tariffa unica, mentre la Campania “termovalorizza” all’estero e invia in Puglia i rifiuti urbani come speciali". Le soluzioni per il futuro: porta a porta, ecotassa e riorganizzazione degli Ato
13 December, 2011
Edizione pugliese di “Comuni Ricicloni 2011”. La storica iniziativa nazionale di Legambiente (dal 1994) ha premiato anche quest’anno i migliori risultati in fatto di buone pratiche e gestione dei rifiuti. Durante il dibattito, però, sono emerse alcune criticità pugliesi, che si riflettono nelle performance di raccolta differenziata della Puglia, per Legambiente ancora piuttosto deludenti .
“In Puglia continua la dittatura delle discariche ed è urgente una vera svolta. La raccolta differenziata è cresciuta solo del 3% rispetto al 2010”. Così Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia, in apertura del convegno. “La raccolta differenziata in Puglia è al 18% - ha sottolineato Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente e responsabile scientifico - mentre la Campania è al 30%; la Puglia ha un solo comune riciclone, mentre la Campania 154. E' necessario puntare subito e con forza sul porta a porta”.
L’assessore all’Ambiente Nicastro, pur accogliendo le critiche, nel ribadire che ancora molto è il lavoro da fare, ha però sottolineato che “è ancora difficile immaginare la regione Campania come una regione virtuosa, nonostante esistano realtà esemplari, come Salerno e i comuni ricicloni dell’entroterra campano. Occorre infatti valutare la gestione integrata dei rifiuti della Campania nel suo complesso - ha dichiarato Nicastro - Questa regione, infatti, oggi “termovalorizza” all’estero e invia in Puglia i rifiuti urbani tritovagliati negli STIR, come speciali (per altro al di fuori del protocollo d’intesa e dopo una serie di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato)”.
“La Puglia - ha sottolineato ancora Nicastro - ha il merito di aver garantito la chiusura del ciclo dei rifiuti, e questo è un dato storico importante che, pur nella complessità del sistema, fa della nostra terra un luogo dove le eventuali criticità vengono gestite all'interno del territorio, e non pesano su altre regioni”. Quella dell'autosostenibilità, poi,è una meta che abbiamo ben chiara e alla quale puntiamo con forza.
Ma quali le soluzioni per il futuro della Puglia? Legambiente e l’Anci concordano sulla necessità di completare gli impianti, a partire da quelli per il trattamento della frazione umida; di definire il percorso amministrativo e le competenze istituzionali per la riorganizzazione delle ATO su base provinciale; di predisporre e approvare, nel più breve termine possibile, l’aggiornamento del Piano regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani; di adeguare, infine, l’ecotassa ai limiti massimi previsti dalla L. n. 549/95, promuovendo nel contempo la raccolta porta a porta.
A questo proposito Nicastro ha messo in rilievo l'obiettivo della tariffa unica di conferimento dei rifiuti urbani: “La volontà della Regione Puglia è quella di spingere l'intera regione a parlare una stessa lingua sul tema, senza che vi siano disparità di costi per i cittadini, regolamentando perciò le tariffe in maniera uniforme. La previsione degli aumenti di ecotassa in caso di mancata raccolta differenziata, o la verifica di una corretta gestione del servizio mediante il confronto delle tariffe con quelle di altri comuni adiacenti, spingerà i cittadini ad una più attenta azione di controllo sociale nei confronti del primo cittadino”.
Sulla promozione della raccolta porta a porta Nicastro ha ricordato che siamo in un periodo di congiuntura economica non favorevole. “Nonostante ciò - ha continuato - l'ottica di collaborazione istituzionale e la riorganizzazione della filiera istituzionale (passaggio degli ato da 15 a 6) ci ha portato ad investire, nel biennio 2010-2011, nella realizzazione di Centri Comunali di Raccolta (15mln di euro), nella creazione di 80 Punti Ecologici di raccolta differenziata in altrettanti comuni della Puglia, con lo scopo di contribuire alla sensibilizzazione e al messaggio educativo(4mln di euro); ci ha consentito, amcora, di incentivare le procedure di raccolta e i sistemi di promozione dei servizi (15mln di euro per i comuni capoluogo, più altri 23 per gli altri centri”.
Riguardo ai rifiuti speciali provenienti dalle altre regioni, infine, ha precisato ad Eco dalle città l’ex assessore regionale all’Ambiente Michele Losappio: “Smaltire i rifiuti speciali in Puglia diventerà sempre più difficile, grazie alla nuova legge sull'ecotassa, che è in via di approvazione da parte del Consiglio regionale. Si determinerà l’aumento delle tariffe, oltre che per i rifiuti urbani, anche per quelli speciali, generalmente conferiti nelle discariche per rifiuti speciali della regione”.