“Dall’efficienza energetica 500.000 posti di lavoro entro il 2020”
Green economy come soluzione alla crisi finanziaria nell’Eurozona. Dal World Economic Forum di Davos, in Svizzera, è tornata a ribadirlo anche il Commissario europeo responsabile per l’Azione per il Clima, Connie Hedegaard - da Zeroemission del 30.01.2012
30 January, 2012
Nei tempi bui della crisi finanziaria nell’Eurozona, con i tassi di disoccupazione in costante crescita, i politici europei sono alla ricerca disperata di soluzioni per far ripartire la crescita e l’occupazione. Peccato però che, nonostante tutto il potenziale economico e occupazionale mostrato, la green economy stenti ancora a trovare nelle priorità dei Governi europei il posto che meriterebbe per i notevoli risultati in termini di sviluppo economico e occupazionale che ha già mostrato negli ultimi anni. Eppure i settori ambientali, e in particolare le tecnologie pulite, a partire dalle energie rinnovabili e dall’efficienza energetica, sono la strada maestra per un rilancio economico di lunga durata. Si moltiplicano le voci autorevoli che lo sostengono e ieri dal World Economic Forum di Davos, in Svizzera, è tornato a ribadirlo anche il Commissario europeo responsabile per l’Azione per il Clima, Connie Hedegaard. Che ha ricordato come basterebbe soltanto migliorare l’isolamento termico negli edifici europei per far ripartire ad esempio il settore delle costruzioni. “Secondo le stime a nostra disposizione – ha detto Hedegaard – il settore dell’efficienza energetica potrebbe generare 500.000 posti di lavori da qui al 2020”. Considerando gli altri comparti fondamentali per l’attuazione delle politiche climatiche di Bruxelles, il potenziale occupazionale raggiunge i “due milioni di nuovi posti di lavoro entro la stessa data”, ha aggiunto il Commissario europeo.
"Una delle poche cose che possono creare posti di lavoro in fretta in Europa sono gli interventi di retrofitting delle tubature, dei sistemi energetici, e i lavori di riqualificazione energetica degli edifici”- ha insistito. La scelta di andare nella direzione di uno sviluppo sostenibile nasce dunque anche dalla valutazione delle opportunità economiche che offre: e verso questo obiettivo il 2012 sarà un anno cruciale. Bruxelles si appresta infatti a varare una nuova direttiva sull’efficienza energetica: le misure in essa contenute sono studiate non solo per tagliare la bolletta energetica e ridurre la dipendenza dall’import di fonti fossili, aumentando dunque la sicurezza degli approvvigionamento, ma anche per stimolare una rapida crescita dell'occupazione. Una di queste è, ad esempio, l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di riqualificare energeticamente un certo numero di edifici pubblici ogni anno, migliorando l’isolamento e riducendo gli sprechi di energia. “Abbiamo proposto una percentuale del 3% ogni anno – ha detto la Hedegaard – Un target che apre interessanti prospettive per il mercato del lavoro”. (Articolo originale qui)