Una discarica in paradiso
Nell'arcipelago delle Maldive una delle 1192 isole è da 15 anni adibita a discarica. Vi lavorano 150 operai del Bangladesh che selezionano manualmente i rifiuti - da Ecosportello news
02 April, 2009
Le Maldive sono un paradiso naturale costituito da 1192 isole raggruppate in 26 atolli nell'Oceano Indiano. In una di queste, Thilafushi, ogni giorno vengono scaricate le tonnellate di rifiuti prodotti in tutto l'arcipelago nelle strutture turistiche. Un'isola lunga sei chilometri, larga 200 metri e, originariamente di poco superiore al livello del mare, ora cresce in altezza di un metro al giorno.
Infatti, è dal 1992 che le autorità locali hanno deciso di utilizzarla come discarica perché non sapevano come smaltire la crescente quantità di rifiuti prodotti dal turismo.
Gli abitanti delle Maldive sono circa 270 mila, ma ogni anno vengono però a soggiornarvi, per periodi più e meno lunghi almeno 650 mila turisti, contribuendo significativamente alla produzione di rifiuti.
Dapprima i carichi di rifiuti portati a Thilafushi venivano collocati in grandi buche e coperti di sabbia corallina, allo stato attuale per la crescente quantità i rifiuti vengono lasciati a cielo aperto.
Alla “discarica” lavorano 150 uomini, tutti provenienti dal Bangladesh. Separano i rifiuti recuperabili dal resto, che invece viene buttano direttamente nella laguna e a intervalli regolari spargono disinfettanti e spengono incendi che si sviluppano per autocombustione.
Gli altri abitanti, per un totale di 3 mila circa, lavorano in varie industrie che, sempre sull'isola, hanno trovato un posto: riparazione navi, insaccamento di cemento o imbottigliamento del metano.