La raccolta differenziata piace ai napoletani: indagine WWF-Università Federico II
Presentati a Napoli i risultati di un'indagine condotta dalla facoltà di Sociologia dell'Università Federico II in collaborazione con Asia e WWF Ricerche e Progetti. Cresce il feeling dei napoletani con il porta a porta, e aumenta la fiducia in Comune e Asia. I napoletani, però, chiedono maggiori controlli e più sanzioni
27 March, 2012
I napoletani si sentono sempre più a proprio agio con la raccolta differenziata porta a porta, hanno più fiducia nelle istituzioni e vorrebbero una stretta su controlli e multe. È quanto emerge dall'indagine statistica condotta dalla facoltà di Sociologia dell'Università Federico II di Napoli in collaborazione con Asia e WWF Ricerche e Progetti, presentata a Napoli a Palazzo San Giacomo. Il sondaggio è stato condotto su un campione rappresentativo di 602 persone residenti in 6 quartieri dove è attiva la raccolta differenziata domiciliare: Bagnoli, Colli Aminei, Rione Alto, Ponticelli, Chiaiano e San Giovanni a Teduccio (escluse quindi le aree dove il servizio è stato attivato da pochi mesi, come il quartiere di Scampia). «Spesso si parla di risultati in termini quantitativi, farcendo riferimento alla percentuale di raccolta differenziata raggiunta – spiega Stefano Consiglio, responsabile scientifico dell'indagine per conto della facoltà di Sociologia – mentre noi abbiamo voluto valutare il grado di soddisfazione dei cittadini». Il risultato parla di una città sempre più avvezza a separare in casa i vari tipi di rifiuti e, rispetto a un anno fa (quando era stata effettuata una rilevazione analoga, ndr) più disponibile a fidarsi delle istituzioni.
Soddisfazione generale
In generale, il 77,8% del campione, pari a circa l'8% in più rispetto all'anno scorso, si è detto soddisfatto del servizio. «Per quanto riguarda il livello di soddisfazione dei residenti – spiega l'analista Giancarlo Ragozini – c'è stato un incremento deciso nel quartiere di San Giovanni, dove siamo passati dal 50% dell'anno scorso al 70% di adesso». Un po' in calo, invece, l'entusiasmo degli abitanti di Bagnoli e dei Colli Aminei, dove c'è stato qualche ritardo nel ritiro dei rifiuti legato, secondo quanto dichiarato dal presidente Asia Raffaele Del Giudice, a problemi organizzativi legati alla viabilità e alla mobilitazione dei mezzi di raccolta della municipalizzata. In particolare, il 91% dei napoletani dichiara di non avere difficoltà a ricordare il calendario del ritiro dei rifiuti, il 92% non ha problemi a trasportare i bidoni ai punti di raccolta, il 75% separa con facilità i diversi rifiuti. Ancora un po' sgradita risulta invece la necessità di tenere i rifiuti in casa per più di un giorno , che appare indolore solo al 47% degli intervistati. «Ma i punti più critici – aggiunge Ragozini – sono la pulizia dei cassonetti e delle aree circostanti (solo il 25,4% se ne dichiara soddisfatto, ndr) e soprattutto i controlli a carico di chi non esegue correttamente la differenziata». Per il 98% dei napoletani, infatti, sono fondamentali, così come è importante multare chi non ha una condotta esemplare (85%). Un dato stabile rispetto allo scorso anno, a dimostrazione che si tratta di un aspetto particolarmente importante per i cittadini.
Il nodo dei controlli
Soddisfazione per i risultati dell'indagine è stata espressa dal vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, che ha ricordato che «la partecipazione dei cittadini è uno degli assi portanti della nostra attività di governo». Sodano ha poi sottolineato l'aumento della fiducia dei cittadini nel Comune e nell'operato dell'Asia. Il sondaggio, infatti, ha indagato anche questo aspetto del rapporto tra residenti e istituzioni, rilevando che la fiducia dei cittadini in Asia e nel Comune di Napoli è salita di 20 punti percentuali in poco più di un anno, passando dal 29,3% al 47,3%. Quanto ai punti critici, il vicesindaco ammette che «in materia di pulizia dei contenitori e di controllo degli illeciti dobbiamo fare molto di più». Il problema principale, secondo Sodano, resta la carenza di forze dell'ordine preposte ala sorveglianza: «Abbiamo a disposizione solo 19 uomini di Polizia Ambientale per tutta la città – ha aggiunto – Per questo stiamo provando a lavorare con la Pulizia municipale per far capire che i piccoli reati ambientali, come l'abbandono di un sacchetto nel posto o in un orario sbagliato, vanno perseguiti come le infrazioni del codice stradale».
Scommessa vinta
Anche Raffaele Del Giudice, presidente di Asia, ha chiesto che vengano inaspriti i controlli da parte delle forze dell'ordine, soprattutto per arrestare il fenomeno dei rifiuti in arrivo dai comuni limitrofi e i continui sversamenti di rifiuti speciali. Prevale comunque, anche da parte del dirigente dell'utility, la soddisfazione per i risultati raggiunti, che sono stati sottolineati anche da Saro Aiello, responsabile relazioni esterne di WWF Ricerche e Progetti, società partecipata dall'associazione ambientalista. «Quella di portare la raccolta porta a porta a Napoli sembrava una scommessa persa, e invece è stata vinta – ha dichiarato – Napoli è sulla buona strada, probabilmente è ormai la città italiana con il maggior numero di abitanti serviti dal porta a porta, con i suoi 240mila cittadini già coperti dal servizio».
Protocollo di intesa per Scampia
Un servizio che ha raggiunto da poco anche il quartiere di Scampia, facendo registrare in poco tempo risultati eccellenti (il 71% di differenziata con livelli di qualità molto alti, ndr), anche grazie al processo partecipativo, curato dalla professoressa Anna maria Zaccaria dell'Università Federico II, che ha portato alla firma di un protocollo d'Intesa tra Comune, Asia e un gruppo di associazioni presenti sul territorio. L'intesa, in particolare, impegna Asia ad accelerare il piano di realizzazione delle isole ecologiche, a calibrare il servizio tenendo conto delle singole esigenze, a sostenere progetti di comunicazione e informazione soprattutto nelle scuole e ad aprire un tavolo di consultazione confronto periodico. Il Comune di Napoli, invece, si è impegnato a garantire maggiori controlli sul territorio, a sostenere iniziative di cooperative locali per il riuso dei materiali e a facilitare le procedure per l'assegnazione di terreni confiscati alle mafie, in modo da assegnarli alle cooperative locali per attività finalizzate alla tutela ambientale. Di contro, le associazioni di Scampia garantiscono di promuovere la pratica della raccolta differenziata presso i propri associati e, più in generale, presso gli abitanti del quartiere. «Abbiamo deciso di aderire - spiega Aldo Bifulco, rappresentante delle associazioni - perché quello della democrazia partecipata è per noi un vero e proprio chiudo fisso, e in questa occasione abbiamo capito che le istituzioni non ci chiedevano un'opera di supplenza».
Di seguito il servizio realizzato dalla Web tv del Comune di Napoli: