Sacchetti: il sottosegretario all'Ambiente Fanelli sui bioshopper: "Norma chiara, i produttori si adeguino"
La risposta del governo ai produttori che criticano il decreto sulla biodegradabilità: "Ormai la strada è tracciata, le lobby non facciano finta di nulla e non trovino escamotage"
15 May, 2012
La strada è stata tracciata. Quindi coloro che producono sacchetti e bioshopper faranno bene ad adeguarsi. L’invito alle aziende del settore della plastica arriva dal sottosegretario all’Ambiente Tullio Fanelli: "Bisogna evitare gli escamotage ma anzi ad avere coraggio per crescere e creare sviluppo" – ha detto l’esponente del governo alla conferenza di Assobioplastiche per la presentazione di una ricerca sulle abitudini degli italiani in relazione ai bioshopper, condotta dall'Ispo, l'istituto di Renato Mannheimer.
Il sottosegretario, parlando della "confusione" che ci sarebbe nell’ormai famigerato decreto relativo alla biodegradabilità - compostabilità dei bioshopper, dice che la "norma" è invece "chiarissima", e che comunque si tratta di sostituire "la filiera del petrolio con quella dell'intelligenza". Fanelli spiega la situazione ricordando che "ogni fenomeno di questo tipo con un impatto su cittadini e aziende ha delle controreazioni", e che, in particolare, "i settori legati al petrolio fanno più fatica ad evolversi". In ogni caso per il sottosegretario, in questa fase, "non bisogna sottovalutare nemmeno l'ultimo dei posti di lavoro che possono esser persi", ma allo stesso modo bisogna guardare "al processo che porta benefici economici oltre che ambientali nel medio e lungo periodo. E' questa la direzione". Comunque, avverte Fanelli, "in tutte le sedi diremo che se qualcuno vuole rischiare può farlo, poi ci sarà un giudice a interpretare la norma". Insomma, per Fanelli "chi si vuole attrezzare lo faccia", anche perché - conclude - "provvedimenti come questo sono un chiaro invito a cavalcare l'innovazione, soprattutto quella ambientale che ha un futuro più ricco".
Durante l’incontro sono intervenuti anche alcuni imprenditori e distributori del segmento, evidenziando tutte le lacune del decreto che, secondo molti, e Assobioplastiche in primis, si presta a molteplici interpretazioni. Soprattutto, in tema di prodotti non compostabili, dove intervengono fattori come lo spessore del sacchetto e la percentuale di plastica riciclata. Nel summit è intervenuto anche il senatore del Pd Francesco Ferrante, che aveva sollevato la questione, evidenziando però i vantaggi in numeri arrivati da quando il decreto è in vigore. “Ben 180 mila tonnellate di CO2 non sono state immesse nell’atmosfera nel corso del 2011 grazie alla rivoluzione tutta italiana dei bioshopper. Grazie infatti alla norma che ha portato l’Italia all’avanguardia, ben 30 mila tonnellate di sacchetti della vecchia plastica a base di petrolio non sono stati prodotti, a tutto vantaggio dell’ambiente, dell’innovazione e della produttività italiana” – le parole del senatore.
Sono da bollare invece come fandonie i numeri e gli allarmi propagandati ad arte dalla lobby della plastica e dalle aziende che hanno tentato di produrre dei surrogati di bio shopper, utilizzando additivi in maniera fraudolenta. Il tentativo è stato smascherato, e la produzione messa fuori legge, ma le aziende e i circa 500 lavoratori coinvolti – conclude Ferrante - possono essere sicuramente riconvertiti alla produzione di bioshopper in piena regola”.
1 commenti
Scrivi un commentoantonio deber
18.05.2012 13:05
Ho pubblicato un mio romanzo dal titolo "L'ordinaria consuetudine del crimine" nella sola versione cartacea, escludendo l'e.book, dopo attenta valutazione del mezzo tecnologico. Sarò tradizionalista, ma il libro preferisco sfogliarlo alla vecchia maniera. Mi permetto comunque di darne in questa sede una breve sintesi.
"Il destino a volte rincorre semplicemente se stesso come un refolo di polvere sollevata dal vento e gettata negli occhi".
Diciotto anni dopo un tragico evento, una giovane donna rinviene la lettera che suo padre scrisse poche ore prima di essere ucciso. La busta, ancora sigillata e dimenticata nell'oblio di un cassetto, rivela un contenuto scabroso. La ragazza, suo malgrado, sente l'obbligo morale di svolgere alcune indagini, tanto da indurla a intraprendere un viaggio, nel tentativo di esaudire le inconsapevoli ma ultime volontà lasciate in eredità dal genitore. Le verità alle quali andrà incontro saranno piuttosto scomode e bizzarre. La sorte giocherà con lei un ruolo provvidenziale e nel contempo crudele. Grazie dell'attenzione.
di www.antoniodeber.it