Acqua, venti Comuni laziali chiedono il referendum
Depositato in Corte d'Appello la proposta di legge per promuovere una consultazione sulla gestione delle risorse idriche. Una richiesta che si scontra con la grave crisi della regione Lazio
05 October, 2012
Venti comuni del Lazio chiedono un referendum propositivo su tutela, governo e gestione delle acque. Giorni fa infatti i sindaci hanno depositato alla Corte d'Appello di Roma una proposta di legge regionale per realizzarlo. Le delibere approvate con la maggioranza dei due terzi obbligano infatti il consiglio regionale a discutere la proposta entro un anno oppure andare direttamente a referendum. I Comuni laziali intendono ridare la parola ai cittadini sperando che accada quanto avvenuto nel giugno del 2011 con i referendum sull'acqua pubblica. Hanno firmato i comuni di Pignataro Interamna(provincia di Frosinone), Pozzaglia e Toffia (Rieti), Agosta, Anguillara Sabazia, Castel Madama, Cave, Cerveteri, Ciampino, Fiano, Equo Marano, Riano Sambuci e Velletri (Roma), Acquapendente, Canepina, Capranica, Caprarola, Castiglione in Teverina, Civita Castellana, Corchiano, Oriolo Romano e Sutri (Viterbo). A questi se ne dovrebbero aggiungere altri che approveranno le delibere nei prossimi giorni. La richiesta dei comuni incrocia però la grave crisi in cui è caduta la regione Lazio, dopo le dimissioni della presidente Renata Polverini.