Illuminazione: nel 2011 consumi elettrici in calo in Italia, ma il dato resta doppio rispetto alla media Ue
Secondo gli ultimi dati Terna, l'anno scorso il consumo energetico nazionale per tenere accesi i lampioni è calato del 2,6% rispetto al 2010. Il dato pro-capite, però si mantiene molto alto, praticamente doppio rispetto alla media europea. La provincia di Torino è quella, tra le più popolate d'Italia, con il consumo individuale più alto, superiore anche alla media nazionale
18 July, 2012
Calano i consumi elettrici nazionali per l'illuminazione pubblica, ma restano comunque molto alti: circa il doppio della media dell'Unione europea. È il dato che emerge dall'ultimo resoconto pubblicato da Terna sui consumi di energia elettrica per settore merceologico relativi al 2011. L'anno scorso, l'Italia ha impiegato 6.201,8 milioni di chilowattora per l'illuminazione stradale, facendo registrare un calo del 2,6% rispetto al 2010, quando i consumi avevano toccato quota 6.366 milioni di kwh.
Nonostante la flessione, però, il consumo pro-capite dell'Italia (61.016.804 di abitanti a luglio 2011) rimane comunque molto alto: 101,6 chilowattora, più del doppio della Germania (42 kwh), e praticamente due volte la media europea, che è di 51 chilowattora. Del resto, lo ha più volte denunciato l'associazione Cielo Buio, sottolineando come anche i costi sostenuti dalla collettività per illuminare le città italiane siano molto alti, soprattutto, come rivela l'inchiesta che Eco dalle Città sta portando avanti da mesi, a causa di spese di manutenzione molto elevate.
I dati raccolti da Terna, che l'ufficio stampa ci spiega provenire nella maggioranza dei casi dalle aziende energetiche locali (A2A, Acea, Iren, Anea, etc), non prevedono il dettaglio cittadino, ma permettono di analizzare la situazione provincia per provincia. Scendendo dunque al livello provinciale, si nota che il trend nazionale è confermato anche dai dati relativi ai territori di tutte le principali città italiane. In provincia di Torino, ad esempio, i kwh consumati per i lampioni sono diminuiti del 2,5% rispetto al 2010. A Milano e hinterland il calo è stato del 3,8%, superiore quindi rispetto alla media nazionale. Situazione simile a Roma e provincia (-4%), mentre nel napoletano i consumi per l'illuminazione sono calati addirittura del 19,7%. Impossibile dire quanto i capoluoghi abbiano contribuito a questa diminuzione e quanto invece il calo sia dovuto all'iniziativa degli altri comuni della provincia.
Interessante notare, invece, che non sempre le province più popolose sono quelle che consumano di più. Confrontando i dati pro capite, la provincia più “sprecona” tra quelle più popolose risulta quella di Torino, dove nel 2011 sono stati impiegati 107,6 kwh a testa per alimentare i lampioni. Più della media nazionale e praticamente il doppio del consumo della provincia di Milano. La provincia più oculata (sempre tra le 5 principali), almeno per quanto riguarda l'illuminazione, è stata quella napoletana, con un consumo pro-capite di 49,7 chilowattora.
Nella tabella allegata, l'andamento dei consumi nelle principali province italiane.