Area C fra proteste e sostegno: Residenti No Charge e associazioni "anti smog"
Incontro teso fra l'Assessore all'Ambiente Maran e i residenti nella Cerchia dei Bastioni. Alla vigilia dell'entrata in vigore dell'Area C il 16 gennaio le proteste dei residenti contrari al provvedimento non accennano a calmarsi. Ma c'è anche chi sostiene la Congestion Charge, come FIAB Ciclobby e i Genitori Anti Smog
10 January, 2012
Incontro teso quello fra l’assessore all'Ambiente Pierfrancesco Maran e i residenti dell’Area C di Milano. A meno di una settimana dall’entrata in vigore della congestion charge continuano le proteste dei milanesi contrari al provvedimento. Il Comune non farà marcia indietro ma non esclude aggiustamenti e modifiche al regolamento: “Abbiamo due mesi di tempo – ha dichiarato Maran - dobbiamo individuare nuove soluzioni per quel 20 per cento di residenti che esce frequentemente dal centro per lavoro”.
Secondo il rapporto commissionato dal Comune all’ Amat (Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio), il 50% dei residenti in Area C utilizza l’auto meno di 40 volte all’anno; il 9% tra le 41 e le 53 volte; il 13% tra 54 e 80 volte; il 23% fra 81 e 161; appena il 5% sopra le 161 volte. L'elaborazione è stata fatta prendendo come base i dati relativi ai 232 giorni di applicazione dell'Ecopass nel 2010 nella fascia oraria 7,30-19,30.
Ecco perché sono stati fissati i 40 ingressi omaggio per i residenti: il Comune contava in questo modo di “azzerare” il disagio per chi utilizza l’auto in modo sporadico. Un’iniziativa che non è bastata a calmare le proteste. Ecco cosa scrive al Sindaco Piasapia un venditore di elettrodomestici sul sito Residenti No Charge, il blog del “Movimento dei residenti del centro del comune di Milano che vogliono poter ritornare a casa senza dover pagare”.
“Esco di casa, abito in zona Cadorna, alle 7.30 - 8 e con l’auto, che è il mio ufficio, comincio il mio lavoro. Vendo elettrodomestici e ogni giorno devo recarmi in centri commerciali e negozi. Stamattina, Signor Sindaco la porto a Cava Manara, Montebello, e Muzza di Cornegliano laudense. Domani mattina mi tocca Truccazzano, Monza, Carugate. L’unico modo per raggiungere i miei clienti è l’auto. Intorno alle 18 torniamo a Milano, prima però di salutarci devo ricordarmi di pagare l’ingresso nella città in cui vivo da quando sono nato. Così come prevede il nuovo ecopass. Devo sborsare 2 euro. Tutti i giorni. Nel giro di qualche settimana, infatti, i 40 ingressi gratuiti, sono esauriti. L’alternativa è rimanere fuori le mura spagnole sino alle 19.30, quando scatta la gratuità: una follia. Doppia se si pensa che ci sarà chi lo farà e le vie d’accesso al centro città diverranno degli imbuti”.
Non tutti sono contrari al provvedimento. L’associazione FIAB Ciclobby per esempio ha dato una lettura diversa dell’incontro:
“Ieri sera anche alcuni di Ciclobby hanno partecipato al primo incontro di presentazione di Area C, con l’assessore Pierfrancesco Maran, presso il CAM di corso Garibaldi. L’organizzazione avrebbe dovuto essere migliore: in una sala evidentemente troppo piccola per contenere tutti, nella zona che fra l’altro è fulcro del provvedimento di congestion, il clima era incandescente ancor prima di cominciare il dibattito, alimentando un disagio crescente e palpabile. La successione degli interventi, fino a tarda sera, solo contro: la lista delle iscrizioni a parlare, circolata poco prima dell'inizio del dibattito, si è riempita in pochi minuti con molte decine di nominativi, e non tutti hanno potuto registrarsi né intervenire.
Chi tra i presenti cercava chiarimenti o sperava in un confronto civile sui contenuti, pur quando con opinioni differenti, faticherà molto a dirsi soddisfatto. E chi tra i presenti avrebbe voluto intervenire evidenziando le molte ragioni positive del provvedimento, non ha avuto la possibilità di farlo.
A dirla tutta, quel che è parso in discussione da parte della maggioranza degli intervenuti non era il merito del provvedimento, la sua migliorabilità, cui peraltro è sostanzialmente rivolta la stessa fase di sperimentazione.
Anche se da una visione contraria, non si è cercato infatti un confronto specifico, magari su aspetti tecnici, su possibili lacune. Oltre il 90% degli interventi di ieri sera, sia dei residenti sia di alcuni politici dell’opposizione (fra cui qualche ex assessore che meglio farebbe a interrogarsi anche sulle proprie responsabilità rispetto all’attuale situazione della città) intervenuti incitando alla ribellione, avevano un unico argomento: "non voglio pagare!". Qualcuno ha definito addirittura incostituzionale il provvedimento, citando gli artt. 3 (uguaglianza), 16 (libertà di circolazione) e 42 (proprietà privata) della Costituzione.
Dimenticando peraltro che l'art. 32 della nostra Carta costituzionale fa riferimento al diritto alla salute, che è fra quelli non negoziabili e che non può entrare in un giudizio di bilanciamento con altri diritti, libertà o pretesi tali. E a tacer del fatto che quando la Costituzione parla di libertà di circolazione non specifica che questa debba intendersi “con auto".
Nessuno ha soffermato l’attenzione sui temi della tutela della salute, della qualità della vita, dell’esigenza di rendere la nostra città sostenibile e a misura d’uomo. Sulla necessità di rivedere anche comportamenti abituali e diffusi”.
Sostegno alla scelta del Comune arriva anche dai Genitori Anti Smog: "Area C è un provvedimento varato per rispondere principalmente ad una volontà popolare - ricordano gli attivisti -che si è espressa la scorsa primavera su cinque quesiti relativi all’ambiente. Si tratta di un primo serio tentativo di cambiare la mobilità a Milano, e di spezzare la morsa del traffico e dell’inquinamento che da anni soffoca la città".
Rassegna stampa:
"Migliorerà la qualità della vita e questo vale molto più dei disagi" - da La Repubblica del 10 gennaio 2012
Area C, contestato Maran: «Una tassa assurda» In centinaia all'incontro con l'assessore - da Il Corriere della Sera del 10.01.2012