Car sharing, la gara va a vuoto. I romani "impazziti" in lista d'attesa
da Affaritaliani.it del 23.04.2012
23 April, 2012
di Fabio Carosi
I giganti nazionali ed europei dell'automotive rinunciano a contendersi l'appalto di 8 anni del servizio di auto condivisa. Eppure le richieste aumentano di giorno in giorno ma solo 50 al mese ottengono le chiavi per guidare quando serve e circolare senza problemi sulle corsie preferenziali, nelle zone a traffico limitato senza pagare la sosta nelle strisce blu. In autunno il parco auto si arricchisce delle Freemont, il suv Fiat made in in Messico
La crisi aguzza l'ingegno e cambia i costumi. Così i romani scoprono il car sharing. E pur di non avere più l'auto sotto casa ma la garanzia di trovarla solo quando serve sono disposti anche a fare la fila. Duemila sono in lista d'attesa ma nel circuito di chi l'automobile la vuole solo condivisa ne entrano solo 50 al mese. Non uno di più. E questo perché i rapporto tra un mezzo ogni 25 clienti non può cambiare, pena la possibilità di non trovarlo quando serve. Insomma, il parco di 110 auto sta diventando una goccia nel mare rispetto alle richieste.
Ma se i romani impazziscono per l'auto condivisa, il mercato segna il passo. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it la gara bandita dall'agenzia per la Mobilità per individuare un gestore del servizio in grado di coprire l'intero territorio comunale e di garantire una crescita non solo dei parcheggi ma anche delle auto secondo un piano di crescita do 50 mezzo l'anno per i primi 4 anni. A sorpresa il mercato automotive si è tirato indietro. I big nazionali del noleggio tradizionale e del noleggio a lungo termine e non hanno prima ritirato la documentazione della gara, hanno studiato ma alla fine hanno rinunciato. E questo perché non hanno avuto il coraggio di scommettere sul mercato romano che però continua a crescere in maniera esponenziale, tanto che c'è più di un imprenditore pronto a scendere in campo addirittura con una flotta di veicoli elettrici.
Ma perché tanta passione per l'auto in condivisione? A parte i vantaggi economici evidenti che diventano strategici per chi non può più permettersi la proprietà di un'auto, quello che fa gola è la serie di vantaggi evidenti che si hanno con l'uso limitato all'essenziale. Intanto le auto bianche col marchio Roma car sharing non pagano la sosta nelle strisce blu e nei parche di scambio, viaggiano comunque nei giorni delle targhe alterne i due “plus” che le rendono imbattibili: via libera nelle corsie preferenziali come se fossero taxi e libera circolazione anche nelle zona a traffico limitato. Insomma, una specie di patente che le rende assolutamente imbattibili rispetto all'auto privata. Come testimoniano il re della scienza in tv Mario Tozzi e la presentatrice Alessandra Canale, veri fan dell'auto condivisa.
Vediamo invece perché il mercato automotive si è mostrato miope: con una durata dell'affidamento pari a 8 anni, Comune e Agenzia per la mobilità hanno voluto garantire da un parte un orizzonte lungo al servizio, dall'altra un crescendo di disponibilità delle auto con la richiesta di triplicare il parco mezzi per raggiungere la soglia delle 300 automobili. E poi coprire i 19 municipi con almeno 10 parcheggi per ciascuno. A pesare sull'onere della gara due elementi: un business plain che prevedeva l'utile ìpiù o meno al terzo anno e il costo del carburante, divenuto ormai una variabile fuori controllo. Ora il Comune p ad un bivio: ribandire una nuova gara, oppure procedere ad un affidamento diretto, tramite invito a fornire un nuovo progetto.
Per il mercato sarà l'ultima chiamata, diversamente l'amministrazione farà da sé, visto che il servizio già con le sue 110 auto è in equilibrio economico. E non è detto che si proceda con quest'ultima ipotesi, tant'è che in attesa, si prepara l'ampliamento della flotta con l'arrivo delle Freemont, le nuove auto di Fiat costruite in Messico.