Rapporto Ispra 2012: i dati su clima, consumi energetici e rinnovabili
L'Ispra ha pubblicato il Rapporto 2012 sulla qualità dell'ambiente urbano nelle città italiane. Ecco un focus sul capitolo dedicato alle politiche in materia di cambiamento climatico, con tutti i dati su consumi energetici, rinnovabili ed impegni contro il climate change
02 October, 2012
Qualcosa si muove, ma la strada da percorrere è ancora molto lunga. È questa la fotografia, in materia di politiche cittadine di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, scattata dal Rapporto 2012 dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sulla qualità dell'ambiente urbano.
Patto dei Sindaci
Per prima cosa, i tecnici dell'Istituto hanno tracciato un bilancio sull'adesione italiana al Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), l'iniziativa europea su base volontaria a cui aderiscono le città che vogliono impegnarsi a ridurre le emissioni e i consumi energetici. «Duemila città in Italia hanno già aderito al Patto dei Sindaci – si legge nel Rapporto Ispra 2012 - un bel risultato, senza dubbio, ma considerando il numero totale dei Comuni nel nostro paese, capiamo che la strada da percorrere è ancora lunga». Sempre a proposito del Patto, l'Ispra sottolinea che la delibera di adesione da parte del Consiglio comunale rappresenta solo il primo passo da compiere. L'impegno delle città, infatti, si esprime concretamente nella redazione e successiva attuazione del Paes (Piano di azione per l’energia sostenibile) entro un anno dall’entrata nel Covenant of Mayors. «A giugno 2012 – scrive l'Ispra - sono circa 500 i Comuni italiani che hanno redatto e approvato nel proprio Consiglio comunale il Paes, quindi circa il 25 % degli aderenti».
Piani d'azione per l'energia sostenibile
Tra le città che l'Istituto ha analizzato, 34 hanno aderito al Patto dei Sindaci e 13 di loro (Roma, Milano, Torino, Genova, Firenze, Bari, Padova, Modena, Reggio Emilia, Bergamo, Forlì, Piacenza, Udine) hanno approvato il Piano d'azione. Quanto ai contenuti dei vari Paes, il Rapporto Ispra evidenzia la diversità degli impegni assunti dalle varie amministrazioni. «In diversi casi le città sono andate oltre l’obiettivo di riduzione delle emissioni assunto sottoscrivendo il Patto – si legge nel documento - arrivando, nel caso di Torino, fino a un obiettivo di riduzione del 40% delle emissioni di CO2». Per quanto riguarda le altre città, si va dal 20% di Roma, Milano, Genova, Reggio Emilia e Piacenza al 35% di Bari (anche se cambiano gli anni di riferimento per il calcolo, ndr). Diversi anche gli investimenti previsti dai singoli Comuni, così come la suddivisione dell'obiettivo di riduzione delle emissioni tra i vari settori. Molti puntano soprattutto all'edilizia sostenibile, ma c'è anche chi, come Genova, ha deciso di investire soprattutto per tagliare le emissioni legate alla mobilità.
Consumi energetici
Ma il Patto dei Sindaci e i relativi Paes non sono l'unico indicatore misurato dal Rapporto Ispra 2012. L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha confrontato anche il livello dei consumi energetici nel comparto residenziale, evidenziando differenze importanti tra gas metano ed elettricità. «Nell’anno 2010, per i 51 comuni esaminati, si rileva dai dati Istat un aumento medio del 4,27% dei consumi di gas metano per uso domestico pro capite – scrive l'Ispra - Per quanto concerne i consumi pro capite di energia elettrica per uso domestico, nell’anno 2010 si verifica in ben 36 comuni una diminuzione rispetto all’anno precedente». Non mancano, comunque, le eccezioni. Nel 2010, infatti, il consumo di elettricità per uso domestico è cresciuto in 15 città, tra cui Torino (2,35%), Milano (6,30%), Genova (0.97%) e Napoli (0,29%). In termini assoluti, il fabbisogno pro capite massimo è stato registrato nel comune di Cagliari (1617,7 kWh per abitante), mentre per quanto riguarda le grandi città il valore più alto dei consumi elettrici per uso domestico si rileva a Roma (1374,8 kWh per abitante). Gli abitanti di Campobasso, con 916,16 kWh a testa, sono stati, sempre nel 2010, i più oculati (per il dettaglio sui consumi energetici città per città, vedi allegato, ndr).
Fotovoltaico
Sul fronte del ricorso all'energia fotovoltaica, il rapporto Ispra 2012 riprende gli ultimi dati del Gestore dei servizi energetici, aggiornati al 16 marzo 2012 (l'ultimo bollettino ufficiale del Gse sulle rinnovabili, appena pubblicato, si riferisce a dati del 2011, ndr). In base a questi numeri, Puglia, Lombardia ed Emilia Romagna sono le regioni con la potenza installata maggiore, mentre Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono ai primi 3 posti per numero di impianti in esercizio. Quanto ai singoli comuni, Brindisi risulta la città con la maggior potenza installata (171.630 kW), seguita da Foggia (112.539 kW), Ravenna (104.479 Kw) e Roma (83.175 kW). «Il comune con la più alta potenza istallata per unità di superficie – si legge ancora nel Rapporto - è Bolzano (139,5 kWh/ km²), seguito da Padova (137,82 kWh/ km²) e Prato (97,76 kWh/ km²)».
Adattamento al cambiamento climatico
Fin qui l'analisi delle politiche cittadine per la mitigazione del cambiamento climatico. Ma il climate change, si sa, è ormai un fenomeno già in atto, che richiede anche uno sforzo inevitabile in termini di adattamento. Da questo punto di vista, scrive l'Ispra, «importanti città europee come Londra, Parigi, Copenhagen e Rotterdam hanno predisposto strategie e piani, con approfondimenti specifici su tematiche di particolare rilevanza quali la gestione delle risorse idriche, il rischio costiero, la salute». E l'Italia? «Il nostro Paese, si legge nel Rapporto 2012, risulta essere tra i pochi paesi fondatori della Comunità europea l’unico a non essersi dotato di una strategia nazionale in materia di adattamento». Eppure, non mancano gli esempi di amministrazioni cittadine che stanno portando avanti esperienze importanti in questa direzione. Diversi gli esempi citati, a cominciare da quello di Ancona, dove grazie al progetto Act - Adapting to climate change in time, si stanno studiando gli effetti del cambiamento climatico sulle infrastrutture, sul patrimonio architettonico e sul suolo.