Malagrotta, scandalo impianti Tmb: la metà dei rifiuti non subisce alcun trattamento prima della discarica
Un'altra bufera si agita nel caos della gestione dei rifiuti a Roma. Il comitato Malagrotta: "Lo diciamo da anni". Il gruppo di Cerrioni: "La responsabilità è di Ama". Ma la società smentisce. Sottile e Clini avvertono: "Così si rischia la procedura di infrazione Ue"
05 July, 2012
Il 50% dei rifiuti che arriva nella discarica di Malagrotta non subisce alcun tipo di trattamento. A rivelarlo è la Commissione Ecomafie, che ha evidenziato tutte le criticità nella gestione dei rifiuti a Roma e la pericolosità che il sito di Malagrotta (fresco di proroga fino a fine anno) ha per i cittadini. “Noi lo ripetiamo da anni ormai” – spiega Sergio Apollonio, presidente del comitato Malagrotta – “da quando nel 2008 furono avviate le sperimentazioni sugli impianti di trattamento e sul gassificatore. Adesso i rifiuti vengono trattati sempre meno, gli impianti di Tmb funzionano a mezzo servizio e noi non solo dobbiamo sopportare una montagna di rifiuti che ci osserva tutti i giorni, ma anche difenderci dalla loro pericolosità”. Stando ai rilievi della commissione Ecomafie, il sito resta fuorilegge in base ai dettami dell’Ue. “Anche questo” – prosegue Apollonio – “è un aspetto noto da anni. Ma qui si gioca soltanto a scaricare le responsabilità su qualcun altro”.
Secondo l'ingegner Stella della E.Giovi, la società dell'avvocato Manlio Cerroni, proprietario dei terreni su cui sorge la discarica, “Se i due impianti di Tmb di Malagrotta trattano solo la metà dei rifiuti la colpa sarebbe di Ama che non dà i rifiuti trattabili sufficienti e preferisce mandarli in discarica, visto che costa meno". Ama con una nota ha smentito subito, ma che gli impianti non lavorino a pieno regime e che per alcuni periodi dell’anno siano addirittura fermi è cosa nota ai più e lo ha rilevato anche lo stesso prefetto Goffredo Sottile (foto). Che naturalmente gira il dito nella ferita: “Con una svolta sulla differenziata e un trattamento più sistematico dei rifiuti non ci sarebbe bisogno di un sito post-Malagrotta”.
Aspetto ribadito dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini. “l trattamento dei rifiuti non avviene come vuole la legge, Roma è ancora distante dalla possibilità di mettersi in regola. E anche l’idea di portare i rifiuti da altre parti sembra impraticabile poiché comunque bisognerebbe trasferire solo quelli trattati. Clini: «Per la situazione dei rifiuti della Capitale siamo molto preoccupati soprattutto per quanto riguarda il rispetto dell'obbligo, oggetto della procedura di infrazione della Commissione europea, di conferire in discarica solo rifiuti trattati. Un obbligo nazionale. Se i rifiuti non sono trattati non si possono trasferire altrove”.