Bike sharing: immobile e dimenticato A Roma è un sogno impossibile
Ritardi nell'assegnazione del servizio che dovrebbe passare dall'Atac ai privati. Poche postazioni (solo 29) e abbandonate: pochissime le bici, molte rubate, colonnine distrutte - dal Corriere.it del 30.04.2012
03 May, 2012
di Simona De Santis
ROMA - Se le migliaia di ciclisti che, sabato 28 aprile, hanno invaso i Fori Imperiali avessero voluto approfittare del bike sharing romano sarebbero rimasti parecchio delusi. Archiviato il mega raduno di #salvaiciclisti, restano i problemi sulla ciclabilità, a partire dal servizio di «bici in condivisione»: trovarne una in giro per la Capitale e' ormai impresa improba. Fermo, immobile, inutile. Come lentissima procede la gara di aggiudicazione del nuovo bando per la gestione del bike sharing. Bloccato anche il bando, le associazioni tornano a chiedersi: come mai tanto ritardo?
LA SITUAZIONE - Il bike sharing attraversa una fase di stallo. Il servizio, secondo quanto stabilito nell'agosto del 2011, con la delibera 284, dovrebbe passare nelle mani dei privati, ma il bando, da gennaio, è dapprima slittato di un mese, per poi arrestarsi. Il motivo del ritardo fu spiegato dall'Agenzia della Mobilità con il fatto che «molte aziende candidate hanno chiesto una proroga per organizzarsi meglio: scivolo concesso per garantire il massimo della partecipazione»mani di Atac, quindi, in futuro dovrebbe passare ad un altro gestore, ma le incognite, al momento, restano. Nel bando è previsto il rinnovo delle 29 postazioni esistenti e la creazione di altri 36 nuovi stalli (più altre 5 postazioni), fino ad arrivare a quota 70.
LA STORIA - Da tempo ipotizzato, il bike sharing romano fu avviato, in concreto, nel giugno del 2008, a cura della società privata spagnola Cemusa. Nel 2009, arrivano i problemi sulla gestione e, nell’aprile dello stesso anno si cambia: il bike sharing passa di mano e la gestione viene affidata all'Atac. Risale a questo periodo l'estensione fino a Ostia. Ad oggi, le biciclette disponibili sono poco meno di 300, 271 per la precisione, suddivise in 29 ciclo-posteggi. Tre di questi stalli si trovano a Ostia. Le polemiche, in passato, avevano riguardato le modalità di utilizzo, giudicate da molti poco agevoli, con l'iscrizione obbligatoria in una delle 10 biglietterie Atac autorizzate nelle stazioni delle metropolitane (costo, 10 euro: 5 per la tessera e 5 come prima ricarica. Le successive ricariche sono di libero importo. Ogni mezz’ora di utilizzo costa 50 centesimi, fino a un massimo di 24 ore).
IL FUTURO - Il Piano quadro della ciclabilità ha da poco ricevuto il via libera, dopo la presentazione di quasi un anno fa, nel maggio 2011. Gli obiettivi sono precisi: passare da 225 a 1.200 chilometri di rete ciclabile (oggi 115 chilometri sono nel verde e solo 110 su strada), da 26 a 350 stazioni per il bike sharing, con nuovi parcheggi nei nodi di scambio. Ad oggi risultano già finanziati solo 65 chilometri di nuovi itinerari. Nel piano, la rete ciclabile principale è composta da 361 chilometri di piste, di cui 70 esistenti, 50 finanziati e il resto da finanziare. La rete ciclabile locale ha invece circa 40 chilometri di piste già realizzate, 17 già finanziati e 550 pianificati. Si aggiungono 150 chilometri di corridoi verdi. Al momento, sono in realizzazione 4 percorsi ciclabili: il raccordo Tor Pagnotta-stazione metro Laurentina, la pista ciclabile che mette in collegamento il Santa Maria della Pietà con la stazione di Valle Aurelia, la pista di via Palmiro Togliatti-Parco della Cervelletta e quella che dal Torrino conduce all'Eur.
LA PRECISAZIONE - L'Agenzia per la mobilita', che oggi gestisce il servizio con nuove biciclette acquistate grazie ad un finanziamento dell' assessorato capitolino all'ambiente dopo il furto di 400 biciclette, invia una precisazione sullo stato di assegnazione del bando: «La gara per l'aggiudicazione del servizio di bike sharing è stata inizialmente prorogata di un mese e successivamente di altre due settimane (quindi fino al 28 febbraio 2012) - fanno sapere dall'agenzia - per consentire a tutte le potenziali concorrenti di recepire i chiarimenti del testo del bando pubblicati sul sito dell'Agenzia della Mobilità, che è la stazione appaltante. L'attuale interruzione dei termini è dovuta alla sospensiva disposta dal TAR del Lazio, con ordinanza del 16 febbraio scorso, a seguito di un esposto presentato in relazione al bando stesso. Il pronunciamento di merito del TAR è fissato al 18 maggio prossimo. Inoltre, conclude la nota dell'agenzia, il numero totale delle postazioni previste è 80, ovvero 29 già esistenti, 36 già individuate e 15 da individuare».