Inquinamento atmosferico: convegno con il Ministro Clini alla Camera di Commercio
Lunedì 8 ottobre convegno milanese con il Ministro dell’Ambiente Clini. Formigoni ribadisce che l’UE deve aiutare la Lombardia e che ci vuole un Piano dell’aria nazionale. Carlo Sangalli: “Coinvolgere le imprese nella lotta allo smog”. Intanto uno studio della Camera di Commercio calcola in 1 miliardo all’anno i danni da inquinamento
09 October, 2012
“E’ inutile chiudere al traffico come fa Milano, se poi sulla tangenziale c’è una cintura di auto e smog che circonda la città”. Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, intervenendo al convegno mattutino dell’8 ottobre a Milano “Un'aria pulita è possibile: una strategia condivisa per combattere l'inquinamento a Milano", organizzato dalla Camera di Commercio. Per Clini, lo smog si combatte con misure condivise e coordinate tra le regioni del Nord.
Le parole del Ministro hanno suscitato anche polemiche. Secondo il Codacons “Le misure antismog sovraregionali dovrebbe prenderle proprio il ministro". Per il sindacato dei consumatori, Clini non dovrebbe prendersela con il Comune di Milano per la chiusura del centro, ma con Regione e Provincia che non bloccano le auto sulla tangenziale. “Se la Regione Lombardia - aggiunge Codacons- facesse un provvedimento di targhe alterne per tutti ed in tutta la Regione, renderebbe più eque ed economicamente sostenibili le misure, oltre che più efficaci nella lotta all'inquinamento".
Si è rivolto invece alla UE, al Governo nazionale e ai Comuni della Lombardia, il presidente della Regione Formigoni chiedendo che l'Unione europea riconosca la specificità della macroarea padana e destini fondi contro l'inquinamento e che Palazzo Chigi doti il Paese di un Piano nazionale per l'aria, perché "l'intervento dello Stato sarebbe più che necessario, andandosi a configurare come quadro di riferimento all'interno del quale muoversi".
Formigoni è poi tornato sul discorso diesel, dichiarando che già a partire dal 2006 la Lombardia aveva chiesto alla UE di poter adottare misure sperimentali restrittive circa l'uso di questi veicoli, ma la Ue si sarebbe sempre opposta perché la direzione per la concorrenza avrebbe prevalenza, in questo settore, sulla direzione per l'ambiente. “Regione Lombardia voleva limitare alla fonte l'introduzione di diesel sul mercato” ha detto Formigoni. “Se ci fosse stato concesso, a partire dal 2006 non sarebbero stati venduti più diesel in Lombardia".
“Ci vuole un impegno comune per l’ambiente- ha concluso Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – attraverso politiche condivise al più alto e ampio livello possibile coinvolgendo anche il mondo delle imprese. Una città sana e pulita è un valore: sarebbe importante affrontare il tema smog al di fuori della logica dell’emergenza che spesso rappresenta un costo anche per le imprese con pesanti ricadute economiche. L’obiettivo è quello di rilanciare una Milano a 3 A, Aperta, Accogliente e Attrattiva”.
La Camera di Commercio ha poi presentato uno studio che calcola in un miliardo di euro all'anno il costo per ritardi, disagi e malattie dovuti a traffico e inquinamento in Italia. Sul campione di quasi mille imprese tra Milano e provincia, inquinamento e traffico costerebbero a ciascun operatore circa 3500 euro all'anno, un dato che, a livello nazionale, porta il totale delle perdite ad un miliardo di euro, in termini di ritardi, malattie e giorni di lavoro persi.
Positivi invece i dati di Infocamere del 2011 che vedono Milano e la Lombardia sempre più “ecologiche” in fatto di imprese: a Milano le aziende legate all'ambiente hanno superato le 27mila unita' (+3,5% sul 2010 rispetto al + 0,5% regionale e al -1,6% a livello nazionale), mentre gli addetti del settore raggiungono le 120mila unita', pari al 6% nazionale ed al 38,8% lombardo.