Milano invasa dai motorini? Berrini (Amat):
Articoli di giornali, negli scorsi giorni, avevano parlato di un aumento impressionante di moto e motorini a Milano. Esentati dal pagamento di Area C, le due ruote sarebbero diventate una ogni due auto. Maria Berrini, presidente di Amat, però smentisce. La nostra intervista
09 May, 2012
E' notizia degli ultimi giorni, ripresa da diversi mezzi di informazione: con Area C Milano è stata invasa dai motorini. Le due ruote sono esentate dal pagamento di 5 euro nella Ztl interna alla Cerchia dei Bastioni e così, sostengono in molti, numerosi milanesi si sono convertiti a moto e motorini.
Si parla di una moto ogni due auto nel traffico del centro storico e di picchi di quasi 40 mila veicoli a due ruote censiti ai varchi della Cerchia. Altro dato è quello del grande numero di motorini acquistati a Milano. Mentre le immatricolazioni calano in tutto il paese, nella provincia di Milano tra gennaio e aprile sono stati acquistati 5.959 nuovi mezzi.
Noi abbiamo chiesto una valutazione a Maria Berrini, presidente di Amat, l'Agenzia milanese per la mobilità ambientale.
Innanzitutto, avete conferma di un aumento dei motorini a Milano da quanto è stata istituita Area C?
Stiamo verificando gli ingressi di moto e motorini in Area C, come d'altra parte facciamo con ogni altro veicolo entrato nella Ztl dal 16 gennio. I dati di aprile arriveranno entro pochi giorni, quattro o cinque massimo. Sicuramente febbraio e marzo non hanno fatto registrare nessun tipo di crescita per quanto riguarda gli accessi di questo tipo di veicoli al confronto con quel che avveniva per Ecopass nello stesso periodo dell'anno precedente. A breve potremo ragionare assieme anche per quanto riguarda aprile.
Quindi i dati diffusi sui giornali non rispondono al vero?
La mia risposta al momento non può che essere "Ni". Non so su cosa si basino gli articoli di giornale, forse su delle percezioni. E' ovvio che se ci sono meno automobili può sembrare che ci siano più moto. Potrebbe anche esserci solo questo elemento e non tanto un aumento delle moto in valore assoluto.rolex replica watches
Voi, invece, di percezioni ne avete avute? Volete condividerle?
Noi abbiamo la responsabilità di dare dei dati, non di esprimere delle percezioni.
Attenderemo i numeri allora. Che un aumento di moto si potesse verificare era una opzione che avete valutato in fase di creazione di Area C?
Non era stata fatta nessuna previsione di questo tipo. A buon senso si può dire che siccome le moto sono fuori dal sistema, che ha come obiettivo di disincentivare gli ingressi attraverso il principio del road pricing, questo sarebbe potuto succedere. La domanda a questo punto potrebbe essere: ma perchè le moto non sono state pedaggiate?
E' la prossima che le avremmo fatto.
Non ne avevo dubbi. La risposta è molteplice. Ci sono ragioni di carattere tecnico: il sistema delle telecamere non legge le targhe dei motorini, i cosiddetti cinquantini e legge male anche quelle delle moto di più grossa cilindrata. Quindi c'era anche il rischio che si innescasse un meccanismo di contenzioso. Dopodichè c'è una considerazione fatta dalla polizia locale: se le moto sono sottoposte a pedaggio chi le guida, in alcuni casi, cercherà di sottrarsi alla sguardo delle telecamere. Coprire la targa, salire sui marciapiedi, prendere traiettorie strane. Si sarebbe aperto così un problema di sicurezza. C'è un terzo elemento, relativo all'obiettivo. Siccome l'obiettivo è ridurre la congestione, non si può negare che le moto ingombrano un quarto o un quinto di un'automobile. Per questo si è scelto di fare pagare solo le auto.
Se le moto diventano tante però le cose cambierebbero?
Se tutta la mobilità in Area C diventasse mobilità a due ruote e quello diventasse un elemento di congestione, andrebbe fatto certamente un ripensamento. Ma quando il provvedimento è stato concepito si è fatto un ragionamento del rapporto costi/efficacia che ha portato a questa scelta.
Finora non abbiamo ancora trattato l'aspetto ambientale.
Ed è un aspetto fondamentale. Ed è indubbio che ci sono vecchie moto più inquinanti di auto nuove. Considerazioni di questo tipo vanno fatto, ma sui grandi numeri l'impatto della singola moto è sicuramente differente di quello dei mezzi a quattro ruote. Anche qui c'è un possibile problema di sicurezza: dal momento che le strade si svuotano, i motorini possono sentirsi autorizzati ad aumentare la propria velocità. Il problema a questo punto diventa garantire i controlli dei limiti nella tutela di chi frequenta le strade. Questo tema è stato affrontato per quel che riguarda la gestione dei permessi sulle corsie preferenziali. In passato c'era un sistema misto in cui le moto potevano circolare su tutte le corsie preferenziali o quasi. Recentemente alcune corsie dei mezzi pubblici sono state vietate alle moto perchè troppo strette e quindi, quando la moto cercava di superare il bus, produceva rischi.
Altri cambiamenti grazie ad Area C nelle abitudini di mobilità dei milanesi sono invece certificabili?
Che ci sono meno auto in centro, il 30% circa, è un dato di fatto incontrovertibile. Questa riduzione degli eccessi è l'esito di tanti comportamenti. C'è la razionalizzazione, ossia mi organizzo e uso l'auto meno volte, gestendo in modo diverso la mia necessità di spostarmi. Oppure c'è la sostituzione dell'auto con altri mezzi. A tal proposito ci sono altri dati incontrovertibili: l'aumento nell'uso di car sharing e bike sharing e soprattutto l'intensificazione su alcune linee dei mezzi pubblici. Questi numeri nei report di Amat ci sono.
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