Roma: sul piano differenziata si aspetta la firma. Parlati (Legambiente): "Tergiversano perché il tema è uscito dall'agenda"
Dopo le parole al vetriolo del ministro Clini a Roma c'è attesa per il via al nuovo piano per la raccolta porta a porta. Ma Legambiente non ci crede e contrattacca con i dati: la produzione non diminuisce, sempre meno rifiuti vengono trattati e sugli impianti è tutto fermo
05 July, 2012
Qualcosa sul piano rifiuti sembra smuoversi. Un piano che, lo ricorda il ministro Clini, "non è stato ancora sottoscritto" e che l’Ue attende con ansia. Di ieri l'incontro di circa un'ora e mezza per l'ennesimo tentativo di sciogliere i nodi. A confrontarsi con il commissario Goffredo Sottile, i rappresentanti del ministero dell'Ambiente, i tecnici di ministero e regione Lazio, il sindaco Gianni Alemanno e l'assessore provinciale alle Politiche del Territorio e Tutela ambientale, Michele Civita. Temi caldi dell'incontro: raccolta differenziata e trattamento meccanico - biologico dei rifiuti.
"Un incontro produttivo" lo ha definito il primo cittadino dove "si è lavorato sia per la firma, di tutti quanti, del protocollo per la raccolta differenziata sia per le messa a norma e l'apertura di nuovi impianti di Tbm". In questo modo si mira a "raggiungere l'obiettivo di non avere rifiuti tal qual' che vengono conferiti in discarica". Oggi dovrebbero essere messi a punto gli ultimi dettagli e poi arriverà la firma. Di tutti. Ma c’è chi non la pensa così. Clini attacca: “Qui se la prendono tutti col governo ma il problema esiste da vent’anni e si gioca a fare lo scaricabarile. Serve che gli enti locali si mettano d’accordo e firmino il piano”.
"Se non parte in tutta Roma il porta a porta, trattare e biostabilizzare 4 mila tonnellate di rifiuti è impossibile, altro che erba secca, il Comune facesse partire subito la differenziata che è di nuovo scomparsa dall'agenda, piuttosto che scaricare le proprie responsabilità sul Ministro Clini, accanirsi sul toto discarica e continuare a mandare rifiuti indifferenziati in discarica". E' quanto afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio (Foto) secondo cui "Alemanno ha comunque voluto rinviare al 2016 l'obiettivo di legge del 65% per la differenziata, mentre 1.290 piccoli e grandi Comuni italiani quel risultato lo hanno gia' raggiunto con un anno di anticipo, e ora se la prende comoda bloccando l'avvio del porta a porta, non facendo partire l'ampliamento dell'impianto di compost di Maccarese, tenendo fermo un giorno sì' e l'altro pure l'impianto di selezione del multi-materiale a Rocca Cencia, danneggiando la raccolta della carta con frequenze troppo ridotte per lo svuotamento dei cassonetti bianchi".
Legambiente spiega che nel 2011 la produzione di rifiuti nella Capitale è stata di 1.866.000 tonnellate, delle quali 466.500 differenziate e 1.399.500 indifferenziate. Di queste ultime ben 1.154.970 tonnellate sono comunque finite in discarica, secondo le nostre stime, ossia circa 3.164 tonnellate al giorno. Del totale indifferenziato (1.399.500), infatti, 432.750 tonnellate sono state avviate direttamente in discarica senza trattamento (30,9% dell'indifferenziato), 225.750 tonnellate avviate in discarica previa tritovagliatura (16,1%) e 741.000 trattate presso impianti (il 52,9%, con 387.000 trattate presso impianti Ama e 354.000 presso impianti di altri). Di tutto ciò che è stato trattato, secondo una stima dell'associazione ambientalista, 496.470 tonnellate sono comunque finite poi in discarica e 244.530 tonnellate sono Cdr, poi incenerito, il 33% del totale come definito nel piano regionale rifiuti.