A Roma si soffoca. PM10 e benzene fuori norma due giorni su tre
A dirlo è il monitoraggio effettuato dal laboratorio mobile di RFI in occasione della campagna di Legambiente e FS "Treno Verde". Non va meglio per l'inquinamento acustico: superamenti medi delle soglie massime di rumore di 12 decibel nel periodo diurno e di 22 decibel in quello notturno
19 March, 2012
Roma soffoca. I risultati del monitoraggio effettuato dal Laboratorio mobile della Rete ferroviaria italiana in occasione della campagna di Legambiente e Ferrovie dello stato Treno Verde non lasciano spazio a dubbi. Polveri sottili fuorilegge a Roma due giorni su tre, con una media giornaliera di 78 microgrammi per metrocubo sabato 17 marzo e 75 venerdì 16 (il limite giornaliero per evitare rischi per la salute è di 50 microgrammi per metrocubo). Stessa situazione per il benzene, che ha sforato la soglia di 5 microgrammi per metrocubo il 16 (9,6) e il 17 marzo (6,1). Alti anche i livelli di inquinamento acustico, con superamenti medi delle soglie massime di rumore di 12 decibel nel periodo diurno e di 22 decibel in quello notturno (i limiti sono rispettivamente di 60 e 50 db). Il rilevamento è stato effettuato in via Cavour, una delle arterie centrali della capitale, da venerdì 16 a domenica 18 marzo. «In generale - ha commentato Luca Ricciardi, responsabile del Laboratorio mobile di RFI - si tratta di dati allarmanti, dovuti sia al traffico caotico, sia a un parco auto obsoleto». Entro i limiti di legge, invece, secondo i monitoraggi di Rfi,la concentrazione di biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio e ozono.
E a confermare la situazione arrivano anche i risultati di altri monitoraggi spot effettuati dai volonatri di Legambiente in altri due quartieri di Roma. Il 15 marzo, dalle 17 alle 19,30, gli operatori del Treno Verde hanno monitorato la zona tra corso Trieste, viale Somalia, via Eritrea, via Salaria e viale Regina Margherita, «dove - spiega Legambiente - la media oraria di PM10 registrata, prossima alla soglia di legge, è stata di 49,03 micogrammi per metro cubo, con un 28,16% costituito da PM2,5», le particelle «con un diametro inferiore rispetto alle PM10 e ancora più' pericolose per la salute umana, perché riescono a penetrare nel punto più profondo del polmone». Il 16 marzo, dalle 15,40 alle 17,40 i volontari di Legambiente hanno analizzato l'aria nella zona di San Giovanni, via Appia Nuova e piazza Re di Roma, dove le Pm10 hanno superato la soglia dei 50 microgrammi per metrocubo raggiungendo «la media oraria di 52,10 con un 30,77% costituito da PM2,5».
La cura possibile? Promuovere il trasporto pubblico. «Considerando che le automobili e in generale il trasporto su gomma sono i principali responsabili, capiamo quanto sia sempre più importante nella Capitale come in tutto il paese ridurre il numero di veicoli in circolazione, potenziando e investendo nel trasporto pubblico», sottolinea Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente Nazionale.
Lorenzo Radice, responsabile Politiche ambientali di Ferrovie dello Stato,ricorda i benefici degli spostamenti su rotaia: «Le emissioni di un treno sono il 60% in meno di quelle di un'auto e più del 70% in meno rispetto a quelle di un aereo. I 350.000 viaggiatori che ogni giorno utilizzano i treni regionali di Trenitalia Lazio risparmiano all'ambiente, in un anno, circa 250.000 tonnellate di CO2 e 140 tonnellate di polveri sottili rispetto al viaggio in auto. Per l'area metropolitana di Roma ciò equivale a una riduzione delle emissioni di CO2 di 700 chili e di polveri sottili di 400 grammi per passeggero ogni anno».
E poi la pedonalizzazione, o almeno la limitazione del traffico nelle zone di maggiore pregio storico della città: «Quest'anno – spiega il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati – abbiamo voluto portare il Laboratorio in via Cavour, una delle strade più centrali di Roma, che porta direttamente al Colosseo e ai Fori imperiali, dove nelle ore di punta transitano fino a 3.400 veicoli all'ora, mentre il Comune non mette in atto alcun provvedimento di limitazione del traffico. Pedonalizzare l'area dei Fori imperiali e del Colosseo sarebbe un grande risultato per tutto il mondo».
Gli fa eco la direttrice dell'associazione Cristiana Avenali: «La centralina di rilevamento di corso Francia, in soli tre mesi, ha già esaurito il limite di 35 superamenti annuali della media giornaliera di 50 microgrammi per metrocubo PM10. Torniamo a chiedere con forza provvedimenti emergenziali come i blocchi del traffico, le targhe alterne e le domeniche a piedi. Di queste ultime si è persa ogni traccia, il Campidoglio ne ha organizzata solo una, mentre ne erano previste quattro entro il 31 marzo 2012».