Certificazione energetica degli edifici: lo stato dell'arte in Italia
Le prime anticipazioni sul Rapporto sulla certificazione energetica degli edifici che sta per essere pubblicato dal Comitato termotecnico italiano. Lo stato di applicazione della normativa varia ancora molto da una regione all'altra, mancano i controlli e c'è un uso troppo frequente dell'autocertificazione
13 March, 2012
A che punto è l'Italia con l'applicazione delle leggi sulla certificazione energetica degli edifici? A tentare di dare una risposta a questa domanda arriva il “Rapporto 2012: Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia”, elaborato dal Comitato termotecnico italiano (Cti), che sarà presentato il prossimo 27 marzo a Milano durante il Forum 2012 sulla certificazione energetica degli edifici.
Il dato principale che emerge dal Rapporto è la questione irrisolta dell'autocertificazione in classe G da parte del proprietario dell'immobile, prevista dal paragrafo 9 dell'allegato A del D.M. 26 giugno 2009. In alcune regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Sicilia), in altri termini, la legge permette ai proprietari degli immobili di produrre da sé una dichiarazione in cui si attesta che l'edificio si trova nella classe energetica meno efficiente, la G. In questi territori, risulta che l'auto-dichiarazione viene di gran lunga preferita rispetto alla certificazione energetica da parte di un tecnico, vanificando di fatto l'intento principale della normativa, ovvero fornire ad acquirenti e inquilini informazioni sul grado di efficienza energetica della casa. Proprio la possibilità di produrre un'autocertificazione, tra l'altro, è una delle cause per cui l'Unione europea ha avviato una procedura di infrazione ai danni dell'Italia, per cui il governo dovrebbe presto emanare un decreto che corregga questo punto.
Al di là dei problemi sull'autocertificazione, non tutte le regioni hanno comunicato i dati relativi al numero di Attestati di certificazione energetica (Ace) prodotti. Di quelle che hanno fornito le cifre, risulta in testa la Lombardia, con 710.000 Attestati, seguita da Emilia Romagna (260.000 Ace), Piemonte (233.931), Liguria (66.329) e Lazio (29.700). La situazione, insomma, differisce molto da una regione all'altra e questo, secondo il Comitato termotecnico italiano, dipende soprattutto dal fatto che solo da poche amministrazioni è stato finora avviato un sistema di controlli.
Un problema che si riflette anche sulla qualità dei certificati prodotti, oltre che sulla loro quantità. A questo proposito, in base ai primi, parziali dati sui pochi controlli effettuati, il Cti lancia anche l'allarme sull'alto numero di Attestati che non sarebbero conformi alla normativa. Un altro nodo che emerge dal Rapporto, infine, è quello delle cosiddette “targhe energetiche”, ovvero i cartelli che riportano la classe energetica degli immobili e che devono essere affissi obbligatoriamente negli edifici ad uso pubblico, in un luogo facilmente visibile. Solo la Regione Lombardia, rileva il Cti, ha comunicato il numero delle targhe installate: 4.650.