Rischio prescrizione per l’inchiesta Cassiopea
Da 6 anni il processo, che vede coinvolti 98 imprenditori di tutt’Italia per traffici illecito di rifiuti, è ancora fermo
22 April, 2009
È stata rinviata ad ottobre l’udienza preliminare, che si sarebbe dovuta celebrare venerdì 17 aprile al tribunale di San¬ta Maria Capua Vetere. Il motivo è che una ventina di notifiche agli imputati non sono state redatte in modo corretto. Così si allungano i tempi di un processo che vede coinvolti 98 imprenditori di tutt’Italia. Quasi la metà degli illeciti riguardano le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania), ma l'Operazione Cassiopea, che ha visto coinvolte anche Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, ha messo in evidenza che non ci sono regioni che possano dirsi esenti.
I capi d’accusa per i 98 imputati sono: associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, realizzazione e gestione di discariche abusive, getto pericoloso di cose, truffa ed abuso di uffi¬cio i reati contestati. Gli imputati, secondo la Procura, avrebbero sversato, tra il 1999 e il 2000, circa un milione di tonnellate di rifiuti perico¬losi, che hanno avvelenato in particolare nelle province di Napoli e di Caserta. I rifiuti, così smaltiti, sarebbero stati trasportati da tir provenienti dal nord Italia.
L’ennesimo rinvio ha già portato alle prime prescrizioni che hanno finora riguardato le ipotesi di reato meno gravi: truffa e abu¬so di ufficio, getto pericoloso di cose, realizza¬zione e gestione di discariche abusive. Dei capi d’accusa resta, quindi, l’associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, ma i continui rinvii potrebbero avere conseguenze anche su quest’ultimo.