La Rete Zero Waste Lazio deposita in Campidoglio la delibera per la riduzione dei rifiuti
Si tratta di «un testo avanzato e corredato in allegato del piano tecnico-impiantistico che dimostra la fattibilità e la concreta opportunità di abbandonare l'attuale disastrosa gestione dei rifiuti romani»
06 March, 2012
La Rete Zero Waste Lazio ha depositato in Campidoglio il testo della delibera di iniziativa popolare "Roma verso rifiuti zero". Si tratta, spiega l’associazione, di «un testo avanzato e corredato in allegato del piano tecnico-impiantistico che dimostra la fattibilità e la concreta opportunità di abbandonare l'attuale disastrosa gestione dei rifiuti romani con megadiscariche ed ipotizzati inceneritori nella provincia di Roma che nessuna popolazione permetterà di realizzare».
La Rete Zero Waste Lazio ha costruito in collaborazione con altre reti, comitati di quartiere, movimenti e cittadini attivi, la campagna "Diamoci da fare per Roma verso rifiuti zero", che vuole aprire uno spazio libero ed aperto di confronto e di collaborazione con tutti i soggetti interessati ad informare,
sensibilizzare e mobilitare per l'alternativa i cittadini, il mondo della scuola, i consigli municipali, gli imprenditori della nuova green economy il Consiglio comunale ed il sindaco. La campagna, spiega la Rete ZWL, «è caratterizzata dallo spirito di unire i cittadini sui contenuti concreti, al di là di qualsiasi scelta di partito, e dal chiedere agli stessi di alzarsi ed
agire per ottenere il risultato di una nuova città, in cui vivere e non sopravvivere».
Nei prossimi tre mesi, le diverse associazioni raccoglieranno le firme in tutta la città. «Con questa iniziativa – spiega la Rete ZWL – intendiamo mettere in campo non solo tutti i comitati e movimenti che si battono per rifiuti zero nella provincia di Roma contro l'apertura di nuove megadiscariche ed inceneritori, ma anche tutte le reti romane che hanno capito che non è più sostenibile una gestione illegittima e monopolistica basata sull'inquinamento diffuso ed irreversibile del territorio, dell'atmosfera, delle acque e quindi della catena biologica umana».
L’appello della Rete è dunque ricolto a «tutte le organizzazioni civili, culturali, sportive, aggregative della città» e a «tutte le organizzazioni sindacali e di partito che vorranno darci una mano, senza con questo voler etichettare od anteporre la bandiera alla battaglia popolare e trasversale verso Rifiuti zero».