Londra 2012 sembra già un "fregatura" - L'inchiesta del Venerdì di Repubblica
Dalla Capitale inglese, il racconto di come può crescere smodatamente il budget di un'olimpiade. L'incognita dei trasporti e, soprattutto, della sicurezza, dopo che le verifiche della CIA hanno spiazzato tutti. Un copione ormai abituale - da Il Venerdì di repubblica del 9.03.2012
12 March, 2012
di MASSIMO CALANDRI
Una fregatura, I suppose. Quando a Londra se le sono aggiudicate, le Olimpiadi avrebbero dovuto costare meno di tre miliardi di euro. Due anni dopo il conto è ufficialmente salito a undici miliardi. Oggi, alla vigilia dell’evento, la stima è di altri quattro miliardi in più. Come minimo. Ma secondo le previsioni, entro quest’estate i miliardi da sborsare saranno 28 e mezzo. Quasi dieci volte il valore iniziale. Perché è andata come va con certi biglietti low cost: li prendi, e quasi non ci credi, che volerai spendendo poco. Poi ti aggiungono le tasse, il bagaglio, la priorità d’imbarco, il rincaro del carburante, oltre al taxi per raggiungere la città. Ed è solo allora – quando ormai è troppo tardi – che capisci tutto. E pensi: se lo sapevo, restavo a casa.
Le spese previste per le infrastrutture londinesi sono triplicate, così come quelle per la sicurezza. Non era stato preso in considerazione il problema della metropolitana e degli aumenti per il personale, in modo da scongiurare gli scioperi. Ed è stato anche necessario rifare il piano antiterrorismo. I lavori nei cantieri sono andati a rilento e ora, per accelerare, bisogna assumere nuovi operai. Poi, sono lievitati gli importi per garantire il passaggio della torcia olimpica in tutto il Paese. Persino la spesa per la cerimonia inaugurale è raddoppiata. «È vero, alcune cose sono costate più del previsto. Altre meno. Ma rispettiamo ancora il budget» sostiene il baronetto Sebastian Coe, presidente del Comitato organizzatore londinese. Lui di Olimpiadi ne ha vinte due, nel mezzofondo, guadagnandosi un quarto di nobiltà a forza di sprint in pista: quando correva, il suo talento era quello di limare, ridurre, rosicchiare. Ma qui non si tratta di cronometro, sono in gioco i soldi dei sudditi di Sua Maestà. Ed in particolare quelli degli abitanti della capitale,
che dovranno coprire di tasca loro sotto forma di nuove tasse buona parte dell’eventuale, probabile deficit. I costi dei Giochi olimpici aumentano sempre e comunque, è la regola. Al Comitato londinese ne erano consapevoli fin dall’inizio, ma pensavano di poter gestire la cosa: la prima stima – 2,37 miliardi di sterline – era solo un’illusione, un giochetto da prestigiatori. Anche perché largamente inferiore alla spesa effettiva sostenuta nel Duemila da Sydney. E l’edizione di Atene, poi, era costata quasi nove miliardi di euro. La seconda proiezione, quella cui ancora fa riferimento Coe, è arrivata nel 2007: 9,3 miliardi di sterline, undici miliardi di euro. Con parco olimpico e villaggio degli atleti compreso, più la security. Da allora gli organizzatori inglesi sono andati avanti, ignorando l’evidenza. «Tutto sotto controllo» ripete il baronetto. Le cose, però, non stanno così. Nell’ottobre scorso, dagli Stati Uniti, sono arrivati quelli della Cia, che hanno definito un «disastro» le misure di sicurezza adottate fino ad allora dagli esperti britannici. Il London Organising Committee è stato costretto a correre ai ripari in tutta fretta. Il numero degli addetti è passato da 10 mila a circa 24 mila: l’80 per cento di loro sarà concentrato nella capitale. In strada ci saranno 12 mila soldati (anche i militari in licenza dall’Afghanistan dovranno tornare in servizio), 7 mila poliziotti, più riservisti e volontari. Una cifra impressionante, da sommare al costo per il nuovo piano antiterrorismo e al conto che sarà presentato dai servizi segreti. Secondo una recente inchiesta di Sky News, si possono già prevedere aumenti certi per altri tre miliardi di euro: il totale delle spese per i nuovi controlli antidoping, per gli straordinari da pagare agli autisti del metrò, per i progetti di riconversione, per gli impegni sostenuti dalle municipalità coinvolte. La mazzata sarà però soprattutto legata alla sicurezza (quattro miliardi e mezzo di sterline), all’antiterrorismo (un altro miliardo e mezzo) e all’adeguamento del sistema dei trasporti: 12 miliardi e passa di sterline in tutto, 15 miliardi di euro.«Non è corretto citare costi che ci sarebbero stati comunque al di là dei Giochi» ha detto Paul Deighton, ad di Londra 2012. Ma in Gran Bretagna le polemiche divampano, e poco importa se Boris Johnson, sindaco di Londra, garantisce una ricaduta di «40 mila nuovi posti di lavoro in città» dopo l’evento. O se Jeremy Hunt, ministro della Cultura, giura: «Crediamo che i Giochi possano generare 2,5 miliardi di sterline entro il 2015». A Londra, intanto, guardano con poco interesse e molto fastidio ai lavori in corso. In Galles, invece, sono furibondi perché non vedranno un centesimo di fondi pubblici. Anche David Cameron è nel mirino, «colpevole» di aver dato il suo benestare al raddoppio dei costi delle cerimonie di apertura e chiusura: da 40 ad 81 milioni di sterline, che fanno quasi cento milioni di euro e copriranno lo spettacolo diretto da Danny Boyle, il regista di Trainspotting. Dicono anche che, sottovoce, il premier inglese abbia suggerito a Mario Monti di lasciar perdere con Roma 2020. Ma come si dice fregatura in inglese?