Mediterre 2012, bando POI Energie: in arrivo 100 milioni per filiera biomasse
Illustrato a Mediterre 2012 il Programma Operativo Interregionale Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico (P.O.I.)(E.R.R.E.) 2007-2013. E' prevista l'attivazione di un nuovo bando, dedicato alla filiera delle biomasse: in arrivo 100 milioni di euro. Ma la Puglia intende non autorizzare gli impianti superiori a 1 megawatt
04 February, 2012
Nel corso del seminario “Il Poi Energia per la sostenibilità energetica e lo sviluppo delle Regioni Convergenza”, Giuseppe Guerrini, Autorità di Gestione del Poi Energia - Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di missione P.O.R.E. (Progetto Opportunità delle Regioni in Europa) ha spiegato gli interventi già operativi del programma (reti di trasporto da fonti energia rinnovabili (FER) e microgenerazione, produzione FER edifici pubblici, utilizzo fonte geotermica) e quelli di prossima attivazione (biomasse).
“Molti sono ancora i bandi aperti – ha detto Guerrini - in particolare il bando della filiera delle biomasse pubblicato a gennaio 2012. Il POI Energia è l’unico esempio di programmazione interregionale che coinvolge quattro amministrazioni regionali, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, tre direzioni generali dello Stato, rispettivamente la DG ENRE e DG IAI del Ministero dello Sviluppo Economico e la DG SEC del Ministero dell’Ambiente, coordinate dall’Autorità di Gestione che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
“C’è grande soddisfazione per i risultati raggiunti – ha poi continuato Guerrini – considerato che tutti i bandi pubblicati fino ad oggi hanno registrato un overbooking di richieste rispetto alle risorse messe in campo. Questa tendenza, fortemente confermata in Puglia, testimonia il grande fermento produttivo di questa regione verso le politiche dell’efficientamento e del risparmio energetico”.
Gli obiettivi
IL Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico” 2007/2013 (P.O.I.) (E.R.R.E.), che ha una dotazione finanziaria di 1,6 miliardi di euro, si pone l’obiettivo di incrementare la quota di energia consumata proveniente da fonti rinnovabili, migliorare l’efficienza ed il risparmio energetico, ridurre le emissioni di gas serra, promuovendo opportunità di sviluppo locale e valorizzando i collegamenti tra produzione di energie rinnovabili, efficientamento e ricadute sul tessuto sociale ed economico delle Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).
Un’altra novità del Programma, illustrata da Romeo Petti del Ministero dello Sviluppo economico – Direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali, è il bando filiere delle biomasse pubblicato a gennaio 2012. Un bando da 100 milioni di euro finalizzato a sostenere l’attivazione e lo sviluppo di filiere delle biomasse industriali e a finanziare quelle che comprendono le attività di raccolta, stoccaggio, lavorazione e trasporto di energia sia termica che elettrica.
Il bando (le domande vanno presentate dal 19 marzo al 17 aprile) è rivolto a società, consorzi e società consortili. Sono ammessi alle agevolazioni progetti con importo complessivo delle spese compreso tra 2 e 25 milioni di euro e riguardanti unità produttive nelle Regioni Convergenza: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Durante il convegno è nata una discussione sulle misure e sui vincoli degli impianti a biomassa. Secondo i responsabili del POI Energia, i finanziamenti sono stati calibrati in due modi diversi e non sovrapponibili. Gli impianti a piccola taglia (al di sotto di 1 megawatt) potranno ricevere il finanziamento europeo FESR, mentre quelli superiori a 1 megawatt potranno far riferimento ai finanziamenti del POI ERRE.
Antonello Antonicelli, ha detto che stando così le cose “il tessuto economico pugliese avrebbe fatto a meno delle risorse POI. Infatti, “La Regione Puglia – ha continuato Antonicelli - non ha la possibilità di autorizzare impianti superiori a 1 megawatt in quanto si è dotata di linee guida piuttosto stringenti, e dunque sarebbe difficile trovare aree idonee a ricevere impianti di grossa taglia”.
“La strategia della Regione Puglia declinata sul piano tecnico dagli uffici competenti, - ha affermato Antonicelli – non è lontana dagli input che Confindustria ha comunicato in modo chiaro e trasparente, e cioè, basata sulla distribuzione di impianti a biomasse di piccola taglia fondati sulla filiera corta. Inoltre – ha continuato Antonicelli – affermare che il 70% della proprietà della società deve appartenere a quelle società che partecipano al bando, non tranquillizza la Regione sul fatto che la filiera sarà corta. Ad esempio in Puglia – ha spiegato il dirigente - abbiamo diverse attività basate sull’olio di palma che arriva da non si sa dove. Il rischio più grande – ha quindi concluso Antonicelli - è quello che questi grandi impianti potrebbero gestire solamente il 30% di filiera corta, il resto potrebbero essere altra tipologia di combustibili”.