Bari, dibattito pubblico area Parco Rossani. Il comune ritira la delibera | video
L’assessore alle Opere Pubbliche del Comune di Bari Lacarra ha annunciato il ritiro della Delibera comunale n. 756 che prevede la realizzazione nell’area Rossani di un parcheggio interrato e altre attività connesse. Senza l’accordo con la Regione Puglia si rinuncerà al finanziamento di 13 milioni. Le associazioni invitano al dialogo e alla realizzazione di un parco con alberi ad alto fusto
03 April, 2012
Si rompe lo stallo mediatico tra Regione Puglia e Comune di Bari e torna al centro del dibattito cittadino il futuro dell’area a ridosso della Stazione Centrale di Bari, l’area parco grande all’incirca 5 volte l’ateneo di Bari, con l’incontro pubblico "Area Rossani: interesse pubblico e trasparenza" promosso dall'associazione Adirt, l’Associazione Difesa Insediamenti Rupestri e Territorio. Lunedì 2 aprile (ore 18) presso l’aula "Aldo Moro", Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Bari, le associazioni e i cittadini baresi hanno incontrato l’assessore all’Urbanistica e assetto del territorio della Regione Angela Barbanente, e l’assessore ai Lavori pubblici e sicurezza dei cantieri del Comune Marco Lacarra.
Durante questo incontro l’assessore Lacarra ha annunciato il ritiro della Delibera comunale n. 756, il cui Studio di Fattibilità aveva stabilito la realizzazione di un parco urbano polifunzionale con parcheggio interrato da 584 stalli e altre attività connesse per gli edifici vincolati e sottoposti a recupero, tra cui ristoranti slow food, spazi di esposizione e vendita, per biologico, equo e solidale, di riciclo o riuso di materiali, residenze per universitari, caserme per pompieri e carabinieri, chioschi e piste ciclabili. Un grande progetto che doveva essere sorretto e alimentato da un project financing che non si è più realizzato. “Un progetto che anche se non condiviso dalle associazioni e dai comitati cittadini – ha ribadito Lacarra - non è da considerare, da un punto di vista tecnico, sbagliato o pieno di errori”.
Ma sicuramente ha bisogno di nuovi finanziamenti. “Solo finanziamenti pubblici – ha sottolineato Lacarra – che devono realizzare, nel più breve tempo possibile affinchè l’area sia subito restituita ai cittadini un progetto riguardante un polo della creatività attraverso la costituzione di un grande parco urbano, senza che sia realizzato nessun metro cubo di cemento in più rispetto a quelli esistenti”.
“Un parco, però, con alberi ad alto fusto - hanno ricordato i cittadini - su cui possano ritornare le gazze, oggi soppiantate dai piccioni 'urbanizzati' e soprattutto un luogo finanziato con soldi pubblici per evitare qualsiasi tipo di conflitto di interesse”.
“Ma i finanziamenti (13 milioni di euro) offerti dalla Regione Puglia, - ha spiegato l’assessore Barbanente –, hanno dei vincoli e dei criteri, stabiliti dalla legge”. I fondi provengono dal Ministero dei beni culturali e hanno scopi artistico-culturali perciò è prevista l’attivazione di un bando pubblico". Una forma democratica-partecipativa che può stabilire anche un indirizzo tendenzialmente diverso dalla volontà della Regione Puglia la quale – ha ricordato Barbanente – è quella di “utilizzare i manufatti della Rossani per la realizzazione per biblioteche, archivi e spazi museali, in chiave di sostenibilità ambientale e economica non escludendo un rapporto pubblico/privato ad esempio, con la gestione affidata ai privati, cioè all’associazionismo”.
Quali saranno i prossimi passi? Prima di tutto la redazione di un nuovo Studio di Fattibilità, la cui componente necessaria, ha spiegato Barbanente “è la partecipazione dei cittadini il cui coinvolgimento sia attivato nella parte di ideazione e creazione di un progetto come risorsa aggiuntiva, in modo da rinsaldare il legame delle diverse democrazie (partecipativa e deliberativa e rappresentativa)”.
“La Regione Puglia – ha poi sottolineato Barbanente - ha risposto tempestivamente ad un appello del sindaco Emiliano, approvando a valle dello studio di fattibilità in tempi rapidi in giunta regionale uno schema di protocollo di intesa per la messa a disposizione di fondi destinati a un polo culturale”.
“C’è spazio per la formazione, c’è spazio per la Mediateca regionale e la teca del Mediterraneo allocati attualmente in spazi inadeguati e in affitto. Riteniamo – ha infine concluso l’assessore - che una parte della enorme Caserma Rossani, possa inoltre proficuamente essere utilizzata per la produzione e l’esposizione di arte contemporanea, avendo a disposizione ampie luci e un’ottima integrazione tra spazi aperti e confinati”. In altre parole, allontanare dal teatro Margherita la fondazione Bari Arte Contemporanea e riportarla nell’area Rossani. Ma questa decisione spetta al Comune di Bari.
"Area Rossani: interesse pubblico e trasparenza" - intervento Assessore Barbanente