Legambiente Mola di Bari: "Mancato avvio del porta a porta costa in un anno 300.000 euro"
“Un anno di ritardo nell’avvio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti a Mola costa 300.000 euro”. Così il circolo “Capodieci” Legambiente di Mola di Bari ha commentato il mancato avvio del servizio porta a porta che avrebbe dovuto aver inizio il 1 gennaio 2012. Finora distribuito soltanto un pieghevole che pubblicizza l’esistenza del Centro di raccolta di rifiuti differenziati
07 January, 2012
Annunciato più volte negli ultimi mesi, a Mola non è ancora partito il nuovo servizio di raccolta differenziata spinta domiciliare dei rifiuti, il cosiddetto "porta a porta" ideato e strutturato nel 2009 dalla precedente amministrazione comunale. La rivoluzione annunciata dall'Assessore all’ambiente Michele Palazzo e dal Sindaco Stefano Diperna durante la conferenza stampa per la presentazione del Centro di raccolta dei rifiuti differenziati, sarebbe dovuta cominciare, da ultimo, il 1° gennaio del 2012, data in cui scadono i tre mesi dall'affidamento ufficiale del servizio (avvenuto il 1° ottobre 2011) alla Lombardi Ecologia, ditta vincitrice del nuovo appalto e gestore anche del vecchio servizio (quello con i cassonetti che ancora stanziano per le nostre strade).
“Entro il 1° gennaio 2012 il nuovo servizio sarà attivato”, ha dichiarato l'Assessore in un'intervista su Città Nostra di dicembre 2011. Gennaio 2012 è già cominciato, ma non è partito né il nuovo servizio, né la fase preparatoria di comunicazione capillare con la cittadinanza che, sempre secondo il contratto sottoscritto l’11 agosto 2011, doveva esser effettuata nei tre mesi di preparazione, da ottobre a dicembre, insieme con l'acquisto e la distribuzione alla popolazione dell'occorrente per la differenziazione domestica dei rifiuti.
Finora è stato distribuito soltanto un pieghevole che pubblicizza l’esistenza del Centro di raccolta di rifiuti differenziati della Lombardi Ecologia, ma che non ne spiega esaurientemente le funzioni (ovvero quello di raccogliere tutti i rifiuti che non rientreranno nella differenziazione domestica, o per le dimensioni o perché costituiti da più materiali), esempio della confusione che si può ingenerare con una comunicazione poco chiara, che rischia di far partire zoppo e monco il nuovo servizio.
Occorre fare una imponente campagna di informazione, comunicazione ed educazione a stretto contatto con i cittadini; occorre avere un atteggiamento proattivo, che sia pronto con efficacia ed efficienza a cogliere e creare azioni di sensibilizzazione e di realizzazione di buone pratiche: fare ripetuti incontri nei quartieri, nei condomini, promozione e premiazione delle zone più virtuose, coinvolgimento delle scuole, degli esercizi commerciali, ecc. Insomma, bisogna far capire al cittadino che d'ora in poi dovrà avere un rapporto diretto col gestore del nuovo servizio, che avrà una carta dei servizi, e che avrà diritti e doveri.
Secondo il capitolato della gara, sin dal primo mese di effettuazione del nuovo servizio, il gestore deve raccogliere separatamente e recuperare almeno il 50% di rifiuti, per poi consegnarlo ai rispettivi consorzi che provvederanno a recuperare la materia e a pagarne il corrispettivo. In questo modo, i rifiuti differenziati diventano risorsa non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista economico per i cittadini. Sottolineare questo è importante per capire che ogni giorno di ritardo fa spendere cifre altissime alla comunità, costretta a conferire la quasi totalità dei rifiuti in modo indifferenziato nell’impianto per la produzione di combustibile da rifiuti (CDR) in contrada Martucci, al costo di 110,76 euro a tonnellata (che tra un po’ diventeranno 125 e a cui bisogna aggiungere IVA ed ecotassa). Capire questo diventa tanto più importante, in quanto in modo erroneo e capzioso da alcune parti si giustifica il recente aumento della TARSU con le spese maggiori del “porta a porta”. L’aumento in realtà è dovuto ai costi del trattamento del rifiuto indifferenziato così come lo si conferisce ora a Martucci.
Facciamo qualche calcolo
Il nuovo servizio di gestione dei rifiuti costerebbe circa 3,5 milioni di euro all'anno, IVA inclusa, mentre il servizio vecchio (nel vero senso della parola considerando i cassonetti stradali obsoleti - quasi tutti senza copertura ermetica - e i vecchi automezzi che lasciano dietro terribili scie di percolato e di puzza) costa 3,2 milioni di euro, sempre IVA inclusa. A prima vista, quindi, il nuovo servizio sembrerebbe costare di più. In realtà, la differenza di circa 300 mila euro sarebbe stata abbondantemente colmata dai risparmi conseguiti con la raccolta separata della frazione organica dei rifiuti (in quanto il costo di conferimento in impianto di compostaggio è di oltre 40 euro inferiore rispetto a quello pagato attualmente dal Comune smaltendo tutto nell'impianto complesso che produce combustibile dai rifiuti) e ottenendo già dal primo mese del servizio, come prevede il nuovo contratto, il 50% di raccolta differenziata. Anche se nel 2010 la raccolta differenziata aveva raggiunto il 23,2% e invece da gennaio ad ottobre 2011 si è fermata al 22,7% come media mensile, ipotizziamo che nel 2011 ci sia stata una produzione di rifiuti uguale a quella del 2010 su base annuale. Nell'impianto che produce CDR e smaltisce in discarica la frazione umida (l’organico), a fine anno 2011, potrebbero essere finiti complessivamente intorno a11.394 tonnellate di rifiuti indifferenziati, mentre con la raccolta differenziata potrebbero essere state recuperate intorno a 3.400 tonnellate (consideriamo sempre gli stessi dati del 2010).
Il costo di smaltimento dei rifiuti indifferenziati prodotti a Mola nel 2011 supererebbe 1,2 milioni di euro. Una somma davvero elevata, quasi mezzo milione in più rispetto a quanto pagato nel 2009 e 300.000 euro in più rispetto a quanto pagato nel 2010, a causa dell’impennata del costo di smaltimento dei rifiuti indifferenziati causata dal trattamento dei rifiuti nell’impianto complesso che produce CDR (110 euro a tonnellata più IVA).
Con il 50% di raccolta differenziata già al primo mese del nuovo servizio si sarebbero potuti abbattere di oltre un quarto i costi di smaltimento, poiché la raccolta differenziata sarebbe passata, appunto, dall’attuale 22,7% al 50% almeno, determinando nelle casse comunali un risparmio di oltre 300.000 euro (che invece adesso finiscono nelle tasche degli imprenditori della spazzatura indifferenziata). A questo occorre aggiungere i proventi della raccolta differenziata che oggi, con il vecchio sistema finiscono nelle tasche della Lombardi Ecologia, mentre con il nuovo sistema finirebbero per l’80% nelle casse del Comune!
Rifacendo i conti, e sempre per semplificare, potremmo immaginare che il totale dei rifiuti prodotti a Mola nel 2011 sia stato complessivamente di circa 15.000 tonnellate: 11.500 tonnellate in discarica o alla produzione di CDR che ci costano 1,2 milioni di euro, e 3.500 tonnellate recuperate grazie alla raccolta differenziata con un ricavo di circa 100.000 euro (ipotizziamo 30 euro a tonnellata), che oggi finiscono nelle casse della Lombardi Ecologia. Con il nuovo servizio, e nell’ipotesi che la quantità totale di rifiuti raccolta a Mola sia stabile (di solito con il porta a porta diminuisce!), avremmo quindi sempre 15.000 tonnellate all’anno (ma vedrete che con il porta a porta diminuiranno sensibilmente!) ma così suddivise: 7.500 tonnellate in discarica o alla produzione di CDR (cioè il massimo possibile di indifferenziato – 50% – previsto dal nuovo servizio) – al costo di 600.000 euro (stiamo semplificando e ipotizzando un costo pari alla metà di quello sostenuto nel 2011); 3.000 tonnellate (un 20% del totale) al compostaggio – al costo di 230.000 euro (circa 77 euro a tonnellata); 4.500 tonnellate (un 30% del totale) al recupero di frazione secca (carta, cartoni, plastica, vetro, alluminio, ecc.) – con un ricavo che, ipotizzato per difetto pari a 30 euro a tonnellata, varrebbe circa 135.000 euro.
Quindi, complessivamente mentre nel 2011 per lo smaltimento dei rifiuti abbiamo pagato 1,2 milioni di euro, con il nuovo sistema avremmo pagato 695.000 euro (600.000 + 230.000 – 135.000) o anche meno, con percentuali maggiori di raccolta differenziata.
In definitiva, il nuovo servizio (con la scomparsa dei bruttissimi cassonetti stradali, le nuove dotazioni di contenitori per la raccolta differenziata, i nuovi automezzi e le innovazioni previste) costa circa 300.000 euro in più del vecchio, ma per lo smaltimento dei rifiuti, grazie alla raccolta differenziata,consente di risparmiare almeno 500.000 euro. Insomma, il vecchio sistema di gestione dei rifiuti che il Comune continua a prorogare e che viene gestito con mezzi che hanno anche più di dieci anni ci costa 200.000 euro in più del nuovo. A questa somma occorre aggiungere, inoltre, il risparmio sull’ecotassa, la tassa che si paga sui rifiuti smaltiti in modo indifferenziato: altri 100.000 euro.
Le ipotesi sviluppate sono delle stime (il valore e le diverse frazioni di materiale recuperabile possono variare e anche molto) che prevedono il 50% di raccolta differenziata e la stessa quantità totale di rifiuti raccolti nel 2011. Il nuovo servizio però è stato progettato per superare il 50% di raccolta differenziata e per ridurre la quantità dei rifiuti. Pertanto, le nostre stime andrebbero riviste e nella realtà con il nuovo sistema il Comune potrebbe risparmiare più di 300.000 euro all’anno offrendo ai cittadini un servizio migliore. Purtroppo non lo fa. I cittadini continuano a pagare e chi ci guadagna è la Lombardi Ecologia (che ha modo di continuare a rinviare anche l’acquisto dei nuovi mezzi e continuare ad utilizzare mezzi vetusti abbondantemente ammortizzati). Chissà perché?!
I cittadini dovrebbero cominciare a porsi delle domande su questo, e in mancanza di chiarezza e puntualità negli impegni assunti da parte dell‘amministrazione comunale, a ipotizzare delle risposte... Al momento di certo sappiamo che al 31 dicembre 2011, sono passati:
- 697 giorni dalla celebrazione della gara (2 febbraio 2010);
- 682 giorni dal’aggiudicazione provvisoria della gara (17 febbraio 2010);
- 280 giorni dalla aggiudicazione definitiva della gara e dalla promessa di avvio del nuovo servizio (27 marzo 2011);
- 144 giorni dalla sottoscrizione del contratto (11 agosto 2011);
- 92 giorni dalla consegna del servizio (1 ottobre 2011).
E sappiamo anche che, nel nostro paese, per quanto riguarda il nuovo servizio di raccolta differenziata spinta, è tutto molto fermo, che il costo di questa immobilità ricade sui cittadini, e che a Rutigliano, dopo soli pochi mesi di avvio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti, sono state raggiunte percentuali di raccolta differenziata che superano il 70%.
Un risultato che il nostro paese avrebbe dovuto raggiungere già tanti, ma tanti mesi fa.
Mola di Bari, 4 gennaio 2012
I Capodieci, dalla campagna al mare
Legambiente Mola di Bari
www.legambientemola.it