Raid vandalico contro ToBike. Danneggiate 267 biciclette
La presenza di numerose telecamere nelle aree occupate dalle stazioni del ToBike dovrebbe garantire agli inquirenti immagini degli sconosciuti che hanno rovinato metà delle biciclette in servizio forse per una incomprensibile vendetta - da La Stampa del 15.06.2012
15 June, 2012
«Alla prima stazione abbiamo pensato che l’altra notte qualcuno avesse voluto divertirsi a spese delle nostre bici. Alla quarta abbiamo capito che non era uno scherzo né una bravata, ma un’azione organizzata e massiccia». Brutto risveglio per Pietro Drago, amministratore delegato di Comunicare, la società che gestisce il bike sharing di Torino. Pessimo, per i 15 mila torinesi iscritti a ToBike. Ieri mattina hanno trovato metà delle biciclette fuori uso: gomme tagliate, copertoni squarciati, stazioni danneggiate. E servizio in ginocchio. Un messaggio li aveva già allertati del blitz notturno che aveva mandato in tilt il sistema.
Per tutto il giorno è stato molto difficile prendere una bicicletta. Fino a sera il bike sharing è stato pressoché fuori uso; solo nel tardo pomeriggio la situazione si è lentamente normalizzata, quando parte delle 267 biciclette danneggiate (in totale sono 600) sono state riparate e riportate negli stalli. «Un atto vile e gratuito, che colpisce i cittadini utenti di un servizio ormai popolare e diffuso, apprezzato da tutti per la semplicità d’uso, la comodità, il costo economico», dice l’assessore all’Innovazione Enzo Lavolta.
Colpisce anche nel portafogli, perché la conta dei danni è presto fatta: 30 mila euro, il costo dei pneumatici da sostituire e degli straordinari pagati agli addetti che ieri per tutto il giorno hanno fatto la spola tra le stazioni e l’officina e ai meccanici che hanno riparato i mezzi. Il blitz ha coinvolto tutte le 81 stazioni. Nessuna è stata risparmiata. E solo nel tardo pomeriggio la situazione ha cominciato a normalizzarsi, quando un centinaio delle 267 bici danneggiate è tornato al suo posto. Oggi, entro la fine della mattinata, gli effetti del raid notturno dovrebbero definitivamente evaporare.
Le stazioni del bike sharing non hanno sistemi di videosorveglianza, ma la maggior parte si trova in centro, dove le telecamere sono molte: banche, negozi, palazzi pubblici. Ieri pomeriggio i vigili urbani hanno cominciato a lavorare alla ricerca di dettagli che possano aiutare a individuare gli autori del raid. Nessuna certezza, per ora. Solo ipotesi, e una riconduce allo scontro di tre giorni fa tra un gruppo di anarchici e alcuni agenti di polizia che avevano inseguito un marocchino di 34 anni che aveva rubato una bici del ToBike. La volante del 113 lo aveva fermato, ma si era subito trovata di fronte una decina di anarco-insurrezionalisti. Ed era scattata l’aggressione. Il blitz dell’altra notte potrebbe essere lo strascico di quell’episodio, per cui dieci antagonisti sono stati denunciati. In ogni caso non è stato un gesto isolato, ma un’azione organizzata e probabilmente realizzata da molte persone, visto che ha coinvolto tutte le 81 stazioni oggi in funzione.
Un danno vero. Perché il bike sharing, ormai, è ben più di un vezzo da eco-chic. È a tutti gli effetti un mezzo di trasporto: gli abbonati al servizio sono 15 mila, e molti quelli che lo utilizzano tutti i giorni per spostarsi e andare a lavorare. Ecco perché il presidente della commissione Ambiente Marco Grimaldi (Sel) parla «non solo di un atto vandalico ma di un gesto contro tutta la comunità, tanto più in un momento di crisi: è come se fossero stati danneggiati bus o tram». Concetto ripreso da Paola Ambrogio del Pdl: «In un momento di crisi economica e di ristrettezze dell’amministrazione comunale la vicenda assume ancor più peso: dietro al servizio di bike sharing c’è, oltre ad un impegno politico ed economico della città, un’azienda che garantisce posti di lavoro a numerose famiglie». Condanna anche dalla Lega Nord: «L’amministrazione deve essere responsabile nel far rispettare la legge e nel garantire la sicurezza dei propri cittadini».