Torino la città più inquinata d'Italia: 158 superamenti di PM10 nel 2011
Presentato da Legambiente il dossier Mal'aria: fuori legge per PM10 tutti i capoluoghi piemontesi ad eccezione di Verbania. Oltre a Torino sul podio piemontese dello smog si trovano Alessandria con 125 sforamenti e Asti con 117. A Novara triplica l'ozono. “Necessarie serie politiche di mobilità sostenibile. Seguire l’esempio dell’Area C milanese”
20 January, 2012
La qualità dell’aria delle città italiane è pessima e continua a peggiorare. Lo confermano i dati del dossier Mal’aria, lo studio annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico. I principali imputati sono le polveri sottili: nel 2011, il 67% dei capoluoghi di provincia monitorati non ha rispettato il limite consentito di superamenti della soglia di PM10, un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. Torino, Milano e Verona sono in testa con 158, 131 e 130 superamenti registrati nella centralina peggiore di ognuna delle tre città. Seguono a ruota gli altri capoluoghi piemontesi: Alessandria registra 125 sforamenti, Asti 117, Vercelli 90, Novara 84, Biella 77 e Cuneo 36. L'unica città che rispetta i limiti fissati dalla legge è Verbania.
Crescono, inoltre, le dimensioni degli sforamenti. Ed è una vera e propria emergenza, perché il particolato emesso dagli scarichi delle autovetture, dagli impianti di riscaldamento e dai processi industriali, sono sostanze altamente dannose per la salute umana per la loro capacità di penetrare in profondità nell’apparato respiratorio. Ecco perché contro smog e traffico, per rivendicare il diritto alla salute, prende il via oggi Mal'Aria, la campagna di mobilitazione di Legambiente: banchetti informativi, flash mob, incontri con le amministrazioni e i cittadini per discutere proposte sui problemi piccoli e grandi legati alla mobilità in città.
A saltare all’occhio, oltre al numero di città che non rispettano i limiti, sono i giorni di sforamento e il loro pauroso aumento da un anno all’altro. Ben 13 capoluoghi italiani hanno registrato oltre 100 superamenti del limite di protezione della salute umana e 29 hanno superato di due volte il limite annuale dei 35 giorni fuorilegge. Se, per ipotesi, si potessero esaurire in anticipo i 35 superamenti consentiti ogni anno, Torino avrebbe già esaurito il bonus per i prossimi tre anni e mezzo, Alessandria per i prossimi 2 anni e mezzo. Rispetto al 2010, in alcune città la situazione è peggiorata in modo drammatico: a Vercelli, ad esempio si è registrato un incremento degli sforamenti di ben 38 giorni.
E se diminuiscono le città italiane che hanno superato più di 25 volte il valore giornaliero dell’ozono, sono 18 quelle in cui gli sforamenti sono stati più del doppio di quelli concessi, addirittura il triplo a Novara. È in leggera crescita anche il numero di città che non rispettano i limiti del biossido di azoto.
Le cause dell’inquinamento atmosferico sono chiare e conosciute da tempo. Analizzando il dettaglio cittadino delle fonti di emissione, si vede come il contributo del traffico veicolare sia rilevante per le polveri fini e ancora di più per gli ossidi di azoto. Un’altra fonte sempre più influente in città è quella dei riscaldamenti. E scendendo nel dettaglio delle emissioni che provengono dalle diverse categorie di veicoli, sono sempre le automobili le peggiori “inquinatrici”, e sebbene sul mercato compaiano modelli di auto sempre più efficienti e alcuni progressi siano stati fatti sulla riduzione degli inquinanti che escono dai tubi di scappamento, non vanno sottovalutate quelle 9mila tonnellate di polveri a livello nazionale che derivano dall’usura degli pneumatici, dei freni e del manto stradale, che in buona parte finiscono nei nostri polmoni.
“Lo smog è una vera e propria emergenza in Piemonte e in tutta la Pianura Padana – commenta Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta – per questo è necessario più coraggio da parte dei nostri amministratori: sono necessarie azioni strutturali per contrastare il problema ma ora è necessario che dalle dichiarazioni si passi ai fatti! Con l'inizio del nuovo anno possiamo già affermare che nelle nostre città tira sempre la stessa aria, inquinata, ed è urgente mettere in atto un piano antismog coordinato tra i diversi Enti. I dati ci dicono che il traffico veicolare è uno dei principali imputati per l'inquinamento atmosferico – continua Dovana - è necessario quindi limitare l'uso dell'auto, offrendo un servizio di trasporto pubblico efficiente ma anche città più vivibili e sicure per la mobilità di pedoni e ciclisti”.
Per limitare le auto in città servono, insomma, serie politiche di mobilità sostenibile e di potenziamento del trasporto pubblico locale, ma si deve pensare più seriamente anche al modo di ridurre il flusso del traffico pendolare in entrata nelle città. Sono circa 11milioni le persone che ogni giorno si spostano per recarsi al lavoro o ai luoghi di studio, e di questi solo 2,8milioni scelgono il treno. Le pessime condizioni del servizio ferroviario e dei treni sono continuamente peggiorate dai continui tagli delle risorse e dei collegamenti, le difficoltà di muoversi in città una volta usciti dalla stazione, rendono il treno poco appetibile come mezzo di trasporto. Eppure aumentare di mille unità i treni in circolazione o investire a lungo termine per portare i passeggeri ad almeno 4 milioni, porterebbe benefici non solo alla qualità della vita, ridurrebbe le congestioni da traffico, e comporterebbe un risparmio di emissioni in atmosfera stimate da Legambiente in una riduzione dal 3,3% al 5,5% di PM10.
La classifica delle città piemontesi per numero di sforamenti
1. Torino (158)
2. Alessandria (125)
3. Asti (117)
4. Vercelli (90)
5. Novara (84)
6. Biella (77)
7. Cuneo (36)