L'appello di Legambiente: "Atac ci ripensi, no ai nuovi mezzi a gasolio"
Parlati: "Roma è la città che ha uno dei più grandi parchi di mezzi elettrici e a metano in Italia, bisogna continuare a investire in questa direzione con nuovi mezzi a basso impatto"
09 May, 2012
No al gasolio per i nuovi 399 mezzi Atac, sì al metano o a combustibili meno inquinanti. Legambiente chiede al Comune di Roma, alla Regione Lazio e all'Atac di modificare la scelta approvata lo scorso 12 aprile dal CdA dell'azienda capitolina per una gara che prevede l'acquisto in leasing di 399 bus alimentati a gasolio.
"Per i nuovi mezzi Atac non si può fare la scelta del gasolio, è molto più inquinante di altri combustibili e quindi danneggia la salute dei romani e costa anche di più in fase di esercizio -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. Roma è la città che ha uno dei più grandi parchi di mezzi elettrici e a metano in Italia, bisogna continuare a investire in questa direzione con nuovi mezzi a basso impatto, elettrici, a batterie, tram e filobus, a metano, a idrogeno o idrometano. Tutte le grandi città italiane ed europee vanno in questa
direzione, vista la crisi ambientale che attraversiamo. Il Sindaco Alemanno ha firmato il patto dei Sindaci per ridurre le emissioni inquinanti, ora deve fare le scelte che ne conseguono".
Le nuove vetture, acquisite utilizzando la formula del leasing
finanziario con un investimento di circa 50 milioni di euro, saranno di tre tipologie (130 lunghe 18 metri, 169 da 12 metri e 100 da 7,5 metri) e dovrebbero essere tutte alimentate a gasolio secondo gli standard euro 5. Eppure i mezzi diesel inquinano molto di più rispetto di quelli ad esempio a metano: per le polveri sottili PM10 se i 399 bus saranno alimentati a gasolio le emissioni saranno di ben 4.336 chilogrammi all'anno, nel caso del metano sarebbero di soli 977 chilogrammi, con una enorme differenza di 3.359 chilogrammi, il 77%. Secondo i dati
elaborati da Legambiente, sulla base di fonti Inemar, le emissioni di PM10 per chilometro sono di 0,222 g per il gasolio e di 0,005 grammi per il metano, che basta poi moltiplicare per la percorrenza media delle vetture (112.877.952 km totali percorsi da 2.111 bus nel 2010). Con il gasolio sono peggiori anche le emissioni per altri inquinanti, in particolare del 20% per i pericolosi gli ossidi di azoto Nox.
Dall'inizio dell'anno, peraltro, le micidiali polveri sottili sono risultate fuorilegge già in 268 occasioni nelle centraline della rete ARPA Lazio, un giorno su tre a Corso Francia (31,3%), a Tiburtina (28,1%) e a Cinecittà (27,3%).
"A Roma lo smog attanaglia i polmoni dei cittadini, dal Comune e dalle aziende servono politiche che riducano l'inquinamento, non di certo scelte che aumentino gli impatti - afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio -. Il piano regionale di risanamento dell'aria recepisce numerose normative europee e prevede esplicitamente la necessità di ridurre le emissioni anche delle flotte pubbliche di trasporto. Assurdo, poi che sia lo stesso Alemanno a presentare di recente il manifesto per la sostenibilità, nel quale si afferma proprio che i veicoli alimentati a metano hanno un fattore di emissione del PM10
minore del 75% circa di un veicolo equivalente alimentato a gasolio".
Anche sul fronte dei costi la scelta di Atac è molto discutibile. Lo stesso Manifesto della Sostenibilità afferma che "il costo di alimentazione dei veicoli a metano è del 50% inferiore", ma utilizzando un prudenziale parametro di 0,316 € /km di risparmio tra costo del gasolio e del metano, moltiplicato per la media dei chilometri vettura e valutato su cinque anni, si evidenzia un risparmio annuo di circa 15.000 euro per vettura, pari a oltre 6 milioni di Euro per il totale
delle 399 vetture, che su cinque anni, significherebbero quasi 31
milioni di Euro risparmiati, solo dal combustibile.
"Atac avrebbe affermato di non poter sopportare il maggior costo di acquisto, ma i conti non tornano proprio - conclude Parlati -. Solo con il risparmio sui costi di carburante l'investimento sarebbe del tutto praticabile a nostro avviso e siamo pronti a verificare i conti con Atac e Comune. Se poi consideriamo che gli infausti aumenti che tra qualche giorno entreranno in vigore, non capiamo proprio di cosa discutere: secondo le nostre
stime, entreranno circa 200 milioni in più all'anno nelle casse di Atac, una cifra enorme che Legambiente da tempo chiede sia tutta destinata ad investimenti, che sarebbero del tutto sufficienti per l'acquisto dei nuovi bus a metano".