Sacchetti vietati, intervista a Maestrini: "Oxo banditi senza prove. Dove sono i test?"
Se le anticipazioni sul Decreto Sviluppo bis arriveranno in Gazzetta Ufficiale, il commercio di sacchetti biodegradabili non compostabili sarà sanzionabile dal 1°gennaio 2013. Maestrini (Assoecoplast): "Ma dove sono i test che avrebbero dovuto provare la dannosità degli oxo nella raccolta della plastica? I nostri test- in allegato - dicono il contrario ma dai consorzi non abbiamo ancora ricevuto niente".
16 October, 2012
A marzo del 2012 Assoecoplast fu l'unica associazione ad apprezzare la proroga dell'entrata in vigore delle sanzioni decisa dalla Camera. Per tutti gli altri si trattava di un ulteriore elemento di confusione, che avrebbe finito per danneggiare ancora di più il settore degli shoppers. L'anno in più avrebbe potuto portare qualche vantaggio reale al settore bio non compostabile o si trattava comunque solo di un "bonus vita" fino alla promulgazione del definitivo decreto interministeriale?
Non è che fossimo contenti: era il male minore. La nostra speranza era che con un anno in più ci sarebbe stato il tempo e la volontà per studiare e analizzare seriamente la questione degli oxobiodegradabili, valutando anche altri parametri e non solo la Uni En 13:432. Purtroppo le cose non sono andate così. Abbiamo cercato di farci ascoltare a diversi tavoli, ma senza risultati. La crisi, economica e governativa, non ha certo aiutato: era inevitabile che un tema come questo - ovviamente non fondamentale per il Paese - passasse in secondo piano.
In secondo piano, ma intanto l'abolizione della proroga è arrivata...
Purtroppo in questa saga dei sacchetti non sono mai mancati i colpi di mano e le sorprese all'ultimo minuto: commi di Pasqua, commi natalizi, o infilati in decreti che non c'entrano nulla, come in questo caso. Devo dire oltretutto che nell'inserimento di questo comma all'art. 34 di un Decreto Sviluppo bis non ravviso la volontà del Governo nel suo insieme. Mi sorprenderebbe se il Presidente del Consiglio fosse informato sul contenuto del comma...
Tornando al tanto atteso decreto interministeriale, l'annullamento della proroga sembrerebbe un'anticipazione delle intenzioni del Governo: si allontana la possibilità che il biodegradabile additivato rientri fra i sacchetti commercializzabili?
Certo non è un segnale positivo per la nostra categoria. Intanto attendiamo di vedere il testo che sarà depositato in Gazzetta Ufficiale, perché il Decreto ancora non ci è arrivato. Dopodiché faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare il peggio. Ci sarà una Commissione incaricata di esaminare ed approvare il testo: noi ricominceremo da capo, rispiegando dall'inizio perché abolire gli oxobiodegradabili è sbagliato. Insisteremo ancora per avere una parte terza incaricata di esaminare i dati e gli studi sul comportamento degli oxo negli impianti di riciclaggio della plastica. E a quel punto, se la Commissione riterrà che il nostro prodotto debba essere bandito lo accetteremo. Ma almeno che leggano i risultati dei test, o che li rifacciano se è il caso.
Appunto: il nostro primo "faccia a faccia" con gli oxo risale a febbraio 2011. "Se i consorzi del recupero e del riciclo hanno a disposizione dei dati che provano il contrario, mi piacerebbe vederli, perché a me risulta che gli additivi non creino alcun problema. Proprio di recente ho dato la mia disponibilità a fornire materiale per delle prove di riciclaggio: film e shoppers completi. Non c’è ancora stato tempo di eseguire i test, io resto in attesa"... Ancora in attesa?
Io non so dire se questi test siano mai stati eseguiti dai consorzi di recupero della plastica. So che di questi test noi ne abbiamo due (Vedi allegati a fondo pagina) , uno inglese e uno canadese, e i risultati dicono che i sacchetti oxobiodegradabili non creano nessun danno alla raccolta della plastica, nemmeno quando il processo di degradazione è già ampiamente avviato. Ma siamo pronti a vedere altri risultati, se questi test esistono. Nessuno ci ha mostrato niente per ora.
La Commissione Ambiente della Camera aveva dato il via a maggio ad un'indagine conoscitiva sulle plastiche biodegradabili. Si è approdati a qualcosa?
Questo dovreste chiederlo a loro. Che io sappia non è stato fatto nulla, ma torniamo al discorso di prima: negli ultimi mesi la priorità del Parlamento non poteva certo essere il destino degli oxo, per quanto sia un dramma vero per molti lavoratori del settore.
Avete citato più volte la possibilità di un intervento della Commissione europea, ricordando la procedura di infrazione aperta contro l'Italia. Come Assoecoplast vi state attivando anche a Bruxelles?
La Commissione Europea sta analizzando la questione, per quanto i tempi siano tutt'altro che rapidi: sono state presentate interrogazioni da parte di Germania e Inghilterra, allarmate da quello che sta accadendo in Italia. Noi stiamo portando il nostro contributo, mettendo a disposizione le valutazioni tecniche e tutti i dati di cui siamo in possesso. Insomma, la Commissione sta lavorando, certo; ma se dicessi alacremente mentirei.
I sacchetti compostabili oggi pagano il Contributo Conai: ed ecco perché, dove non sia presente un servizio di raccolta dell'umido, possono essere conferiti nella raccolta della plastica, per quanto sia ovviamente impossibile riciclarli in quella filiera. Con gli oxobiodegradabili come funziona?
Veramente il contributo lo paghiamo anche noi. Ma questo sistema è un'assurdità: indipendentemente dal fatto che non crei danni alla filiera di recupero della plastica, un sacchetto compostabile deve andare nel compostaggio: gettarlo nella plastica è come pulire i pavimenti con un Iphone! E poi c'è sempre la solita questione delle quantità: una percentuale bassa di bioplastica non danneggia la qualità della raccolta, è ovvio – e allora nemmeno una percentuale bassa di oxobiodegradabili, no? - ma vediamo cosa succede se questa percentuale arriva al 15%... Un ultimo elemento: di fatto oggi la plastica oxobiodegradabile viene già riciclata abitualmente assieme alla plastica... E non mi pare sia successo proprio niente.
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