Smog, la Regione vuole incollare le polveri alla strada
Il progetto dell’assessore Ravello: i test funzionano - da La Stampa del 29.02.2012
29 February, 2012
di Alessandro Mondo
Se il tavolo sulla qualità dell’aria tra la Provincia e i Comuni interessati ha prodotto un topolino, dal prossimo inverno verrà uniformato lo stop ai diesel Euro2, la Regione resta contraria agli stop al traffico (domenicali e infrasettimanali).
Inibitori delle polveri
La scommessa sulle misure strutturali procederà di pari passo con una nuova iniziativa varata nei prossimi giorni: la posa di «inibitori delle polveri» sulla pavimentazione di almeno due Comuni (Novara e Vercelli). Un terzo potrebbe riguardare un’amministrazionedell’area metropolitana torinese. Costo della sperimentazione, operata con un camion dedicato su strade o tratti di strade particolarmente inquinati: 100 euro a chilometro a carico della Regione e di Arpa Piemonte.
L’iniziativa dell’assessore all’Ambiente Roberto Ravello prende spunto dallo studio preparato a dicembre del 2011 dall’Arpa: venti pagine, sottoposte a Palazzo civico e alla Provincia, dove si fa il punto sui «dust suppressant» (gli inibitori delle polveri) sulla base della letteratura disponibile e dei test già operati in Italia e all’estero. In sintesi, si tratta di prodotti chimici (tensioattivi, sali, polimeri, emulsioni di resine, petrolio e bitume) o biologici che fissano sul manto stradale le polveri sottili prodotteda auto e impianti di riscaldamento, impedendone il risollevamento, e ne favoriscono l’assorbimento contribuendo a ridurre l’inquinamento.
La prova
Uno dei risultati più promettenti rimanda proprio a Torino e più precisamente in via Gaidano, interessata nel 2005 da un test a base di “BioFIX”: «Dall’analisi dei dati - si legge nello studio - viene evidenziata una diminuzione media del 17% durante il periodo di trattamento». Ancora migliore la “performance”a Bra, dove la riduzione ha raggiunto il 23%. Altre sperimentazioni ci portano a Stoccolma: il “CMA”, un altro prodotto, ha ridotto i livelli di concentrazione medi dei Pm10 del 35%. In Norvegia, all’interno del tunnel di Drammen, l’uso di soluzioni di cloruro di magnesio ha portato a miglioramenti della qualità dell’aria con riduzioni pari al 56% per i Pm10, e al 70% per i Pm 10-2,5 (le polveri fini totalmente inalabili). Sono solo alcuni esempi.
In altri casi e con altri prodotti i risultati delle sperimentazioni, suulle quali incidono le condizioni meteo e i flussi di traffico a seconda delle ore della giornata, sono statinulli o irrilevanti. Da qui, forse, lo scarso entusiasmo mostrato dai tecnici del Comune e della Provincia nel recente incontro con la Regione e l’Arpa Piemonte. Il che non smorza la determinazione di Ravello: «Nei prossimi giorni avvieremo la sperimentazione di un particolare inibitore delle polveri su una porzione di territorio valutata da un tavolo tecnico».
All’estero
A motivare l’assessore, la consapevolezza che negli ultimi anni - come conseguenza delle notifiche da parte dell’Unione Europea per i superamenti del valore limite delle polveri - in diversi Paesi le misure di pulizia delle strade sono state incluse nei Piani di qualità dell’aria: è così in Austria, Germania, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Regno Unito. Il trattamento della pavimentazione stradale con “collanti” di natura chimica o enzimatica rientra in questo capitolo.
«Pur non trattandosi di una misura strutturale - conclude l’assessore -, alla luce dei risultati positivi registrati in altri Paesi, e nella stessa Torino, è doveroso verificare la portata di uno strumento che potrebbe diventare una misura efficace per la riduzione dlele micropolveri da applicare in maniera sistematica». Da qui l’avvio dei primi test, in vista della programmazione economica degli interventi dal prossimo inverno.