Il governo fa razionalizzare l'illuminazione pubblica ? Intervista a Fabio Falchi di CieloBuio
Eco dalle Città ha intervistato Fabio Falchi, il presidente dell'associazione CieloBuio, a proposito del provvedimento di razionalizzazione e ammodernamento dell'illuminazione pubblica inserito dal Governo nella Legge stabilità
12 October, 2012
Il Consiglio dei ministri ha inserito nella Legge stabilità appena approvata un provvedimento che punta «alla razionalizzazione e all'ammodernamento dei sistemi di illuminazione pubblica». Un successivo decreto – in tempi e termini che ancora non si conoscono – dovrà in pratica individuare gli interventi necessari per ridurre la spesa legata ai lampioni stradali e all'illuminazione negli edifici pubblici. Il provvedimento ha suscitato subito un vespaio di polemiche, soprattutto in relazione ai possibili rischi per la pubblica sicurezza. Eco dalle Città ha intervistato Fabio Falchi, presidente dell'associazione CieloBuio, che da anni si batte contro l'inquinamento luminoso e che è stata tra gli ispiratori del provvedimento.
L'obiezione principale è sempre la stessa: ridurre o spegnere l'illuminazione stradale metterebbe a rischio la sicurezza dei cittadini. Cosa ne pensa?
Purtroppo veniamo da decenni di propaganda pro-luce, per cui è inevitabile che la gente creda che maggiore è l'illuminazione e maggiore è la sicurezza sulle strade. Invece le esperienze degli altri Paesi europei ci dicono il contrario: Gran Bretagna e Germania usano la metà della luce rispetto all'Italia, ma ci sono meno incidenti e non mi pare che la criminalità sia peggiore. Un progetto attuato nei dintorni di Parigi ha fatto registrare un calo degli incidenti in seguito a una riduzione dell'illuminazione, perché gli automobilisti sono diventati più prudenti.
Eppure, il fatto che gli incidenti siano più frequenti nelle ore notturne è un dato di fatto...
Sì, ma questo può essere dovuto a diverse cause che poco o niente hanno a che vedere con l'illuminazione: chi guida di notte è più stanco e più soggetto a colpi di sonno. Dopo il tramonto, inoltre, circola un maggior numero di automobilisti ubriachi e, in generale, le persone tendono ad essere più disinvolte o a guidare a una velocità maggiore perché c'è meno traffico sulle strade. Come mai il numero degli incidenti alle 19 o alle 20 è lo stesso in inverno quando è notte ed in estate, quando il sole è ancora alto?
Federutility ha stimato che l'uso di lampade a risparmio energetico permetterebbe di tagliare i consumi dal 40 al 70%. Non basterebbe promuovere le tecnologie più efficienti, invece di spegnere i lampioni o ridurre la luce?
Le due cose possono andare di pari passo, l'aumento dell'efficienza degli impianti non esclude lo spegnimento o la riduzione dell'illuminazione, che in ogni caso sarebbe solo parziale e selettiva. Per conoscere i dettagli del provvedimento inserito nella Legge stabilità bisognerà attendere, ma immagino si tratterebbe di intervenire con spegnimenti in zone dove i lampioni, per lo meno in certe fasce orarie, potrebbero anche non esserci, e non certo di oscurare i centri storici o le zone residenziali. Qui non si mira a tornare alle candele, ma a riportare i consumi dell'Italia per l'illuminazione pubblica ai livelli di Paesi come Germania e Gran Bretagna. I tedeschi, non illuminando le rotatorie in ambiti extraurbani risparmiano, tra costi di installazione dei 20-30 punti luce normalmente presenti (in Italia) e quelli manutentivi ed energetici per i 20 anni di vita dell'impianto, oltre 100.000 euro per ogni rotonda.
Non sarebbe stato sufficiente garantire la corretta applicazione delle leggi regionali contro l'inquinamento luminoso?
Le leggi regionali sono state un passo importante per migliorare la qualità degli impianti di illuminazione e per aumentare l'efficienza dei lampioni, ma non hanno impedito di continuare a realizzare impianti inutili, in zone dove non erano necessari. Dal punto di vista dell'efficienza è completamente inutile avere il miglior apparecchio d'illuminazione del mondo se poi viene installato dove non serve. Credo che in questo senso si debbano fare dei passi concreti per evitare di installare impianti superflui.