Isfort: nel 2011 ridotti gli spostamenti, ma sarebbero quelli in bici e a piedi a calare di più
Secondo il Rapporto sulla Mobilità 2011 (sondaggio dell'Isfort), in Italia nell’ultimo anno sono calati drasticamente a causa della crisi tutti i tipi di spostamento, con qualunque mezzo. Ma la riduzione più drastica sarebbe quella degli spostamenti in bici e a piedi (addirittura -20,3% rispetto al 2010): proprio quelli a costo zero
01 March, 2012
L’Isfort - l’Istituto Superiore di formazione e Ricerca per i Trasporti – ha appena pubblicato il Rapporto sulla Mobilità 2011 (curato dall’Audimob, l’Osservatorio sui comportamenti di mobilità degli italiani), e i dati raccolti confermano drasticamente la riduzione del numero di spostamenti già documentata nel precedente rapporto: il numero di spostamenti complessivi, indipendentemente dal tipo di mezzo scelto, nel 2011 è calato del 14% rispetto all’anno precedente. La tendenza negativa era cominciata nel 2009, ma con percentuali di flessione molto più basse: - 2,1% fra 2008 e 2009, e – 1,2% fra 2009 e 2010.
Cala il numero di spostamenti per tutte le categorie di mezzi, ma non in modo uniforme. E qui arriva la sorpresa: se la flessione va imputata alla crisi economica, come appare ragionevole fare e come interpreta lo stesso Isfort, allora perché a perdere più punti in percentuale sarebbero proprio i mezzi più economici, e cioè la bicicletta e i piedi?
Come è stata fatta l’indagine
Intanto vediamo le modalità con cui è stata condotta l’inchiesta. Si tratta di un sondaggio eseguito su un campione di 15.000 persone, di età compresa fra i 18 e gli 80 anni e provenienti da tutta Italia. (Attenzione: non solo residenti in città quindi, e questo è un elemento importante perché invece altre ricerche confermano che nei centri urbani l’uso dell’auto è in calo rispetto ai mezzi più ecologici, e anzi, pare che l’uso della bicicletta in città sia leggermente aumentato, come conferma la presentazione di Città in bici a cura di Legambiente). Il sondaggio è stato fatto con metodo CATI, e cioè tramite indagine telefonica.
Bisogna quindi precisare che i risultati si basano su quanto dichiarato dagli intervistati, e non su verifiche incrociate. Infine, la nota metodologica in coda al rapporto ci informa che “L’indagine registra in modo dettagliato e sistematico tutti gli spostamenti effettuati dall’intervistato il giorno precedente l’intervista (solo giorni feriali), ad eccezione delle percorrenze a piedi inferiori a 5 minuti”.
Dunque le piccole commissioni quotidiane fatte senza prendere l’auto non contano, e va tenuto conto che la percezione del tempo impiegato per gli spostamenti è spesso soggettiva.
I dati 2011
Tenendo conto di queste premesse vediamo cos’è successo nel 2011. Gli spostamenti complessivi in un giorno feriale medio in Italia nel 2011 sono stati 106 milioni e 356.000. Ripartiti come segue:
Bicicletta e piedi: 19 milioni e 995.000 (contro i 25 milioni e 747.000 del 2010)
Moto, scooter, ciclomotori: 4 milioni e 436.000 (contro i 5 milioni e 220.000 del 2010)
Auto: 69 milioni e 743.000 (contro i 79 milioni e 632.000 del 2010)
Mezzi pubblici: 12 milioni e 182.000 (contro i 13 milioni e 232.000 del 2010).
Dunque fra il 2010 e il 2011 ci sarebbe stato un calo del 22,3% degli spostamenti in bici o a piedi, del 15% degli spostamenti in moto, del 12,2 per quelli in auto, e del 7,9 per quelli avvenuti tramite mezzo pubblico.
Ma vediamo ora le quote modali, e cioè come si spartiscono la torta i vari mezzi.
Su un totale di 100 spostamenti, nel 2011 quelli in bicicletta o a piedi sono stati il 18,8%. Quelli in moto il 4,2%. Quelli in auto il 65,6%. Quelli sui mezzi pubblici l’11,4%.
Cos’è cambiato da un anno all’altro
Se confrontiamo i dati 2010-2011, per vedere la tendenza dell’ultimo anno, vediamo che la percentuale di spostamenti in moto è rimasta esattamente uguale (sempre 4,2%), mentre sono aumentate leggermente le percentuali degli spostamenti in auto (da 64,3 a 65,6%) e sui mezzi pubblici (da 10,7 a 11,4%), a discapito di biciclette e piedi, che calano di due punti percentuali: dal 20,8 al 18,8%. Si tratta della percentuale più bassa dal 2001 ad oggi; tuttavia, analizzando le quote modali degli ultimi dieci anni si nota che la percentuale degli spostamenti in bici o a piedi rispetto agli altri mezzi è quasi sempre stata in leggero calo: era 26,9% nel 2001, 26,8% nel 2002, 25,7% nel 2003, 26% nel 2004, 24,3% nel 2005, 22% nel 2006, 20,5 nel 2007, 21 nel 2008 e nel 2009, 20,8 nel 2010 fino al 18,8% nel 2011.
Perché nel 2011 sarebbero calati soprattutto gli spostamenti in bicicletta e a piedi?
Il dato ci ha sorpresi e abbiamo provato a chiedere la spiegazione all’Istituto che ha pubblicato lo studio. Non ci sono risposte certe, ma l’ipotesi dell’Isfort è che a causa della crisi a calare maggiormente siano stati gli spostamenti non strettamente necessari. Gli altri,quelli obbligatori – come andare al lavoro o accompagnare i bambini a scuola – sarebbero sì calati (anche a causa della disoccupazione) ma molto meno in proporzione. Una considerazione che però dà per scontato che i primi, quelli non necessari, avvengano perlopiù in bici o a piedi, mentre per quelli obbligatori sia preminente l’uso del mezzo privato. Un dato forse in controtendenza con quanto accade nelle città italiane.
Scarica il rapporto completo
4 commenti
Scrivi un commentopaolo
10.03.2012 19:03
mi sarei aspettato la diminuzione dell'uso dell'auto, visto anche l'aumento della benzina e la crisi generale, ma non quella pedonale che non ha costi e fa gran bene
Enrico Valentini
03.03.2012 08:03
La ricerca non ci dice se e come ci siano stati passaggi modali (es da auto a bici o viceversa, ci dice solo che c'è una contrazione totale di spostamenti. Sarebbe interessante invece sapere se c' un delta modale (da auto es a bici o mezzi pubblici) in area urbana in un range max di 5 Km Altri osservatori ci dicono che l'auto sta perdendo a favore dei mezzi pubblici (?) E' importante avere dati che non siano di difficile interpretazione.
Elena Donà
02.03.2012 15:03
Forse c'è un fraintendimento: non ho mai detto che gli spostamenti non siano calati. Sono calati, eccome, del 14%, come può leggere nell'articolo. Non capisco quale interpretazione sarebbe falsa. Grazie per l'interessamento. Elena
aurelia13
02.03.2012 14:03
Attenzione! In tale articolo l'interpretazione della statistica è semplicemente falso. Gli spostamenti sono realmente calati. Un valore parla degli spostamenti l'altro invece indica la suddivisione per mezzi usati.