Il Consiglio di Stato sblocca l'inceneritore di Albano
La costruzione era stata bloccata dal Tar il 15 dicembre 2010 in seguito al ricorso presentato dal Wwf e dai Comuni di Rocca di Papa, Castel Gandolfo, Lanuvio, Ariccia, Ardea, Genzano di Roma, Pomezia
22 March, 2012
Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del consorzio Colari-Acea-Ama contro la sentenza del Tar che a fine 2010 aveva bloccato il termovalorizzatore di Albano e ne sblocca, di fatto, la realizzazione.
Il Tribunale amministrativo regionale, come ricorda la sentenza del Consiglio di Stato, in seguito al ricorso presentato dal Wwf e dai Comuni di Rocca di Papa, Castel Gandolfo, Lanuvio, Ariccia, Ardea, Genzano di Roma, Pomezia, il 15 dicembre 2010 aveva «annullato l'ordinanza del Presidente della Regione Lazio n. 3 del 22 ottobre 2008 recante l'autorizzazione, in via d'urgenza, all'allestimento del cantiere ed all'inizio dei lavori di costruzione della centrale elettrica; aveva annullato la Via (valutazione d'impatto ambientale, ndr) positiva e respinto i motivi proposti avverso l'Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale, ndr) che ha però annullato per invalidità derivata dall'assodata illegittimità della VIA positiva».
«Sulla scorta dell'esame diretto del contenuto del provvedimento di approvazione del progetto», il Consiglio di Stato osserva che «il decreto commissariale n. 147 del 2007, aveva (ed ha) valore di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori, nonchè di variante allo strumento urbanistico del comune di Albano» e che «una volta emanata l'AIA sono venute meno le ragioni ostative alla concreta realizzazione e successiva messa in esercizio dell'impianto (ovviamente nel rispetto di tutte le prescrizioni contenute nell'AIA medesima e di quelle ulteriori dettate dalle altre competenti autorità)».