Lombardia / Pd: “La Regione non decide. Siamo al blocco totale”
I consiglieri di opposizione del Partito democratico attaccano Formigoni: “Niente piani d'ambito, nessuna novità sul gestore unico, l'attività di depurazione delle acque è in infrazione europea, gli investimenti, di conseguenza, non partono. E sulle minerali si regalano soldi ai privati”
28 May, 2012
Il gruppo consiliare del Partito democratico in regione Lombardia lancia l'allarme per quanto riguarda l'iniziativa regionale in materia di acque. “A un anno dal referendum sull'acqua pubblica, in Lombardia c'è il vuoto normativo - affermano i consiglieri di opposizione - La giunta Formigoni è in ritardo sulla definizione dei piani d'ambito. Siamo inoltre lontani dall’individuazione del gestore unico, tardano a partire gli investimenti necessari per adeguare le infrastrutture, la depurazione è in infrazione europea. E la Regione di questo non sembra farsene gran cruccio perché, di fatto, non sta facendo nulla per dare una mano alle Province nell’attuazione dei passaggi di legge”. I consiglieri del Pd chiedono alla giunta regionale di aiutare le società pubbliche del servizio idrico promuovendo modifiche alla norma nazionale che regola il patto di stabilità e che impedisce loro di procedere agli investimenti. Il Pd ha sollecitato la realizzazione, in tutti i Comuni lombardi, delle Case dell'acqua, per favorire l'ambiente e tutelare i portafogli delle famiglie. Francesco Prina - uno dei consiglieri regionali promotori dell'iniziativa - ha attaccato il businnes delle acque minerali: “È inaccettabile che in questo momento di sacrifici la Regione si accontenti di quattro soldi della proprietà delle acque e lasci a poche industrie multinazionali lo sfruttamento delle minerali delle 24 sorgenti regionali. I privati infatti lasciano alla Regione meno della metà del minimo previsto a livello nazionale”. Ogni anno - secondo i dati diffusi dal Pd regionale -la Lombardia concede l’uso di sfruttare le acque minerali per l’imbottigliamento per un totale di 1 milione e 748 mila metri cubi (1 miliardo e 750 milioni di bottiglie da un litro). “Ebbene - ha proseguito Prina - da questi volumi la Regione introita solo 2 milioni e 519 mila euro. Solo grazie alla nostra iniziativa, la tariffa è cresciuta da 0,50 euro al metro cubo (0,005 euro al litro) a 0,90 per il vetro e a 1,20 per la plastica. Nonostante le altre Regioni si siano orientate sui 2,50 euro al metro cubo di introito, perché la Lombardia si accontenta di così poco?”.