Indicatori ambientali Istat: nel 2011 consumi elettrici in leggerissimo calo nei capoluoghi italiani
Secondo i dati pubblicati dall'Istituto nazionale di statistica, nelle città capoluogo c'è stata una contrazione dello 0,3% dei consumi elettrici domestici. Cala anche il consumo di gas per uso residenziale, mentre aumenta il ricorso dei comuni alle rinnovabili
30 July, 2012
I consumi elettrici pro capite per uso domestico nei capoluoghi di provincia italiani sono calati, nel 2011, dello 0,3% rispetto all'anno precedente. Il dato emerge dall'ultima edizione degli Indicatori ambientali urbani dell'Istat, che come sempre dedicano un capitolo anche al bilancio energetico del Paese (vedi allegato). Nelle città prese in esame, il consumo di energia elettrica per abitante si è attestato sui 1.199,6 kWh, con un picco massimo ad Olbia (1.675,6 kWh per abitante) e un minimo a Trani (911,5 kWh per abitante). I dati provvisori pubblicati qualche mese fa da Terna registravano invece un leggero incremento rispetto al 2010 (+0,6%), ma si trattava di stime relative a tutto il territorio nazionale (non solo la città capoluogo) e, soprattutto, all'insieme dei consumi elettrici, inclusi quelli non domestici. L'aumento registrato da Terna, dunque, potrebbe essere legato a una leggera ripresa dei consumi industriali, dal momento che il dato Istat sul comparto residenziale rivela invece una lieve flessione.
I dati delle città
In 38 capoluoghi di provincia, i valori sono risultati superiori alla media nazionale. È il caso, ad esempio, di Livorno (+9,3%), Roma (+6,1%), Catania (+4,1%), Modena (+2,1), Palermo (1,6%), Padova (1,4%) e Bari (0,04%). Sono invece 29 le città in cui i consumi elettrici sono risultati in leggero aumento rispetto ai livelli del 2010. In tutti gli altri casi, invece, l'Istat registra una contrazione, che in molti casi è stata superiore al 2%. Il calo più consistente è stato rilevato a Trani, Brescia e Milano, dove i consumi sono diminuiti di oltre il 5% in un anno. Le grandi città, in particolare, si ripartiscono in ugual misura tra quelle caratterizzate da consumi pro capite di energia elettrica superiori alla media (Cagliari, Roma, Catania, Padova, Bologna, Palermo, Bari e Firenze) e quanti si collocano al di sotto del medesimo valore di riferimento (Venezia, Messina, Torino, Trieste, Milano, Genova, Napoli e Verona).
Il calo anche il consumo di gas
Tornando al quadro generale, diminuisce anche il consumo pro capite di gas metano per uso domestico e riscaldamento, «anche in conseguenza – scrive l'Istat - delle temperature invernali più miti registrate nel corso dell’anno considerato, e del contestuale rincaro delle tariffe del settore energetico». I consumi di gas, in particolare, sono calati del 7,4% rispetto al 2010, attestandosi in media sui 391,2 m3 annui per abitante.
Crescono le rinnovabili
Sul fronte della produzione di energia invece, aumenta il ricorso alle fonti rinnovabili, sia nel settore termico che in quello elettrico: nel 2011, rileva l'Istituto nazionale di statistica, 32 comuni capoluogo hanno predisposto forme di teleriscaldamento (erano appena 11 nel 2000). Nello stesso anno, inoltre 72 amministrazioni dichiarano di aver installato pannelli solari termici, la cui superficie su edifici comunali è ora pari a 1,3 metri quadri ogni 1.000 (era prossima allo zero nel 2000). Sul versante del fotovoltaico, invece, sono 8829 i comuni che dichiarano di ricorrere all’impiego di tale tecnologia: attualmente la potenza media installata attribuibile alle amministrazioni comunali raggiunge i 2,4 kW ogni mille abitanti, raddoppiata rispetto all’anno precedente (1,2 kW ogni mille abitanti)30. Nel 2000 la potenza media era praticamente nulla e solo Palermo dichiarava di utilizzare pannelli fotovoltaici. Rovigo, Ascoli Piceno, Rieti e Catanzaro sono i comuni che hanno avviato l’utilizzo del fotovoltaico sugli edifici comunali nel 2011.
Piano energetico comunale
Gli ultimi dati riguardano l'adozione del Piano energetico comunale (Pec), che nel 2011 risulta approvato in 48 comuni: 63,8% al Nord, il 40,9% al Centro e il 19,1% al Sud. «Lodi e Mantova, La Spezia e Ascoli Piceno dichiarano di aver approvato il Pec nel corso del 2011 – scrive l'Istat - contribuendo a delineare una situazione nel complesso migliore sia rispetto al 2010 che al 2000, quando il numero dei comuni adempienti era rispettivamente pari a 44 e 16, anche se nel 2011 ancora poco più della metà degli 89 comuni con popolazione superiore a 50.000 residenti non ha redatto il Pec di competenza.
Scarica il testo integrale degli Indicatori ambientali urbani 2011.